Dal 26 ottobre scorso, ovvero da tre mesi, o 93 giorni, gli studenti delle scuole superiori di Como città non frequentano più le lezioni in presenza. La metà di loro torna sui banchi oggi, tra le 8 e le 10 di questa mattina.Il giorno della liberazione, almeno parziale, dalla Dad, ovvero la famigerata didattica a distanza, rappresenta anche un banco di prova per il sistema di trasporto pubblico (bus e treni) e in generale per la sicurezza sanitaria sul territorio.Ieri, le telecamere di Espansione Tv hanno violato la “stanza dei bottoni”, la cabina di regia attiva in via Volta e coordinata direttamente dal prefetto di Como, Andrea Polichetti. Un pool di tutori dell’ordine e di esperti di mobilità che è costantemente davanti ai monitor in queste giornate di ritorno alla normalità per i teenager, la complessa fascia di età dell’adolescenza.Il prefetto di Como confida ad ogni modo sul senso di responsabilità dei ragazzi e di chi gestisce le scuole. Da lunedì sono aperte le superiori a Cantù (Fermi e Sant’Elia) e a Mariano Comense (Monnet) ad esempio, ma pure a Menaggio (Vanoni). Tutto si è svolto senza particolari criticità o assembramenti.«Ci aspettiamo che domani (oggi ndr) il dispositivo abbia piena attuazione, ovviamente contando sulla responsabilità dei dirigenti scolastici, degli stessi studenti e di tutti quelli che partecipano al sistema di sicurezza che noi abbiamo organizzato e coordiniamo», ha spiegato il prefetto davanti alle telecamere di Etv. Sicurezza all’interno della scuola, ma anche prima di arrivare negli istituti e al momento del rientro nelle abitazioni.«Studenti e insegnanti – ha detto ancora Polichetti, nella foto – devono essere responsabili dal momento in cui si incamminano da casa verso la scuola. Vanno osservati tutti i comportamenti corretti, dall’uso della mascherina al divieto di assembramento sotto le pensiline degli autobus e all’ingresso degli istituti».«Chiediamo a tutti un sacrificio, ma al momento l’impressione è che tutto stia andando per il verso giusto. Lo stiamo constatando oggi (ieri ndr). L’affluenza sui bus pubblici è contenuta, distribuita e molto responsabile. Ci attendiamo la conferma di questo anche con un numero più consistente di studenti», conclude Polichetti.
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