Prostituzione minorile: pagò una 15enne, chiesto il rito Abbreviato

Ha chiesto il rito Abbreviato, scegliendo dunque di farsi giudicare esclusivamente sulla base degli atti contenuti nel fascicolo del pubblico ministero, il 34enne di Cantù accusato dalla Procura distrettuale di Milano di prostituzione minorile, reato punito dall’articolo 600 bis del codice che colpisce chi «recluta o induce alla prostituzione una persona di età inferiore agli anni diciotto».L’udienza, che eventualmente, in caso di condanna, porterà allo sconto di un terzo della pena, è stata fissata per la metà di novembre nel palazzo di giustizia meneghino. È questa la scelta fatta dalla difesa, rappresentata dall’avvocato Andrea Crepazzi.Stiamo parlando della vicenda che era avvenuta il 27 agosto 2020 tra via San Giuseppe a Vighizzolo (Cantù) e Figino Serenza.Il 34enne è accusato di essersi appartato in auto con una ragazzina 15enne che aveva conosciuto in un bar della città brianzola. Una vicenda dai contorni tutti da chiarire.Lo stesso racconto fatto dalla vittima era mutato. In un primo momento, davanti alla polizia locale di Cantù che era intervenuta su richiesta di alcuni amici – anche loro tra i 13 e i 15 anni – la ragazzina aveva parlato espressamente di violenze e abusi da parte dell’uomo.Risentita poi in fase di indagine aveva modificato la versione, riferendo di essere salita in macchina di proposito dopo che aveva scambiato il numero di telefono con il 34enne e dopo che i due si erano dati un appuntamento.Nessuna costrizione, dunque, ma un gesto volontario da parte della 15enne che – pure questo elemento sarebbe emerso nelle indagini – si sarebbe anche fatta pagare 10 euro. Una ricostruzione che aveva portato a modificare l’impianto accusatorio nel modo già accennato, che è stato poi confermato dalla Procura con la richiesta di giudizio immediato che ora, per volere della difesa, è diventato un Abbreviato.