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QUANDO LA POLITICA È IN RITARDO COSTANTE

diANNA CAMPANIELLO

La follia del 118 senza stradaDiciamo la verità, alla posa della prima pietra del nuovo Sant’Anna, alla fine del 2006, nessuno credeva davvero che quattro anni dopo, come annunciato quel giorno, in quella stessa piana desolata ci sarebbe stato il nuovo ospedale. Almeno in questo caso, la promessa è stata invece mantenuta. Possiamo immaginare che questa – che dovrebbe essere la normalità – possa aver forse spiazzato amministratori avvezzi a tempi delle (grandi) opere che, quando va bene, raddoppiano rispetto alle previsioni

. Perché, diversamente, è difficile trovare una spiegazione dell’incredibile, spiazzante scenario che riguarda tutto quello che sta attorno al nuovo Sant’Anna. La nuova base del 118 (quasi 8 milioni di euro, giusto per ribadire i numeri) pronta da settimane ma inutilizzabile perché di fatto irraggiungibile a causa della mancanza della viabilità di accesso è un qualcosa che va oltre il paradossale. In estrema sintesi, siamo davanti a una struttura pensata e realizzata con l’obiettivo di gestire interventi che possono letteralmente fare la differenza tra la vita e la morte che è invece bloccata dal ritardo nella posa di poche decine di metri di tubi del gas e dell’energia elettrica.Ed è solo l’ultimo di una lunga serie di esempi. In generale infatti, a fronte di un cantiere dell’ospedale che dall’inizio alla fine ha viaggiato a piena velocità, attorno abbiamo assistito solo ad affannosi inseguimenti. Dalla corsia per i bus e le ambulanze alla strada di accesso al Sant’Anna fino alla nuova viabilità, le opere viarie – accessorie per definizione e quindi di fatto, almeno sulla carta, ben più semplici e veloci a realizzarsi – sono state sempre in ritardo. Il cantiere lungo la via Ravona, a San Fermo, è tuttora in corso. La situazione della base del 118 è lì da vedere e non ha bisogno di ulteriori spiegazioni. Gli operatori del 118 (non è piaggeria ma conoscenza diretta) sono abituati a lavorare nelle condizioni più disagevoli e a fare comunque il meglio. Ciò premesso, quando c’è di mezzo la salute – di più, la vita – nessuno può permettersi di prendere le cose alla leggera o, peggio, improvvisare. Il tempo è scaduto da un pezzo e oggi l’unico annuncio accettabile è la data, certa e più che imminente, dell’inaugurazione della centrale operativa del servizio di emergenza. Non c’è tubo o strada che tenga.

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