Ha preso un mezzo per il trasporto dei dializzati, simile a una ambulanza, per andare a trovare la fidanzata a Cucciago. Pensava così di “salvarsi” dai controlli sul territorio per impedire spostamenti immotivati. E il suo piano aveva sortito effetto. Ma i vicini di casa della donna hanno avvisato le forze dell’ordine, che sono intervenute.
Nei guai, accusato di peculato – oltre che dell’articolo 260 del Regio Decreto 1265 del 1934, che colpisce l’inosservanza “di un ordine legalmente dato per impedire l’invasione o la diffusione di una malattia infettiva dell’uomo” – è così finito un 41enne di Milano, che aveva raggiunto la ragazza 32enne a Cucciago. Sul posto sono arrivati i militari dell’Aliquota Radiomobile del Nor della Compagnia di Cantù.
Il mezzo di trasporto era proprietà di un consorzio, avente una delle sedi operative a Meda, da cui era partito l’uomo poi denunciato. Quando i carabinieri sono sopraggiunti hanno trovato i due fidanzati ancora nei pressi dell’ambulanza, con lui in uniforme da soccorritore.
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