(ANSA) – MILANO, 26 OTT – La pioggia non ferma la rabbia dei ristoratori, gestori di bar e pub di Milano e provincia che si sono dati appuntamento a pochi passi dalla Prefettura di Milano per manifestare la loro rabbia contro il nuovo decreto del governo che impone loro la chiusura alle 18. Una delegazione sarà ricevuta dal prefetto di Milano, Renato Saccone. Con loro hanno bandiere tricolore e striscioni con le scritte ‘Servono fatti non decreti’, ‘Falliamo noi fallite voi’ e ‘No tasse e più aiuti concreti’. Questo nuovo decreto “è peggio del lockdown – ha spiegato Alfredo Zini, ristoratore che ha promosso la protesta a Milano – ci sarà così un mercato parallelo di abusivismo, la gente potrà acquistare alimentari e alcolici e consumarli anche abusivamente per la strada. Chiediamo un allineamento del Dpcm e dell’ordinanza regionale, uno dice chiudere alle 18 e l’altra alle 23”. Inoltre i ristoratori chiedono contributi “non a pioggia uguali per tutti ma commisurati alla perdita di fatturato”. Inoltre Zini lancia l’allarme per la “chiusura di tante attività che potrebbero finire nelle mani della criminalità organizzata”. La delegazione di ristoratori porterà al prefetto un documento con cui la categoria chiede di “rivedere il Dpcm e l’ordinanza regionale, la riduzione proporzionata del pagamento della contribuzione del costo del lavoro, tasse e tributi locali, la lotta all’abusivismo”. (ANSA).
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