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Procida: «Cantù, una maglia storica: si sente la responsabilità»

È toccato al giovane Gabriele Procida rispondere ieri alle domande dei tifosi della Pallacanestro Cantù nelle tradizionali interviste social proposte dal club brianzolo. Un elemento che prima della fine del campionato avrebbe potuto trovare più spazio, Coach Cesare Pancotto stava infatti gestendo la sua crescita. Ma la sospensione del campionato per l’emergenza Coronavirus ha bloccato tutto. Negli occhi degli appassionati rimane la sua prestazione contro i campioni d’Italia della Reyer Venezia.La guardia, classe 2002, ha offerto una prestazione da urlo con 9 punti in 7 minuti con altrettanti tiri da tre.E nelle domande dei tifosi non è mancato un riferimento a quell’exploit.«È stata davvero una fortissima emozione, che ho provato poche altre volte – ha spiegato – A dire la verità, però, quando ero in campo, non avevo la percezione di quello che stava accadendo sugli spalti. Soltanto una volta rivista la partita, da casa, ho capito realmente cosa fosse successo».«Ricevere la fiducia dal proprio allenatore è molto importante quanto gratificante – ha aggiunto Gabriele Procida – perché fa sì che tu, a tua volta, acquisisca fiducia in te stesso, permettendoti di conseguenza di giocare meglio». Non è poi mancato un riferimento al suo esordio in serie A. «Appena entrato avevo un po’ di tremarella e mi guardavo in giro. Onestamente mi ci sono voluti un paio di minuti per trovare la piena concentrazione e per ambientarmi».«A indossare una maglia così storica si prova una grandissima responsabilità ma, soprattutto, grande entusiasmo» ha aggiunto il giovane canturino.Non sono mancate curiosità sulla scuola che Gabriele frequenta e consigli per chi si approccia all’agonismo nel mondo del basket. «Un consiglio potrebbe essere quello di dare sempre il massimo, sia in allenamento che in partita e di lavorare sempre più degli altri. Da quest’anno ho cambiato scuola, frequento il “Pascoli” di Como. I miei compagni sono fantastici perché appena arrivato mi hanno messo subito a mio agio».Infine non è mancato un riferimento ai sostenitori della squadra brianzola. «Il tifo canturino è pazzesco e sentire che i tifosi ti supportano così tanto è davvero molto importante per un giocatore. Insomma, ti da sicuramente una grande spinta emotiva».Un altro giovane della Pallacanestro Cantù, Biram Baparapè, che tra l’altro proprio oggi festeggia 23 anni, ieri ha invece dialogato con i giovani del minibasket, come avevano fatto nei giorni precedenti Alessandro Simioni e coach Cesare Pancotto. Biram ha volentieri risposto alle numerose domande che, come da tradizione, gli hanno posto gli entusiasti ragazzi della classe 2010.

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