«Rilancio produttivo, dalla Camera di Commercio nessun segnale»

La polemica: Merone contro via Parini
Un progetto di rinascita. Ambientale. Urbanistico. Ma anche economico. Un progetto su cui il Comune di Merone scommette un pezzo del suo futuro. Un progetto che lascia però indifferenti, a quanto sembra, uno degli interlocutori più importanti del mondo istituzionale comasco: la Camera di Commercio.È una strana storia, quella raccontata dal vicesindaco di Merone, Giovanni Vanossi. Una storia che parte dalla crisi di una delle aziende storiche del tessuto produttivo lariano, il cementificio
Holcim. Dopo anni di crisi, i due grandi forni di lavorazione del klinker sono spenti.L’impianto, spesso al centro di polemiche relative a questioni ambientali, ha ridotto il numero dei dipendenti. E ha un futuro incerto. Il prossimo 31 gennaio, in Municipio, è convocata una riunione con il sindacato e i cittadini per fare il punto della situazione. Intanto, però, è partito un ambizioso disegno di riqualificazione che coinvolge, potenzialmente, anche l’area oggi occupata dallo stabilimento Holcim.«Il nostro progetto – dice il vicesindaco di Merone – è stato inviato ai sindaci dei paesi vicini, ai rappresentanti istituzionali, alla Regione, alla Provincia e anche alla Camera di Commercio. Chiediamo un sostegno politico e anche un’attenzione specifica».Le competenze di ciascuno di questi attori, sostiene Vanossi, potrebbero essere messe in campo a favore del rilancio di un territorio che cerca vie d’uscita innovative a una crisi produttiva molto difficile. «Da qualcuno – dice ancora il vicesindaco di Merone – ci saremmo aspettati la condivisione, anche critica, delle nostre proposte. Dalla Camera di Commercio, ad esempio, le cui competenze in tema di politiche di sviluppo economico e commerciale potrebbero esserci utili nella programmazione dei possibili, nuovi insediamenti produttivi».Da via Parini, però, nessuno si è fatto vivo. «Regione e Provincia hanno dato un segnale chiaro – dice Vanossi – lo stesso ci saremmo attesi dalla Camera di Commercio. Ma non è accaduto. E non è la prima volta. Già in passato alcune nostre richieste sono rimaste lettera morta», aggiunge.«Mi riservo di verificare chi abbia istruito la pratica e se sia di nostra competenza», si limita a dire Giuliano Caramella, segretario generale della Camera di Commercio.