Il primo litigio era nato per questioni viabilistiche, visto che un albanese oggi 30enne – nel fare manovra con l’auto – aveva urtato una moto parcheggiata facendola cadere.Il fatto era avvenuto davanti a un bar di Porlezza. Due giovani residenti in paese (un cubano di 32 anni e un dominicano di 28), che videro l’episodio, iniziarono a discutere con l’albanese venendo alle mani.
Il 30enne poi, secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri della compagnia di Menaggio, si allontanò tornando poco dopo sul posto iniziando ad insultare gli altri due ragazzi con epiteti razzisti.A quel punto scoppiò una nuova rissa che vide il 30enne rimanere ferito in modo serio, forse anche per colpa di alcuni cocci di vetro presenti sull’asfalto quando cadde per terra.Davanti al bar intervennero i soccorritori del 118. Viste le gravi condizioni venne fatto alzare in volo anche l’elicottero che trasportò l’albanese all’ospedale di Lecco.
Il cubano e il dominicano, che erano rimasti ad attendere i soccorsi e le forze dell’ordine, fornirono immediatamente la loro versione e furono denunciati a piede libero per lesioni aggravate. Ma la vicenda processuale di quanto accaduto in quel sabato sera di maggio del 2018, andò avanti fino a vedere iscritto sul registro degli indagati per rissa anche l’albanese, che dunque è comparso in aula in compagnia del ragazzo cubano e del dominicano.
La sentenza di primo grado è stata letta ieri mattina: l’albanese ha rimediato 6 mesi per la rissa, gli altri due ragazzi – chiamati a rispondere sia delle lesioni personali sia della rissa – sono invece stati condannati dal giudice monocratico alla pena di un anno a testa.
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