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Problemi con il green pass? Ora si può scrivere ad Ats

Il green pass sta creando alcuni problemi in particolare con i turisti stranieri sul Lago di Como, lo abbiamo scritto ieri su queste colonne.In alcuni Paesi esteri non è previsto o non è uniformato a quello europeo. Ci sono poi alcuni casi (non molti per fortuna) in cui diventa una vera e propria odissea ottenere la certificazione verde anche per gli stessi comaschi. Per risolvere queste situazioni e dare chiarimenti sul green pass, Ats Insubria ha creato un’apposita sezione del sito ats-insubria.it (si individua già in home page) con tutte le informazioni necessarie e la possibilità di interagire con gli utenti.«Dall’entrata in vigore della certificazione – ha spiegato ieri il direttore sanitario di Ats Insubria, Giuseppe Catanoso – non tutto è filato liscio. Ci sono situazioni particolari da risolvere legate anche alle variazioni normative e governative. L’esempio più calzante riguarda chi ha ricevuto una dose di vaccino all’estero, quindi non registrata, o chi si è ammalato di Covid. Inizialmente si era detto che per questi pazienti era necessaria un’unica dose, ora, se è trascorso più di un anno dalla guarigione, le dosi devono essere due. Però ottenere la seconda dose non è semplice per queste persone».Situazioni complesse, appunto, che rientrano ora nella casistica che il portale di Ats Insubria può risolvere attraverso la segnalazione dell’utente.Per accedere al servizio basta cliccare sul banner blu “Certificazione verde Covid-19”. La prima pagina contiene una serie di informazioni sul green pass, su come ottenerlo, come scaricarlo attraverso le App “Io” e “Immuni”, il sito dedicato o il fascicolo sanitario elettronico.Un bottone permette di accedere anche alle “Faq” (Frequently Asked Questions), ovvero alle principali domande e risposte in materia. Se la problematica non viene risolta in questo modo si può compilare un form con le indicazioni specifiche del cittadino. Una prima scelta riguarda il tipo di problematica relativa al green pass.Dopo le generalità, chi non possiede un codice fiscale può caricare ulteriori documenti di riconoscimento. Chi è stato già vaccinato ad esempio all’estero può caricare il certificato dell’avvenuta vaccinazione, segnalando anche il tipo di vaccino ricevuto. Oltre a quelli canonici, è prevista anche la voce “altro” per chi ha ricevuto il siero russo o cinese. Nella sezione “note” si possono poi porre domande specifiche sulla situazione personale.

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