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«Pronti a sostenere chi vince la consultazione»

I due candidati a confrontoMaria Rita Livio e Alberto Gaffuri hanno illustrato programmi e obiettiviTra i due ci sono 27 anni di differenza. Oltre una generazione. Che in politica equivale a un’era geologica. Ma parlare di un confronto a distanza tra il vecchio e il nuovo sarebbe sbagliato. Piuttosto, è una sfida tra diversi modi di concepire la politica.Entrambi pratici e concreti sul terreno dell’amministrazione, Maria Rita Livio e Alberto Gaffuri si distanziano quando descrivono i rispettivi punti di riferimento ideali.Il sindaco di Olgiate Comasco parla di «base valoriale»

, alludendo a un collante che fa perno soprattutto attorno a un partito e alla comunità che lo rappresenta. Il sindaco di Albese con Cassano, invece, preferisce la «sintesi laica», ovvero l’abbattimento dello steccato delle appartenenze e il richiamo al comune interesse dei sindaci di trovare soluzioni di governo.Una cosa è chiara: la sfida per la candidatura alla presidenza della Provincia è cosa vera, non di facciata. Nessuno dei due intende mollare il colpo e c’è da giurare che la campagna elettorale pur brevissima – durerà soltanto una settimana – sarà condotta da entrambi senza lasciare nulla di intentato.Il verdetto, qualunque esso dovesse essere, verrà accolto con fair play. «Abbiamo scelto di sostenerci a vicenda in modo leale», ha detto Gaffuri in conferenza stampa.E a precisa domanda, tutti e due i contendenti si sono dichiarati pronti a entrare in lista per un seggio nel consiglio provinciale. «Se anche non dovessi farcela – ha ripetuto Maria Rita Livio – rimane sul tavolo la mia disponibilità a lavorare per la nuova Provincia».Ma come nasce questa corsa a due, e che cosa ha spinto i due sindaci a proporre il proprio nome per la guida di un ente (più che) teoricamente moribondo? «Ancorché difficile, penso che con la riforma sia stata lanciata una sfida da vincere – ha detto Livio – La Provincia cambia pelle e si affida agli amministratori. Serve una soluzione diversa, più politica. Non più contrapposizioni dure ma sintesi più alte, una modalità di lavoro in cui mi riconosco».«Villa Saporiti ha bisogno di uscire da una fase di transizione troppo lunga e da un commissariamento che ne ha bloccato di fatto l’attività – ha aggiunto Alberto Gaffuri – Dobbiamo definire le priorità su molti temi: l’acqua, le infrastrutture, i fondi di composizione. Insomma, pensare di amministrare finalmente nell’interesse dei Comuni. Per questo ho accettato di candidarmi».Dopo alcune settimane di schermaglie a distanza, Livio e Gaffuri si sono trovati ieri a condividere un progetto. Toccherà a loro convincere il più alto numero possibile di consiglieri comunali e di sindaci in vista delle primarie di sabato prossimo.«Sono abituato a dialogare con tutti – ha detto Gaffuri – La contrapposizione partitica a livello locale non esiste. Sono convinto che saranno molte le persone che si avvicineranno a questo voto in modo laico, aperto».«Mi sembra importante che il Pd si metta in gioco e faccia da traino per questa esperienza – ha aggiunto Maria Rita Livio – Veicoliamo un processo a cui tutti possono dare un contributo. Personalmente, non faccio appello ai partiti quanto ai singoli»..

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