Mentre al terzo giorno di proteste a Camerlata sono spuntati anche i panini (una signora ne ha portati una conquantina per i manifestanti), è anche un dato di fatto che per le persone imprigionate nelle interminabili code di veicoli, la pazienza sta terminando. Anche nella giornata di mercoledì via Paoli era intasata all’inverosimile per la protesta dei “forconi”.
Pesanti le ripercussioni sulle arterie di accesso alla città dalla zona Sud e, a catena, sui percorsi alternativi: Garibaldina e Valfresca. Ma molti sono stati gli automobilisti che hanno espresso solidarietà alla protesta. Che punta adesso alle sedi di organismi percepiti dalla gente come esattori: Equitalia e Agenzia delle Entrate. Con questi due nuovi presidi ci si avvicinerà alla settimana intera di protesta. «Siamo preoccupati per il nostro futuro. Ci sembra un modo di manifestare la nostra paura e al tempo stesso la nostra volontà di fare qualcosa», dice un rappresentante dei manifestanti.GLI APPROFONDIMENTI SUL CORRIERE DI COMO IN EDICOLA GIOVEDì 12 DICEMBRE
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