Diminuisce ancora la richiesta di cassa integrazione (Cig) in provincia di Como. E per la prima volta, nel settore tessile la Cig è più bassa anche rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-8,7%).Il rapporto mensile della Uil del Lario conferma un trend tutto sommato positivo per l’economia manifatturiera lariana. Da gennaio a settembre 2018 la richiesta di ore di Cig da parte delle imprese comasche è diminuita del 38,1%. Un dato migliore rispetto a quello lombardo (-32,6%) e in linea con quello nazionale (-38,7%).La cassa integrazione diminuisce in tutti i settori produttivi lariani: industria (-29%), artigianato (-100%); edilizia (-23,3%), commercio (-89,2%). Rilevante pure il calo in numeri assoluti dei lavoratori in cassa integrazione a Como nei primi 9 mesi del 2018: meno 885.«Ancora una volta – scrive Salvatore Monteduro, segretario generale della Uil Lario – è da sottolineare il fatto che ciò può dipendere dall’effettiva riduzione della necessità di utilizzo della cassa integrazione da parte delle aziende, oppure, dal fatto che sia terminata la possibilità per molte aziende di utilizzare la stessa cassa integrazione».La situazione economica a Como «è in chiaroscuro e la ripresa è altalenante», conclude Monteduro, anche se nel primo semestre del 2018 il saldo tra chi ha trovato un impiego (35.351) e chi ha cessato di lavorare (30.957) è positivo: +4.394 unità.
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