Tradizione e modernitàUn tempo rinomato al punto da essere “esportato” anche a Milano, oggi il “pan de Com” è quasi del tutto scomparso. Capita di trovarlo dietro il bancone dei panettieri lariani, ma si tratta perlopiù di produzioni sporadiche, per suscitare la curiosità dei clienti.«La storia vuole che a rendere così speciale il “pan de Com” fosse la qualità dell’acqua utilizzata oltre a una lavorazione molto lunga – spiega il presidente dei panificatori di Confcommercio Como Dario Bertarini – Alcuni anni fa gli studentidell’Enaip avevano recuperato l’antica ricetta e provato a riproporre il prodotto. Purtroppo la pezzatura del pane, circa 250-300 grammi, non risponde alle esigenze dei comaschi di oggi. Le famiglie prediligono i piccoli tagli oppure quelli grandi che si conservano per più giorni». Il “pan de Com” comunque, almeno occasionalmente, ritorna nelle ceste dei fornai. «Ogni tanto lo prepariamo – conclude Bertarini – In quei casi lo vendiamo anche, ma se fosse disponibile ogni giorno non avrebbe lo stesso successo».
Anna Campaniello
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