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Prostituzione nel Comasco: patteggiano in quattro

Quattro patteggiamenti con pene comprese tra i due anni e 8 mesi e i 2 anni e due mesi. Tre imputati rinviati a giudizio. Arrivano i primi verdetti per la maxi operazione contro la prostituzione che aveva portato – nel settembre del 2018 – a eseguire 23 ordinanze di custodia cautelare ad albanesi residenti tra le province di Como e Monza, accusati a vario titolo di controllare l’attività di sfruttamento della prostituzione (in un caso anche con coinvolta una minorenne) tra i comuni di Arosio, Lentate sul Seveso, Bregnano, Cermenate, Figino Serenza, Vertemate con Minoprio e Mariano Comense. Una struttura che per la Procura di Como (pubblico ministero Antonio Nalesso) non era verticistica, cioè con un solo uomo a capo e agli altri i posizione subalterna, bensì orizzontale. Ognuno, cioè, aveva una propria zona e gestiva proprie prostitute senza schiacciare i piedi al connazionale che controllava l’area accanto.Al mese, nelle tasche dello sfruttatore, potevano rimanere dai 6 ai 12mila euro. Ieri mattina si è tenuta una udienza preliminare con sette posizioni al vaglio del giudice Maria Luisa Lo Gatto. In tre hanno patteggiato 2 anni e otto mesi: si tratta di un albanese 40enne domiciliato a Paina di Giussano (per cui è aperto un fascicolo anche per lo sfruttamento di una minore) che gestiva una piazzola ad Arosio, di un 32enne (sempre albanese, residente a Cesano Maderno) che sfruttava la prostituzione di due donne a Cermenate, e di un 39enne residente a Varedo attivo a Vertemate con Minoprio. Due anni e due mesi ha patteggiato invece un 33enne di Seregno che sfruttava una donna facendola prostituire a Cermenate,Altri tre imputati sono invece stati rinviati a giudizio: si tratta di un 25enne di Meda, di un 40enne di Usmate Velate e di un 35enne di Varedo. Tutti, ovviamente, di origine albanese. Nell’ambito di queste indagini era finita anche un’altra vicenda, ovvero l’omicidio di un 24enne al termine di una discussione nata all’esterno di un locale notturno di Cermenate, nella notte del 15 settembre 2017. Due albanesi che si contendevano l’allargamento (a vantaggio dell’uno e a danno dell’altro) delle piazzole per far prostituire ragazze, si scontrarono. Uno dei due, con un colpo di pistola calibro 6.5 diretto al cuore, uccise l’avversario.Il presunto responsabile, un 23enne, fu fermato a Courmayeur mentre cercava di lasciare l’Italia.

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