Il regolamento di polizia locale rischia di diventare il casus belli che manda in frantumi la già fragilissima maggioranza di centrodestra oggi al governo di Como.Forza Italia lancia infatti un avvertimento chiaro: un eventuale accordo con la Lista Rapinese segnerà la fine.Giovedì pomeriggio, tre dei quattro partiti che sostengono Mario Landriscina a Palazzo Cernezzi si sono trovati per decidere come andare avanti sul regolamento di polizia urbana. Com’è noto, la richiesta di sospendere il provvedimento e di rinviarlo in commissione era stata respinta in consiglio proprio con i voti determinanti di Alessandro Rapinese e del suo gruppo. E lo stesso Rapinese, un po’ a sorpresa, aveva annunciato di essere pronto ad approvare il regolamento nel caso in cui fosse stato accolto in toto un suo maxi-emendamento. Questa apertura ha spiazzato la maggioranza e convinto (forse) l’assessore Elena Negretti e la vicesindaca Alessandra Locatelli ad andare avanti.Nella riunione di giovedì, assente Forza Italia, è stato così ipotizzato di “trattare” con Rapinese, anche se non in modo esplicito, anteponendo agli altri 120 proprio il maxi-emendamento del consigliere di opposizione. Una manovra che aiuterebbe a scremare molti emendamenti, e in particolare quelli in contraddizione con il testo proposto da Rapinese.«Il voto compatto della maggioranza sull’emendamento di Rapinese sarebbe un problema politico – dice però il capogruppo di Forza Italia Enrico Cenetiempo – per due motivi: primo, perché significherebbe stravolgere il testo e farsene imporre uno nuovo; secondo, perché vorrebbe dire che la maggioranza preferisce discutere con Rapinese invece che con noi». A quel punto, insiste Cenetiempo, «non resterebbe che prenderne atto. E dalla delibera successiva il sindaco dovrebbe cercare i voti in consiglio comunale chiedendoli innanzitutto a chi è stato considerato fino a oggi il principale avversario».Il messaggio è chiaro. Se sull’altare del regolamento di polizia si vuole sacrificare la maggioranza di centrodestra, Forza Italia è pronta a togliere il proprio appoggio al sindaco e alla giunta.E a quel punto, per Landriscina sarebbe praticamente impossibile governare il Comune. Secondo Giampiero Ajani, capogruppo della Lega a Como, quella di giovedì è stata «una discussione saggia e serena, mirata soprattutto ad avere un regolamento che fosse chiaro».Nel gioco delle parti, si tenta di capire chi molla per primo la fune. Con il rischio, sempre più concreto, che a precipitare sia però soltanto la città.
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