(ANSA) – PORDENONE, 23 SET – In un tema a scuola con semplicità ha raccontato quanto avveniva, cioè gli abusi che era costretta a subire già da tempo, perpetrati dal compagno della madre. Non un racconto dettagliato, ma l’insegnante si è insospettita facendo scattare così le indagini. All’epoca la ragazzina era in terza media. Ieri l’uomo è stato condannato, con rito abbreviato dal Gup, a 5 anni di reclusione per violenza sessuale su minore, come riporta la stampa locale. Gli abusi erano cominciati quando la piccola aveva dodici anni, nel 2014, e si sono ripetuti, appunto, per un paio di anni, fino a quando la vicenda non è giunta in Tribunale. Nel componimento di italiano, composto in terza media, la giovane parlava in terza persona della vicenda ma la maestra ha compreso che la ragazzina stava raccontando una esperienza personale. L’uomo si è difeso affermando che la ragazzina era consenziente. Pochi sono i particolari emersi della vicenda, allo scopo di tutelare la vittima. (ANSA).
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