(ANSA) – MILANO, 21 LUG – “In quel momento eravamo fragili e vulnerabili e abbiamo subito anche noi, in quanto genitori, un abuso di coscienza. Non abbiamo mai chiesto soldi a nessuno, sono stati loro a offrirceli per tacere, perché sapevano che c’erano delle difficoltà economiche nella nostra famiglia e che nostro figlio voleva andare a studiare all’estero. Siamo stati traditi”. Lo ha detto stamane nella sua deposizione in aula la madre di una giovane vittima di abusi, nel processo a Milano a carico di cinque ex vertici dei Legionari di Cristo, accusati di tentata estorsione e favoreggiamento. Stando all’indagine della pm Alessia Menegazzo, la donna, parte civile nel processo e assistita insieme al marito dall’avvocato Daniela Cultrera, avrebbe ricevuto pressioni per tacere sulle violenze sessuali subite dal figlio, all’epoca 12enne, nel seminario di Novara della congregazione religiosa dell’allora rettore Vladimir Resendiz Gutierrez, già condannato in via definitiva a 6 anni e mezzo di carcere e ridotto allo stato laical (ANSA).
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