L’indagine dei carabinieri di CantùPer svaligiare l’ufficio postale di Turate e portarsi via oltre 30mila euro non avevano esitato a puntare le pistole contro impiegati e clienti, rinchiudendoli poi in un magazzino. I malviventi però non l’hanno fatta franca.I carabinieri di Cantù, al termine di un’indagine proseguita ininterrottamente per alcuni mesi, hanno arrestato i presunti responsabili dell’assalto.I malviventi sono stati fermati ieri mattina a Milano dai militari del nucleo operativo e radiomobile dei carabinieridi Cantù, in collaborazione con i colleghi del capoluogo lombardo. Gli arrestati, accusati di rapina, sono due uomini di 35 e 36 anni, entrambi nullafacenti, originari di Reggio Calabria. I due sono stati trasferiti in carcere a Milano, in attesa dell’interrogatorio di garanzia.L’assalto all’ufficio postale di Turate è avvenuto il 25 febbraio scorso. Le indagini sono state affidate subito ai carabinieri della compagnia di Cantù. Fin dal primo momento è apparso chiaro che i malviventi entrati in azione avevano agito in base a un piano ben studiato, programmato da tempo. I militari hanno effettuato i rilievi, raccolto le testimonianze del personale e dei clienti presenti – trasformatisi poi in ostaggi – e acquisito le immagini delle telecamere di sorveglianza.Nelle settimane successive, i carabinieri hanno lavorato senza sosta per individuare i malviventi. Le indagini hanno dato l’esito sperato. Individuati i presunti responsabili, i militari del nucleo operativo e radiomobile hanno informato l’autorità giudiziaria. Il giudice per le indagini preliminari di Como ha recepito le conclusioni degli uomini dell’Arma e ha firmato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per i due uomini.L’ordine di carcerazione è stato eseguito ieri. Il lavoro dei carabinieri prosegue per identificare anche il terzo componente della banda che nel febbraio scorso aveva assaltato l’ufficio postale di Turate. I malviventi avevano agito armati di pistola. Erano entrati in azione al momento dell’apertura dello sportello del Postamat, avvicinando il direttore dell’ufficio, i dipendenti e un cliente, tutti poi rinchiusi in un magazzino. I rapinatori, che si erano dileguati rapidamente, forse con la complicità di un autista che li attendeva fuori, erano riusciti a intascare un bottino di oltre 30mila euro.
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