Corruzione internazionale, frode e riciclaggio.Sono queste le pesanti accuse rivolte dalla Procura di Milano a due fratelli comaschi, al centro di un’indagine della guardia di finanza meneghina sfociata nelle scorse ore nell’operazione “Swift Mycash”, che ha portato al sequestro di 15 milioni di euro e all’arresto dei due professionisti lariani, uno fiduciario in Svizzera e l’altro consulente in Lombardia.
I due fratelli, Luca e Oscar Ronzoni, secondo l’accusa sarebbero responsabili del riciclaggio di oltre 21 milioni di euro di capitali provenienti da una presunta frode fiscale, gestiti in paradisi fiscali su fondi cifrati ritenuti off-shore.I soldi sarebbero stati trasferiti attraverso operazioni simulate tra società statunitensi ed europee con conti correnti tra Austria, Cipro, Inghilterra, Canada, Ungheria, Germania, Slovacchia, Bahamas e Isole Mauritius.Oltre a eseguire l’ordinanza di custodia cautelare, nelle scorse ore i militari del nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Milano hanno eseguito una serie di perquisizioni nelle provincie di Milano, Como, Varese, Bergamo, Perugia, Genova e Torino e hanno sequestrato beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie per un valore complessivo valutato in quasi 15 milioni di euro.
Secondo quanto accertato dalla finanza, il presunto «schema criminale realizzato dai professionisti arrestati» sarebbe «risultato strumentale non solo a garantire un indebito risparmio di imposta a numerosi contribuenti nazionali, ma anche a creare fondi neri all’estero, contanti destinati poi ad attività di corruzione o in alternativa al trasferimento delle somme sui conti elvetici dei destinatari delle tangenti».Tra gli episodi che sono stati contestati dalle fiamme gialle, ci sarebbe anche un caso di presunta corruzione tra Italia e Francia con fatture false per 1 milione e 600mila euro registrate da una multinazionale milanese che avrebbe poi versato tangenti per 740mila euro a un dirigente di un’impresa energetica francese per aggiudicarsi una commessa da oltre 20 milioni di euro, con un vantaggio di oltre 11 milioni e 500mila euro.
L’operazione si inserisce in un’attività internazionale in collaborazione con la Gendarmeria francese e con la Polizia Cantonale del Ticino. Complessivamente, sono 9 i soggetti indagati, a vario titolo, per il reato di riciclaggio internazionale aggravato dalla finalità di consentire a terzi di commettere condotte di corruzione fra privati, frode fiscale e corruzione fra privati.
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