“Reparto Pescheria Conad” ASSALTATO dal Ministero della Salute: queste non le potete proprio vendere | Ritiro immediato

Conad - CorrierediComo.it (Fonte X)
Il gigante della Grande Distribuzione Organizzata è finito nel mirino della Autorità a causa di un allarmante richiamo alimentare: ecco cosa si rischia.
Ormai, Conad è diventato molto più che una semplice catena di supermercati: è infatti considerato un punto di riferimento da milioni di famiglie italiane, specialmente per quanto riguarda la spesa alimentare.
Con i suoi oltre 3.300 punti vendita in tutta Italia, la cooperativa bolognese instilla in ogni punto vendita la sua natura verace e popolare, offrendo alla clientela un assortimento di prodotti che strizza l’occhio non solo al Made in Italy, ma anche alle eccellenze gastronomiche locali.
Tutti fattori che hanno fidelizzato una vasta platea, complice anche l’azzeccatissima campagna pubblicitaria 2025 “Ma vai da Conad!”, che ha accorciato ulteriormente le distanze tra il colosso italiano e la quotidianità dei suoi habitués.
Ma se la spesa è un rito imprescindibile, fortunatamente reso più piacevole dai reparti ben illuminati e puliti, lo è altrettanto la sicurezza alimentare. E nelle ultime ore, purtroppo, Conad è finita al centro di un urgente richiamo: ecco perché.
Le contaminazioni alimentari
In linea generale, le contaminazioni alimentari possono derivare da pesticidi, residui di antibiotici, microplastiche e sostanze chimiche – come PFAS e NIAS – che si infiltrano nella catena alimentare tramite acqua e suolo, ma anche nel corso del processo produttivo.
Anche gli alimenti vegetali non sono esenti dal rischio: verdure a foglia, pomodorini e frutti di bosco possono essere veicolo di batteri come la Salmonella e l’Escherichia coli. E il pesce? Ancora peggio: in esso può annidarsi una sostanza, l’istamina, che può compromettere la salute dei consumatori. Non a caso, l’Unione Europea ha stabilito un limite di 200 mg/kg per il pesce fresco, e 400 mg/kg per quello trasformato. L’intossicazione da istamina, nota anche come sindrome sgombroide, può causare l’insorgenza di sintomi acuti, come rossori, palpitazioni e nausea. Nei casi più gravi, essa può sfociare anche in reazioni simili allo shock anafilattico.
Il pesce richiamato da Conad
Come riportato da virgilio.it, Conad ha diffuso un avviso urgente circa i Filetti di alici di Sicilia all’olio di oliva a marchio Sapori & Dintorni, in vendita negli scaffali dei suoi punti vendita. Il richiamo, effettuato in via precauzionale, è stato diramato per la possibile contaminazione da istamina oltre i limiti consentiti, e nelle ultime ore è stato rilanciato anche dal Ministero della Salute.
Il prodotto interessato è confezionato in vasetti di vetro da 156 grammi, con data di scadenza al 31 ottobre 2026 e codice lotto 25/189; il produttore è Iconist Srl e lo stabilimento si trova ad Aspra-Bagheria, in provincia di Palermo. L’azienda invita tutti i clienti che ne sono in possesso di restituirlo presso il punto vendita ove hanno effettuato l’acquisto, in modo da ottenere il rimborso o la sostituzione con una confezione priva di rischi.