Secondo l’ipotesi accusatoria, erano parte di un sodalizio dedito a quelle che vengono definite “truffe nigeriane”. Sono stati fermati a cavallo del confine, il primo a valico di Brogeda, il secondo a casa del primo fermato, a Lugano.
Entrambi nigeriani e di 40 anni, sono accusati dalle autorità svizzere di truffa e riciclaggio di denaro. La comunicazione è stata data dalla Polizia Cantonale. Addosso al secondo arrestato sono state trovate anche decine di “bolas” di cocaina: il 40enne è sospettato di una notevole attività di spaccio di stupefacenti in tutto il Canton Ticino.
La truffa definita “nigeriana”, è una delle più antiche e attive. I malviventi identificano una vittima – una volta via lettera, oggi via mail – che viene convinta a prestare dei soldi per sbloccare pratiche da milioni di euro bloccate dalla burocrazia, il tutto in cambio di una abbondante percentuale, mai sotto il 40%.
Spesso, per rendere credibile il raggiro, viene presentato anche un sedicente principe nigeriano o comunque un presunto personaggio influente, il tutto per avallare il raggiro. Ovviamente i soldi promessi non arriveranno mai nelle tasche del truffato.
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