(ANSA) – ROMA, 03 APR – Dal sogno delle Olimpiadi di Tokyo (“un appuntamento solo rimandato”) all’incubo dell’automedica da cui combatte il coronavirus. Davide Battistella vive una vita “in prima linea”: presidente della Fasi, la federazione di arrampicata sportiva che avrebbe debuttato ai Gioch, e medico delle emergenze nello Spezzino. “Siamo esposti a un pericolo invisibile – racconta Battistella all’ANSA -, oltre 70 professionisti hanno sacrificato la vita. Siamo come i militari al fronte: conosciamo bene i rischi del mestiere. Ma la nostra prima linea è indebolita, col rischio di riversare tutto negli ospedali”. Il suo pensiero però corre anche verso il grande palcoscenico di Tokyo. “Il rinvio dispiace ma era obbligato. Come Fasi siamo stati tra i primi a sospendere l’attività e non prevediamo una ripresa a breve. Forse in maniera graduale in estate, dove la nostra specialità outdoor su roccia presenta meno problematiche rispetto alle palestre. I nostri atleti sono giovani, scalpitano e stanno riprogrammando gli allenamenti”. (ANSA).
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