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Piroscafo Patria, sfida turistica per Como: allo Spazio Pifferi una mostra documentaria

Il piroscafo Patria e le sue vicende sono al centro di una mostra inaugurata nei giorni scorsi a Como allo Spazio Pifferi di via Diaz 58. La rassegna, che consta di una trentina di pannelli, sarà visitabile per una settimana.L’evento inaugurale è stato anche l’occasione per illustrare alcune rare immagini dello storico natante, di altre imbarcazioni della Navigazione Lariana, di piazza Cavour e, prima che si chiamasse così, di quello che un tempo era il porto di Como.Il fotoreporter e autore di numerosi libri Enzo Pifferi ha fatto gli onori di casa, proiettando fotografie e antiche stampe, a partire da quella del primo battello che solcò le acque del lago, il Lario.Non sono mancate le chicche: una stampa di Villa Geno contornata da un vigneto e altri scorci inediti del primo bacino lacustre.Il presidente della Famiglia Comasca Adriano Giudici ha raccontato la storia del Patria, che fino al 1943 si chiamava invece Savoia. Tante le sue peripezie, alcune drammatiche, come il mitragliamento subito nel 1945 mentre il piroscafo navigava in centro lago.L’incursione aerea anglo-americana causò la morte di cinque persone e il ferimento di altre diciassette.Giudici, alla giuda del sodalizio che ha lanciato il restauro del natante, ha accennato anche ai vari restauri, nel 1966 e nel 1973, fino alla messa in disarmo del battello agli inizi degli anni Novanta.Qui iniziò la seconda vita del Patria, come detto grazie all’intervento della famiglia Comasca e del suo presidente dell’epoca, Piercesare Bordoli, che insieme ad altri enti ne scongiurò la rottamazione. Un comitato fortemente voluto proprio da Bordoli e una raccolta di firme promossa dalla Famiglia Comasca portò a ventimila sottoscrizioni. Da lì il crescendo dell’iniziativa che, grazie alla collaborazione tra il sodalizio lariano e il presidente dell’amministrazione provinciale Leonardo Carioni, con i generosi contributi di Regione Lombardia, Fondazione Cariplo e della stessa Provincia, portò al restauro ultimato nel 2013 e, purtroppo, alla situazione di stallo degli anni seguenti.Di quell’impresa ha parlato anche l’ex assessore al Turismo di Villa Saporiti, Achille Mojoli, mentre l’imprenditore Enrico Guggiari ha evidenziato l’attuale situazione del piroscafo ancorato davanti a Villa Olmo e le difficoltà politiche perché si possa giungere a un suo rilancio in vista di una “terza vita” in chiave turistica. La mostra ha lo scopo di rilanciare questa speranza.

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