Nuovi problemi in vista per il Comune di Como sul fronte dei parcheggi per residenti. Sta infatti montando la protesta per la situazione che si è creata nella Zona 3, che include le vie Perlasca, Sacco e Dante, parte di piazza del Popolo, tutte le strade intorno alla Casa del Fascio e le diramazioni verso Est (via Ferrari e parte di via Zezio).Il problema, in realtà, sembrerebbe nascere dalla disattenzione di una ventina di residenti dell’area, in gran parte titolari fino al 2013 di un pass
per i posti blu (stalli non usufruibili in via esclusiva). In questo gruppo, infatti, più d’uno non si sarebbe ricordato della rivoluzione che, già dalla fine del 2012, è stata attuata da Comune e Csu riguardo al metodo di assegnazione degli spazi per le auto. Come noto, infatti, se fino a due anni fa i residenti già in possesso di pass, per usufruire dei posti blu, potevano contare sul rinnovo automatico del permesso, ora il meccanismo è totalmente diverso.L’automatismo sui rinnovi è stato cancellato e, ogni anno, Palazzo Cernezzi può decidere se procedere con un sorteggio delle assegnazioni (nel caso in cui la domanda dei residenti sia molto superiore all’offerta di posti), oppure all’assegnazione diretta (nel caso di coincidenza tra domanda e offerta).Ebbene, all’inizio dello scorso mese di dicembre, di comune accordo, l’assessore alla Mobilità, Daniela Gerosa e i vertici di Csu optarono per la seconda soluzione relativamente alla Zona 3. E quindi i posti blu a disposizione dei residenti, in base al fatto che le domande non superavano l’offerta, vennero direttamente assegnati a coloro che ne avevano fatta richiesta. Se fosse andata così (ma alcuni residenti sostengono di non essere mai stati avvisati direttamente delle novità), nei confronti dell’amministrazione e di Csu non si potrebbero muovere rilievi di sorta.Al di là di torti, ragioni e dimenticanze, però, la realtà dei fatti ora sta creando una situazione esplosiva per i residenti della zona di viale Lecco che lo scorso mese, per vari motivi, non hanno avanzato la richiesta di pass. Una ventina di persone, infatti, ora si trova senza il diritto di sostare nei posti blu (previo versamento dei 165 euro annui dovuti), senza un box o un garage di proprietà e praticamente senza alcuna alternativa gratuita (i posti bianchi, in quell’area centralissima della città, sono praticamente una chimera). Evidente l’esito finale: pur di lasciare l’auto nei pressi dell’abitazione ed evitare multe, i residenti senza pass sono costretti a pagare la sosta oraria dalle 8 alle 20. Con casi – già segnalati al Comune – di persone anziane o con problemi di salute obbligate a spendere (in media) 10-15 euro al giorno. Il che significa – anche ipotizzando una settimana di soli 6 giorni – una spesa annua superiore ai 4mila euro. Un salasso che, anche fosse originato da una lacuna di partenza dei residenti, risulterebbe insostenibile. La questione – per quanto si è appreso finora – è già stata segnalata a Palazzo Cernezzi. Ma, per ora, l’unica soluzione prospettata appare assai costosa. Pare, infatti, che nell’ambito di una generale revisione in corso di tutte le tariffe della sosta in città, il Comune stia ipotizzando un nuovo abbonamento annuale per i residenti legato agli autosili pubblici e privati (con convenzione). La cifra ipotizzata per posteggiare 365 giorni sarebbe tra i 700 e gli 800 euro. In strutture chiuse e sorvegliate, è vero. Ma con una spesa più che doppia rispetto a quella per posteggiare sulle strisce gialle e 5 volte maggiore rispetto a quelle blu.
Emanuele Caso
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