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Renzi a Como: «Il dopo Formigoni per noi è come un rigore»

Il sindaco di Firenze ieri in città  per la sfida a Bersani. «I vertici del Pd lariano con lui? Vedremo i cittadini»(e.c.) L’aula magna del Politecnico di Como era letteralmente stracolma, ieri sera, quando Matteo Renzi, sindaco di Firenze e candidato alla primarie nazionali del centrosinistra, è sceso dal camper al fianco del vicecoordinatore del Pd lombardo Alessandro Alfieri. Anche alcuni volti noti del centrodestra comasco – Arturo Arcellaschi, Pasquale Buono e Alessandro Nardone – erano in prima fila per ascoltarne il comizio. Iniziato, peraltro, con una battuta: «Quando al Sud arrivi puntuale a un incontropolitico, vuol dire che non conti assolutamente niente – ha detto Renzi salendo sul palco – Al Nord, se arrivi con 10 minuti di ritardo, vuol dire che sei maleducato. Scusatemi». Applausi, ovviamente. Dopo l’ironia, lo sguardo ai 17 anni di governo Formigoni. E al dopo. «In Lombardia, il centrosinistra può dimostrare di poter governare puntando all’eccellenza, facendo a meno della brutta pagina finale di Formigoni, e superando lo sfilacciamento politico che quella situazione ha prodotto». Sul possibile candidato di centrosinistra per il Pirellone, Renzi ha detto di sperare che «venga scelto dai cittadini attraverso le primarie». Poi, ecco un’immagine tipicamente “renziana” per il prossimo voto lombardo.«Il centrosinistra – ha affermato lo sfidante di Pierluigi Bersani alle primarie del prossimo 25 novembre – ha un calcio di rigore da battere in Lombardia. Il rigorista, uomo o donna, che andrà sul dischetto, lo sceglieranno gli amici del Pd lombardo». Poi un accenno alla teorica maggioranza bersaniana tra i vertici del Pd comasco. «Prima di tutto faccio gli auguri di cuore alla nuova amministrazione di Como – ha detto Renzi – Il Pd locale è a maggioranza bersaniana? Questo lo vedremo il 25 novembre, ma comunque non bisogna intendere le primarie come una lotta all’ultimo sangue, ma come un dibattito democratico. Ad ogni modo – ha chiuso l’aspirante candidato premier del Pd con un pizzico di sarcasmo – vedremo se alla maggioranza schiacciante dei dirigenti del Pd che stanno con Bersani corrisponderà la maggioranza schiacciante dei cittadini che voterà». Un commento, infine, anche sul risultato delle elezioni regionali in Sicilia, dove all’affermazione del candidato Pd ha fatto da contrappunto il boom dei grillini. «Il primo dato, in realtà, è che ha vinto l’astensionismo, visto che la maggioranza assoluta dei siciliani non ha votato – ha osservato Renzi – Nessuno può sottovalutare il risultato straordinario del Movimento 5 Stelle, è un ulteriore segno del bisogno di rinnovamento della politica».

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