C’è un secondo arresto nell’ambito delle indagini dei carabinieri di Turate successive alla tentata rapina dello scorso 8 novembre, quando un dipendente della farmacia del paese che stava andando in banca a depositare l’incasso della giornata, fu minacciato con una pistola da un malvivente. L’episodio acquistò ancor più rilevanza perché il colpo fu sventato da due cittadini di origine marocchina, regolari in Italia, che vedendo la vittima in difficoltà intervennero – nonostante la pistola con il colpo in canna – sventando l’assalto e mettendo in fuga il rapinatore.
Già in quella occasione, i due benefattori parlarono di un secondo uomo con le stampelle che si era avvicinato – dopo essere sopraggiunto con un’auto scura – cercando di liberare il rapinatore. Azione che non sortì effetto, tanto che questa seconda persona si allontanò prima dell’arrivo dei carabinieri. Le indagini, proseguite in queste settimane, hanno però permesso di risalire al complice che altri non era se non il fratello dell’arrestato, ovvero un 60enne residente a Turate.
Quest’ultimo, che sarebbe già stato riconosciuto dai testimoni, avrebbe organizzato la rapina fornendo indicazioni al fratello sul dipendente della farmacia che avrebbe dovuto versare l’incasso e sulle modalità utilizzate per recarsi alla filiale della Banca Popolare di Sondrio.
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