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Rimpasto, ancora tutto fermo, il nodo è nei lavori pubblici

Sono trascorsi 33 giorni dalle dimissioni di Vincenzo Bella dall’assessorato alla Mobilità e Lavori pubblici e 7 giorni dalle dimissioni “forzate” di Carola Gentilini dall’assessorato a Turismo e Cultura. Del rimpasto annunciato, però, continua a non esserci traccia.Una situazione più che imbarazzante, che sta acuendo nel centrodestra comasco molte tensioni.Ufficialmente, i motivi per i quali il sindaco non sia riuscito tuttora a firmare il decreto di nomina di Pierangelo Gervasoni e Livia Cioffi, designati da Forza Italia per ricostituire la delegazione azzurra nella giunta, sono da ricondurre a «ulteriori verifiche». Una formulazione tanto generica quanto difficile da tenere in piedi ancora per molto, perché non spiega e alimenta, nel contempo, illazioni e retroscena di ogni tipo. Si era detto, sino a questo momento, che il problema fosse legato alle possibili incompatibilità di Livia Cioffi, tra le altre cose sindaco di Veleso. Due pareri contrastanti – l’uno della direzione affari interni del Viminale, l’altro del Consiglio di Stato – rendevano incerto lo scenario. Ma a quanto è stato possibile capire, alla fine ha prevalso la sentenza dei giudici amministrativi di secondo grado, essendo la stessa più recente del pronunciamento dei funzionari del ministero dell’Interno. Cioffi può accettare l’incarico di assessore a Como e continuare, nello stesso tempo, a fare il sindaco di Veleso, comune che peraltro tra pochi mesi va al voto per la scadenza naturale del mandato.E allora, dove sta il problema? «Sicuramente non nei rapporti politici tra alleati – dice Pierangelo Gervasoni, uno dei due assessori in pectore – anche se viene letto in questo modo, e capisco che molti possono pensarlo, posso assicurare che non è così. L’accordo politico è stato trovato».Altro Gervasoni non vuole aggiungere, così come nulla vuole dire il capogruppo in consiglio comunale, Enrico Cenetiempo. Ma una questione aperta c’è, ed è molto probabilmente legata alla figura dei dirigenti di settore.Stando a quanto è stato possibile ricostruire, è proprio Forza Italia in questo momento ad aver tirato il freno sull’ingresso in giunta. I decreti di nomina sono infatti sul tavolo del sindaco, chiusi in una cartellina colorata e pronti per essere firmati. Gervasoni e Cioffi, però – e con loro il gruppo che guida il partito a livello provinciale – vogliono garanzie sulla nomina del nuovo dirigente dei lavori pubblici. Com’è noto, Andrea Pozzi ha deciso di lasciare dopo soli due anni. Due giorni fa il Comune ha bandito una «selezione comparativa», ex articolo 110 del Testo unico: in pratica, una sorta di concorso veloce che permette al sindaco di scegliere il candidato migliore sulla base appunto della comparazione dei curricula.Il punto è che questo tipo di assunzione è a termine, dura cioè quanto il mandato amministrativo (si tratta, in pratica, di un incarico fiduciario) e non è quindi scontato che vi siano domande.Inoltre, cosa non da poco, la valutazione e la nomina sono di competenza esclusiva del sindaco (in questo caso, in realtà, coadiuvato da una commissione che valuta, però, soltanto i requisiti per l’ammissione della domanda). Forza Italia potrebbe aver chiesto garanzie e forse è questo l’elemento che, al momento, ha bloccato tutto. Certo, un po’ di chiarezza non sarebbe cattiva cosa. Anche perché, nel frattempo, la giunta ha perso due pezzi importantissimi.

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