Prima udienza ieri mattina in Tribunale a Como del processo ai tredici indagati, accusati di violenza privata aggravata in concorso, per l’irruzione degli skinhead, il 28 novembre del 2017, durante una riunione dei volontari della rete Como Senza Frontiere, nel Chiostrino di Sant’Eufemia. Un gruppo di esponenti del Veneto Fronte Skinheads, provenienti da diverse zone della Lombardia e anche da altre regioni, aveva fatto irruzione durante la riunione e aveva costretto i volontari ad ascoltare la lettura di un comunicato contro il lavoro dei volontari che assistono i migranti. Il processo si è aperto, ma è stato subito rinviato al 4 dicembre per un problema procedurale legato a una notifica.«Il processo dovrebbe riguardare l’intera città, perché i diritti messi in discussione quella sera sono i diritti di tutti» ha commentato il portavoce di Csf, Fabio Cani, che giudica grave che il Comune di Como, proprietario del chiostrino non si sia ancora costituito parte civile».
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