Oltre ottantamila euro in novembre per consolidamento del controsoffitto, altri quarantamila già stanziati ora per lavori di messa in sicurezza. Si parla solo della piscina di Muggiò. Per Casate ne sono stati spesi quasi 300mila, il cantiere dovrebbe essere vicino alla chiusura. Mentre per mettere in sicurezza la Sinigaglia c’è la Soprintendenza da convincere, ci sono i parapetti razionalisti da portare all’altezza prevista dalle nuove normative. Un bel “quattrocento misti” a dirla da nuotatore. La gara più dura per Marco Galli, una vita tra le corsie delle piscine, da atleta, allenatore e dirigente.Si aspettava di dover avere a che fare con simili problemi dei tre impianti comunali?«Abbiamo strutture datate e così dobbiamo continuare a correre a mettere i cerotti – dice l’assessore allo Sport – Però un euro speso per gli impianti sportivi ha un valore sociale importantissimo. Non si può fare un discorso ragionieristico».A che punto è Muggiò?«Abbiamo in programma un nuovo incontro con i vigili del fuoco – spiega l’assessore – Ci sono norme da rispettare, lavori da fare per riportare il pubblico sulle tribune. Una parte delle opere sono a carico del Comune e una parte del gestore, la Fin. Sono convinto che troveremo un accordo. Dobbiamo scongiurare la chiusura dell’impianto».Alla Sinigaglia la questione è legata alle Belle Arti.«È un monumento unico, ma la sicurezza deve venire prima di tutto. Siamo destinati a investire di continuo. La speranza è che si possano muovere i privati a sostegno di queste opere sportive. Lasciatemi lanciare ancora un appello a farsi avanti».
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