Opinioni a confronto«Sì, ognuno deve poter professare la propria religione». «No, la scuola è troppo vicina alle case»«Una scelta, a mio avviso, giustissima. Anche se, inevitabilmente, si verranno a creare dei problemi nella comunità. Colpa, soprattutto, della mentalità chiusa di Rebbio». A parlare è Felice Bilota, residente nel quartiere. Un cittadino che abita proprio a pochi passi dalla palestra di via Cuzzi sede, fino al prossimo 22 agosto, della comunità islamica che qui si riunirà per pregare durante il mese sacro del Ramadan.«Mi sembra una decisione saggia. Tutti hanno diritto di poterprofessare la loro religione – aggiunge Bilota – Per troppi anni i musulmani sono stati emarginati. Il mio timore è però che ci siano troppe persone ottuse che non capiranno o non vorranno capire la necessità dell’integrazione tra culture diverse».Ieri mattina nel quartiere che ospita la palestra indicata dall’amministrazione comunale quale luogo di preghiera per gli islamici, gli umori erano contrastanti.«Forse si poteva scegliere un’altra collocazione – interviene Daniela Pogliana – Con questa soluzione, in mezzo alla città, tra i palazzi, potrebbero venire magari a crearsi problemi di convivenza». Va comunque detto che nella zona risiedono da tempo molti musulmani. «L’augurio è che non si creino malumori e che si possa convivere serenamente», aggiunge Daniela Pogliana.Nessun dubbio, invece, per altri abitanti del quartiere.«Mi sembra sia stata fatta una scelta corretta – sostiene Monica Acerboni – La scuola stessa è ormai da tempo frequentata da numerosi bimbi musulmani. E anche nell’oratorio di Rebbio (a due passi dalla palestra di via Cuzzi) sono ormai di più i bambini stranieri rispetto a quelli italiani. La decisione è assolutamente condivisibile. È un segnale forte e ben accetto». Nessun timore particolare, dunque.«È necessaria e gradita la convivenza tra popoli diversi. Non ci devono essere conflitti inutili e tensioni immotivate – dice a sua volta Sara Chiaroni – Non vedo quindi neanche la necessità di discutere dell’opportunità di una simile decisione. È assolutamente giusto concedere ai musulmani uno spazio dove poter pregare senza problemi».Allarmismi immotivati, secondo i residenti, quelli lanciati dalla Lega Nord.«Siamo un Paese fondamentalmente laico – sottolinea Loredana Peracca – Non vedo dunque il perché di simili discussioni. Va dato uno spazio a tutti. Non devono esistere contrapposizioni di alcun tipo».Il quartiere sembra dunque essere pronto ad accogliere gli islamici, anche se non mancano i dubbi e le perplessità. «Non mi sembra, francamente, la collocazione ideale – afferma Vincenzo Brighenti – La scuola è troppo a ridosso delle case, è in mezzo al quartiere». Il timore è dunque che si possano creare situazioni di tensione. «Sarà necessario effettuare dei controlli. Le forze dell’ordine dovranno vigilare affinché tutto si svolga senza alcun problema. Nessuno vuole ovviamente impedire ai musulmani di riunirsi purché tutto avvenga regolarmente e senza intoppi», conclude Brighenti.Comune di Como, Prefettura e Questura hanno intanto già valutato tutti i tipi di controlli che verranno effettuati dalle forze dell’ordine.
Fabrizio Barabesi
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