(ANSA) – ROMA, 13 LUG – I segnali di “una rapida normalizzazione dell’attività economica in molti comparti” spingono a quantificare per quest’anno “una contrazione del Pil italiano del 9,2% meno pronunciata rispetto alle stime indicate nei giorni scorsi negli scenari dei maggiori organismi internazionali, e più vicina alle indicazioni delle istituzioni italiane”. E’ quanto scrive il Ref nelle sue ultime previsioni sottolineando però i rischi legati all’accumulo di debito pubblico e dalla bassa crescita . Le previsioni per il 2021 ed il2022 indicano quindi una crescita del 5,4% e del 2,4%. L ‘indebitamento netto che salirà al 9, 4% nel 2020, sarà poi del 5,7 nel 2021 e al 5, 2 nel 2022 e non sarà semplice superare la crisi e innescare una fase di accelerazione dell’economia. “Come tutte le recessioni più pesanti- sottolinea ancora il centro – anche quella in corso si caratterizzerà per una trasformazione significativa della struttura produttiva con molti settori che si ridimensioneranno e nuove opportunità che si creeranno in altre. Il tasso di disoccupazione sarà dell’ 8,8% quest’anno per poi salire al 10% il prossimo ed al 10,3% quello successivo. I consumi finali che scenderanno del 5,3% quest’anno, saliranno poi del 2% nel 2021 e del 2,2% nel 2022. (ANSA).
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