L’inchiesta potrebbe rimanere doppia, una in Vaticano, una presso la Procura di Roma. I magistrati capitolini, infatti, vogliono capire se eventuali episodi di violenza possano essere avvenuti anche in territorio italiano, e non solo all’interno dei confini della Città del Vaticano. Per questo motivo, come riportato ieri dalle agenzie, la Procura di Roma avrebbe inoltrato la domanda di rogatoria internazionale in Vaticano ai fini di un processo in Italia. Al centro dell’attenzione ci sono i reati contestati al prete comasco don Gabriele Martinelli, lo stesso per cui – su iniziativa di Papa Francesco – nei giorni scorsi era stato chiesto il rinvio a giudizio da parte della giustizia del Vaticano. Le accuse sono pesanti, si parla di presunti abusi avvenuti nella casa che ospita i chierichetti del papa, ovvero il Preseminario San Pio X. Non solo, perché dei fatti è informata anche la Procura dei Minori, visto che il periodo al centro dell’attenzione, prima del 2012, abbraccia anche anni in cui vittime e presunti carnefici erano minorenni. Al momento – secondo quanto riporterebbero i giornali romani – dalla Santa Sede non sarebbe ancora giunta la risposta alla rogatoria richiesta, che servirebbe – se ce ne fossero le condizioni – per incardinare un eventuale processo anche in Italia. Il Vaticano ha invece chiesto il rinvio a giudizio di don Martinelli e anche dell’allora rettore don Enrico Radice, un altro sacerdote della Diocesi di Como, accusato di favoreggiamento.
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