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Rocco Schiavone e l’incursione sul confine svizzero

“In vecchie conoscenze” il personaggio di Manzini indaga anche nel Comasco

Rocco Schiavone da Roma ad Aosta e al confine con la Svizzera. Il celebre personaggio creato da Antonio Manzini, nell’ultimo giallo della serie pubblicato da Sellerio e intitolato “Vecchie conoscenze”, lo ritroviamo a inseguire un latitante a Gaggiolo, sul confine con il Canton Ticino, insieme al procuratore Baldi e con l’aiuto della Questura di Varese. Con, in più, le testimonianze di due portieri di un alberghetto sul confine che Schiavone mette sotto torchio e che vivono a Uggiate Trevano e Rodero.Un curioso cameo insubrico che richiama alla memoria un episodio del lontano 1981. Era il 21 aprile quando gli uomini della Digos fermarono un’auto a Gaggiolo. A bordo c’era il romano Massimo Carminati, coinvolto nei mesi scorsi nel processo “Mondo di mezzo”. Contro Carminati, sul confine con la Svizzera, vennero esplosi 145 colpi. Le cronache riportarono che fu in quella sparatoria che il criminale perse l’occhio, guadagnandosi il soprannome de “il cecato”.Chissà se c’è questa suggestione dietro la scelta di Antonio Manzini di spedire il suo vicequestore proprio a Gaggiolo seguendo il filo di una pista che dai palazzi dei servizi segreti romani porta alla Questura di Aosta – dove Schiavone lavora – fino a un albergo di Gaggiolo. Una scelta che ha il sapore e il ritmo delle spy story. Schiavone e il magistrato Baldi sono sulle tracce di Enzo Baiocchi, il latitante che nei precedenti romanzi della serie fugge dopo aver ucciso Adele, fidanzata di Sebastiano, uno degli amici più cari di Schiavone. Sebastiano, una “vecchia conoscenza”, insieme agli inseparabili Brizio e Furio, è una delle stampelle di Schiavone che, spezzato dopo la morte della moglie uccisa nel luglio 2007, trova conforto solo con gli amici romani.L’inseguimento del latitante Baiocchi corre parallela all’inchiesta di Schiavone alla procura di Aosta. C’è da indagare sulla morte di Sofia Martinet, colpita alla testa con un oggetto pesante nel suo appartamento. La donna è una studiosa di Leonardo da Vinci, è un nome celebre a livello internazionale e l’inchiesta portata avanti da Rocco Schiavone, con il suo stile inconfondibile, andrà a pescare nel torbido delle accademie, tra invidie di luminari che non esitano a gettare fango sui colleghi e pubblicazioni su riviste di settore che possono portare a esiti drammatici.Un Rocco Schiavone sempre più solo, quello di “Vecchie conoscenze”, che si interroga su se stesso pungolato dalla voce della sua amata Marina. Come Atlante, il personaggio mitologico che sorregge il mondo sulle sue spalle, anche Schiavone avrebbe bisogno di abbandonare i suoi pesi o, per lo meno, di provare a condividerli con qualcuno.

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