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Spata: «Le misure in atto hanno ridotto il diffondersi dell’influenza»

L’influenza c’è ma non si vede. Nel tragico 2020 contraddistinto dalla pandemia, la campagna vaccinale contro il virus stagionale – che terminerà a fine mese – ha fatto il proprio corso e, complici le restrizioni imposte dal Covid-19, sono fortunatamente poche le persone che si sono ammalate fino a oggi.Se infatti i dati «di Ats Insubria sono in fase di elaborazione – dice Gianluigi Spata, presidente dell’Ordine dei Medici di Como – è innegabile che l’utilizzo dei dispositivi di sicurezza, a partire dalle mascherine, e le restrizioni negli spostamenti hanno avuto l’effetto di abbassare il numero dei malati». E le cifre a livello nazionale lo certificano. I dati diffusi periodicamente dall’Istituto superiore di sanità evidenziano come ci si stia ammalando di influenza quasi cinque volte in meno rispetto allo stesso periodo di un anno fa. «In una realtà non eccezionale come quella che stiamo vivendo, ciò sarebbe ovviamente strano. Di solito – spiega Spata – nella prima metà di gennaio e fino a inizio febbraio la curva è in crescita (si parlerebbe del picco). Ma quest’anno non è così per via delle mascherine, del distanziamento fisico, dei locali chiusi, degli assembramenti vietati, degli spostamenti limitati, e di tutte le misure in atto per contenere l’epidemia da Coronavirus».Secondo gli ultimi dati relativi alla prima settimana del 2021, in Italia l’incidenza dell’influenza è pari a 1,43 casi per mille assistiti. Nella scorsa stagione, nella stessa settimana, il livello di incidenza era pari a 6,6 casi su mille.Anche da Ats Insubria arrivano alcuni dati parziali. «La vaccinazione antinfluenzale proseguirà fino al 31 gennaio, il mese prossimo sarà quindi possibile avere il numero complessivo delle dosi somministrate – fanno sapere da Ats – Attualmente è possibile fornire un dato parziale, relativo al numero di dosi antinfluenzali somministrate e registrate sul portale dai medici di medicina generale del territorio comasco. Si tratta di 71.802 dosi al 30 dicembre, mentre fino al 12 gennaio il vaccino è stato somministrate a 81.073 persone con un incremento, tra fine anno e i primi giorni del 2021, di ben 1.000 vaccinazioni».L’incidenza dell’influenza, in Italia, è la più bassa negli ultimi 20 anni. «I numeri andranno però analizzati con attenzione – conclude Spata – perché a causa della pandemia spesso, per sicurezza, ai pazienti che avevano sintomi dubbi si faceva subito il tampone e se risultava positivo l’influenza passava in secondo piano».

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