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Ricette da gustare con “Grandi Giardini Italiani”

Eccellenze da gustare per programmare, quando si potrà, scorpacciate di bellezza e cultura. Un antipasto con vista su Villa d’Este a Cernobbio. Un soufflé di patate nato a Villa Erba, altra storica dimora simbolo della località rivierasca lariana. O in alternativa un altro primo, un risotto con aglio orsino creato a Villa Carlotta di Tremezzina, storica dimora con parco secolare noto in tutto il mondo. O un Consommé in crosta made in Villa Melzi a Bellagio.E per secondo? Un bel lavarello agli agrumi ambientato negli ambienti che trasudano storia di Villa Pizzo ancora a Cernobbio, oppure una polenta con lepre e gelso, cioccolato, rosolaccio e nepeta nata dall’inventiva dei docenti e degli allievi della Fondazione Minoprio di Vertemate con Minoprio riprendendo una antica ricetta dalla famiglia Raimondi.E per il dolce? Una semplice torta di pane che nasce a Villa Olmo a Como, o a pochi passi dalla storica dimora neoclassica, a Villa del Grumello, una simbolica cutizza lariana? O una fetta di resta pasquale ambientata a Villa Erba di Cernobbio? Insomma c’è l’imbarazzo della scelta quando si tratta di abbinare piatti e luoghi, in terra lariana.Le ricette citate e molte altre le trovate nel sontuoso e succulento libroLe Ricette dei Grandi Giardini Italiani, edito dall’omonima casa editrice, una raccolta di ricette di origine famigliare, storica o regionale curata dall’associazione Grandi Giardini Italiani che ha sede appunto a Villa Erba di Cernobbio.Molto più di un semplice ricettario, è un racconto in cui rivive la tradizione culinaria italiana, tramandata di generazione in generazione, specchio del territorio e valorizzazione dei prodotti locali.Sono ricette regionali o famigliari, raccolte per voi per essere preparate a casa come ricordo di una bella giornata trascorsa in uno dei “Grandi Giardini Italiani”, il circuito di tesori botanici e artistici, sorta di grand tour nelle meraviglie d’Italia, fondato dall’inglese Judith Wade.Che commenta: «In venticinque anni di lavoro ho avuto l’opportunità di visitare tutte le proprietà che fanno parte del network Grandi Giardini Italiani e spesso sono stata invitata a mangiare con i proprietari, i curatori e qualche volta con i giardinieri. Un privilegio straordinario».In fondo al volume di ricette un dessert tutto comasco, il dolce “Grandi Giardini Italiani” con lychees, rosa e barbabietola ideato dallo chef cernobbiese Davide Caranchini che si è ispirato alla rosa “Grandi Giardini Italiani”, intitolata al sodalizio.

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