Il Como non ci sta e con un comunicato esprime la sua irritazione. Un rigore non concesso nella partita con il Grosseto per un fallo su Alessandro Gabrielloni e due giocatori squalificati per un turno (lo stesso Gabrielloni e Lorenzo Rosseti) in vista del recupero di mercoledì a Olbia. Il motivo: “espressioni blasfeme” mentre si trovavano in panchina dopo essere stati sostituiti, In serata la nota stizzita del club.
Il Como 1907 esprime il proprio sconcerto per la squalifica inflitta a due giocatori per aver proferito “un’espressione blasfema” in panchina durante la partita.
Pur considerando l’utilizzo di espressioni blasfeme da condannare in ogni circostanza la società sottolinea che l’atto non è stato ravvisato e notificato né dal Direttore di Gara, né dal Quarto Ufficiale, deputato proprio a vigilare sul comportamento mantenuto da chi occupa le panchine nel campo per destinazione.
Alla società non è stata data la possibilità né di un eventuale confronto né della commutazione della squalifica in una sanzione pecuniaria, come già avvenuto in altri casi analoghi.
Il Como 1907 non è solito commentare le decisioni arbitrali e tantomeno quelle della Procura Federale, proprio perché fermamente convinto dell’operato in buona fede di tutti gli ufficiali.
A seguito del provvedimento odierno però, arrivato dopo il clamoroso rigore negato durante Como-Grosseto, sentiamo di dover chiedere fermamente la massima attenzione su tutte le dinamiche, soprattutto in questa delicata fase della stagione a pochissime giornate dal termine.
Il Como 1907, preso atto della sfortunata circostanza, da qui sino al termine della stagione continuerà a caratterizzarsi per voglia e determinazione, nonché correttezza verso avversari e giudici di gara così come ha sempre fatto.
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