I primi furgoni della produzione del film “House of Gucci” sono arrivati ieri nella zona di Tremezzina, dove la prossima settimana è attesa la troupe, guidata dal regista Ridley Scott, che della pellicola è anche il produttore. Un cast di altissimo prestigio, che comprende Lady Gaga, che recita nella parte di Patrizia Reggiani, la donna condannata come mandante del delitto del marito Maurizio Gucci. Con lei ci saranno altre star come Al Pacino (Aldo Gucci), Jeremy Irons (Rodolfo Gucci), Jared Leto (Paolo Gucci) e Adam Driver (Maurizio Gucci).Questa settimana le riprese sono state effettuate a Milano, dove Maurizio Gucci fu ucciso nel marzo del 1995. Prima era toccato a Roma e a Gressoney, in Valle d’Aosta. Le prime scene, nel capoluogo lombardo, sono state in via Festa del Perdono, in piazza Duomo e in Galleria Vittorio Emanuele. Oggi ulteriori immagini in centro (le foto sono comparse su Instagram), compresa via Montenapoleone, luogo simbolo della moda mondiale.Poi, la prossima settimana, le immagini degli attori con il Lario sullo sfondo, per un set, che sarà blindatissimo, come lo è stato fino ad ora. I luoghi sono noti: Villa Balbiano mercoledì, la statale Regina – tra Argegno e Colonno – e il porticciolo di Mezzegra, giovedì. Come detto, qualche mezzo della produzione è già arrivato e altri ne sono attesi questa mattina. Nella zona da giorni sono stati predisposti i divieti di sosta ed è stata organizzata una campagna di informazione con i residenti.La produzione italiana dell’opera, curata da Panorama Film, ha già effettuato un sopralluogo in Tremezzina. Si tratta di un lavoro preliminare di controllo che viene sempre effettuato prima dell’allestimento di ogni set in modo che, all’arrivo di registi e attori, tutto sia a posto. Si va dal controllo dei parcheggi dei mezzi, ai luoghi dove saranno girate le scene, con la scelta dei punti esatti degli interni all’interno di Villa Balbiano, ad esempio, e la verifica che le location esterne non presentino particolari che non c’entrino con l’epoca in cui è ambientato il lungometraggio.Basti pensare a insegne, cartelli, particolari di ogni tipo: tutto deve rispettare le atmosfere degli anni ’90, al pari degli oggetti utilizzati, come i telefonini (all’epoca erano primordiali) e le vetture (che ovviamente saranno quelle in produzione in quegli anni). Per fare un ulteriore esempio, oggi le croci delle farmacie sono luminose e tecnologiche, ben differenti da quelle di tre decenni fa. Ovvio che se ve ne fosse una nella zona, andrebbe momentaneamente rimossa o comunque non filmata.Un cinema che deve essere sempre più a prova di errore, primo per rispetto della realtà e degli spettatori e poi perché sono ormai diffusissimi i siti Internet di appassionati che cercano sbagli, mettendo alla berlina i registi.
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