Ratti, fatturato in lieve calo ma migliora l’efficienza. In 37 in mobilità volontaria

Ratti, fatturato in lieve calo ma migliora l’efficienza. In 37 in mobilità volontaria

Bilancio alla fine del terzo trimestre(m.d.) Il gruppo Ratti chiude i primi 9 mesi del 2014 con un lieve calo nel fatturato, ma migliora i margini intermedi di gestione e la posizione finanziaria netta. E mette in mobilità, su base volontaria, 37 addetti, garantendo loro uno scivolo fino alla pensione. Sono i dati salienti emersi ieri dalla riunione del consiglio di amministrazione che ha esaminato i numeri relativi al terzo trimestre del 2014.Nel complesso, nei primi nove mesi di quest’anno, il fatturato è calato del 2,7% rispetto

al medesimo periodo del 2013, passando da 71,1 a 69,2 milioni di euro.Grazie agli investimenti nei processi produttivi (5 milioni quelli effettuati quest’anno, 3,3 milioni nel 2013), sono diminuiti anche i costi operativi (scesi da 72,5 a 69,9 milioni), con riflessi positivi sui risultati intermedi: il margine lordo è infatti salito dai 4,1 milioni del 2013 agli attuali 4,8 milioni (+15,1%) mentre il risultato operativo ha raggiunto quota 3,1 milioni contro i 2,7 milioni di un anno fa.«Siamo sostanzialmente stabili dal punto di vista del fatturato – spiega l’amministratore delegato di Ratti, Sergio Tamborini – ma siamo in crescita dal punto di vista dei margini e degli indicatori di bilancio. Alla fine del 2013 la nostra posizione finanziaria netta era negativa per 25mila euro, ora è positiva per 3,2 milioni. E abbiamo fatto investimenti importanti introducendo nuove tecnologie che hanno migliorato i processi di produzione e ridotto i consumi». Una riorganizzazione che ha però reso superflua una quarantina di addetti.«Avevamo intenzione di aprire una procedura di mobilità su base volontaria per una ventina di dipendenti – sottolinea Tamborini – ma ci siamo ritrovati con 51 volontari, pronti a lasciare l’azienda in vista della pensione. Alla fine abbiamo ridotto il numero a 37 addetti, sempre su base volontaria, che arriveranno alla pensione nel corso della mobilità. L’impatto sociale sarà così praticamente nullo».