Il 18 luglio del 1995 perdeva la vita al Tour de France il ciclista di Albese con Cassano Fabio Casartelli. Un anniversario triste per lo sport comasco, ma che va doverosamente ricordato. In molti ricorderanno, purtroppo, le drammatiche immagini della sua caduta nella discesa sul Col de Portet nella quindicesima tappa del Tour 1995.
Ma, sebbene in una circostanza così triste, merita di essere valorizzato e tramandato quello che fu il suo giorno più bello della sua carriera sportiva, la vittoria alle Olimpiadi di Barcellona, il 2 agosto 1992. Fabio Casartelli conquistò l’oro sul traguardo di Sant Sadurnì d’Anoia, sobborgo di Barcellona. Gli italiani, quel giorno, erano i grandi favoriti: oltre a Fabio, la Nazionale azzurra schierava infatti Mirco Gualdi, campione del mondo nel ’90 e Davide Rebellin, viceiridato nel ’91. Fabio era meno conosciuto e per questo meno temuto e osservato.
La corsa si svolse come nei piani tattici dello stratega azzurro Giosuè Zenoni. Gualdi attaccò da lontano mettendo così in ambasce le squadre avversarie permettendo, in questo modo, a Casartelli e Rebellin di restare tranquilli nella pancia del gruppo.Fabio ebbe il merito di cogliere il momento giusto per la fuga decisiva con l’olandese Erik Dekker e il lettone Dainis Ozols per poi superarli in una appassionante e indimenticabile volata. E per chi gli ha voluto bene e ha apprezzato lo sfortunato ciclista comasco è bello ricordarlo così.
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