Rinaldin, ricorso inammissibile. Definitiva la condanna a 33 mesi

La Procura generale aveva chiesto l’annullamento

Condanna definitiva per l’ex consigliere regionale comasco del Pdl, Gianluca Rinaldin. La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dai legali dell’esponente del centrodestra lariano contro la sentenza di secondo grado pronunciata dal Tribunale di appello di Milano il 19 ottobre 2013.

Rinaldin dovrà quindi scontare due anni e nove mesi per truffa e falso. I reati si riferiscono a un rimborso di 28.644 euro versato dalla Regione al consigliere Pdl a copertura di 4 fatture non ancora pagate e alla mancata certificazione dei finanziamenti relativi alla campagna elettorale 2005 che, secondo i giudici di merito, dovevano essere dichiarati. Sia in primo sia in secondo grado Rinaldin era stato assolto dalle accuse più gravi, la truffa aggravata e la corruzione. In appello, però, il collegio giudicante aveva elevato la condanna di prima istanza portandola da 30 a 33 mesi.La notizia del passaggio in giudicato della sentenza d’appello è stata confermata dallo stesso Rinaldin, raggiunto al telefono dal Corriere di Como nella tarda serata di ieri.L’ex consigliere regionale del Pdl non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione se non ribadire la convinzione di «essersi sempre comportato in modo più che corretto. La cosa assurda di questa vicenda – ha sottolineato brevemente – è che la Procura generale della Cassazione ha chiesto l’annullamento con rinvio mentre i giudici si sono espressi per l’inammissibilità del ricorso».Adesso Rinaldin valuterà ulteriori possibili ricorsi ma nel frattempo sarà comunque costretto a chiedere al Tribunale l’affidamento ai servizi sociali.

Da. C