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Presunti abusi su una 15enne durante viaggi di lavoro: nei guai imprenditore del Comasco

È accusato di avere abusato di una minore che, con il consenso della madre, lo seguiva per l’Italia e l’Europa per motivi di lavoro.Un 53enne di Cabiate, imprenditore, è stato rinviato a giudizio ieri mattina dal giudice dell’udienza preliminare di Como con la prima data di fronte al Collegio giudicante che è stata fissata tra oltre un anno, nel mese di gennaio del 2023.I fatti di cui scriviamo si sarebbero svolti a cavallo tra il mese di luglio e quello di agosto del 2018, non solo a Como – motivo per cui il processo è stato incardinato qui dopo un rimpallo di competenze con la Liguria – ma anche in altre città come Roma, Venezia, Napoli, Parigi, Montecarlo e Lugano.La presunta vittima all’epoca dei fatti aveva 15 anni ed era stata affiancata all’imprenditore, con l’assenso della madre, per accompagnarlo in viaggi di lavoro. Le violenze sarebbero avvenute in questi ambiti in un crescendo di intensità di molestie che è stato poi denunciato e che è finito in un fascicolo di indagine della Procura della Repubblica poi approdato di fronte ad un giudice.La 15enne sarebbe stata sentita anche in un incidente probatorio (in Liguria) effettuato nel settembre del 2020. Secondo quanto sostenuto dalla pubblica accusa, rappresentata dal pubblico ministero Giuseppe Rose, gli abusi sarebbero iniziati nel Comasco nel mese di luglio del 2018, quando la ragazza fu palpeggiata mentre dormiva nella casa di Cabiate dove l’imprenditore viveva. Ma le molestie, che arrivarono ad atti sessuali completi, proseguirono in altre occasioni (più di dieci) e in più parti d’Italia e d’Europa, le stesse che sono poi citate nel capo di imputazione.Atti sessuali che sarebbero sempre stati preceduti dal consumo di alcolici anche da parte della minore che veniva poi «immobilizzata per i polsi» e costretta a subire atti sessuali.L’imprenditore non ha voluto scegliere riti alternativi, preferendo difendersi in dibattimento di fronte ai giudici del Collegio di Como. Il fascicolo, come detto, è stato spostato due volte tra il Lario e la Liguria, tornando infine nel Comasco proprio perché il primo episodio contestato sarebbe avvenuto nella nostra provincia in una casa di Cabiate. Solo in seguito – fino ad agosto del 2018 – avvennero gli altri presunti abusi divisi tra l’Italia (Roma, Napoli e Venezia), la Svizzera (Lugano), Montecarlo e la Francia (a Parigi). Si tornerà in aula, per la prima udienza di smistamento, tra ben quattordici mesi, nel 2023.

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