Quindici anni di vita, che saranno celebrati questa sera con una cerimonia in programma alle ore 18. L’inaugurazione del Museo del Ciclismo del Ghisallo fu nel 2006 dopo un percorso decisamente travagliato, che vide in prima fila Fiorenzo Magni. Di fatto una preziosa eredità che lo storico campione di ciclismo – e grande dirigente sportivo – ha lasciato agli appassionati dello sport del pedale dopo la sua scomparsa, avvenuta nel 2012.Il percorso per arrivare alla costruzione e all’apertura non era stato facile. Un cammino iniziato a metà degli anni ‘90, con la posa della prima pietra nel 1999. Magni con la sua caparbietà riuscì alla fine a trovare i finanziamenti e a realizzare il suo sogno, quello di aprire la casa di tutti i ciclisti e delle persone che amano le sport del pedale.Un punto di riferimento mondiale, a fianco del Santuario caro ai corridori: non a caso, tralasciando le ultime stagioni caratterizzate dal Covid, circa la metà dei visitatori è sempre stata di altri Paesi. E si parla davvero di tutti gli Stati, compresa la lontana Nuova Zelanda. Nel registro anche appassionati della Corea del Nord.La Fondazione Museo Ghisallo è oggi capitanata da Antonio Molteni, l’uomo che qualche anno fa, con una operazione draconiana, riuscì ad evitare il rischio di chiusura definitiva. La gestione della struttura, dopo la scomparsa di Fiorenzo Magni, era infatti diventata difficilmente gestibile. A fianco di Molteni, la direttrice Carola Gentilini e un gruppo di collaboratori affiatati e motivati, tra cui l’ultra 90enne Emilio Sacchi.Un tragitto travagliato, ma, nella sostanza, il Museo c’è ancora e prosegue la sua storia. Oggi, appunto, la celebrazione – con ingresso a inviti – che avrà anche un momento molto particolare. La famiglia di Learco Guerra – detto la “Locomotiva umana” porterà la maglia di campione mondiale, titolo che il campione mantovano conquistò nel 1931. La divisa rimarrà esposta per un mese, fino alla chiusura invernale della struttura, che sarà domenica 7 novembre.L’esposizione permanente ospita una serie praticamente infinita di cimeli e documenti di ogni tipo. Tra le biciclette spiccano quelle di grandi successi di Gino Bartali, Fausto Coppi, Francesco Moser e Fiorenzo Magni. C’è poi la più grande collezione di maglie rosa, affiancata da una lunga serie di maglie di tutte le epoche, compresa quella della vittoria di Vincenzo Nibali al Giro di Lombardia 2017, consegnata direttamente dal campione siciliano. Attualmente nei locali è allestita una mostra dedicata a Vincenzo Torriani, storico patron delle gare ciclistiche italiane, inaugurata pochi giorni fa. Tra le sezioni, quelle dedicate alle donne, al settore paralimpico e alla polizia stradale. Non mancano pannelli con le biografie dei più grandi campioni, raccolte di libri e giornali, gagliardetti e tanti altri oggetti, oltre ad uno shop dove possono essere acquistate maglie e gadget. Non solo: non sono mancate coppie che hanno chiesto e ottenuto di sposarsi negli spazi museali.Lunghissimo l’elenco dei personaggi di spicco che in questi anni sono saliti al Ghisallo per partecipare ad incontri ed iniziative. Ma non sono mancati “vip” che si sono presentati all’improvviso, come è stato nel caso di Miguel Indurain, che era di passaggio in zona per una iniziativa benefica partita dalla Francia con al suo fianco l’ex commissario tecnico della Nazionale Davide Cassani (nella foto sotto).Tra i tanti ospiti, il già citato Vincenzo Nibali, Eddy Merckx, Francesco Moser, Johan Museeuw, Ercole Baldini, Andrew Hampstein, Gianbattista Baronchelli, Marino Vigna, Gianni Motta, Paolo Bettini, Stefano Allocchio, Cadel Evans, Hendrik “Hennie” Kuiper, Gilberto Simoni, Dario Cataldo, Dino Zandegù, Alberto Bettiol, Gianni Bugno, “Tino” Conti, Alessandro Ballan, Riccardo Magrini, Luca Paolini, Lorenzo Fortunato, Davide Orrico, Roberta Amadeo, Roberto Bargna, l’arcivescovo di Milano, Monsignor Mario Delpini e il conduttore radiofonico “Linus”. Dall’album dei ricordi riemergono anche foto di amici che purtroppo non ci sono più, come Felice Gimondi e Franco Ballerini, il c.t. dell’Italia scomparso durante un rally a Pistoia nel 2010.
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