UFFICIALE LEGGE 104, arrivano 850€ in più a tutti: centinaia di Caf presi d’assalto

Legge 104 - corrieredicomo.it
Chi usufruisce della legge 104 potrà ricevere un nuovo contributo economico fino a 850€ al mese: come fare la domanda.
Nel 1992 nasceva una delle leggi più importanti mai scritte in Italia. La famosa 104, quella che ancora oggi rappresenta una sorta di salvagente per chi vive con una disabilità e per chi ogni giorno gli sta accanto, spesso in silenzio, tra burocrazia, visite, incastri di lavoro e assistenza.
Da allora, la vita è cambiata. Il lavoro non è più lo stesso, le famiglie nemmeno, e anche chi assiste un parente fragile si è ritrovato spesso a fare i conti con una legge importante, sì, ma non sempre sufficiente. I permessi ci sono, le agevolazioni pure, ma tra l’ottenere un diritto e riuscire davvero a usarlo passa spesso un abisso.
Nel 2025, però, qualcosa si muove. Si parla di un bonus caregiver, un contributo che può arrivare fino a 850€ al mese, pensato proprio per chi si prende cura di un familiare con disabilità. Non sostituisce nulla, non toglie diritti già acquisiti: si aggiunge – almeno per il momento.
Legge 104, cosa cambia davvero
Niente rivoluzioni. Ma un passo in avanti, sì. Questo nuovo aiuto economico è destinato a chi, nella pratica quotidiana, si ritrova ad assistere una persona fragile senza l’aiuto di strutture esterne. Non parliamo solo di professionisti pagati, ma di figli, coniugi, nipoti che rinunciano al lavoro o si arrangiano con orari improbabili per esserci sempre, anche quando nessuno li vede.
Il contributo, però, non è uguale per tutti. È previsto solo in alcune province – per ora – dove la misura è partita in forma sperimentale. E l’importo varia in base alla situazione familiare, al reddito, alla gravità della disabilità e ai criteri fissati da Regioni e Comuni. Insomma: serve leggere bene i bandi e tenersi informati. Entriamo dunque nel dettaglio della misura.
Come funziona il bonus caregiver
Non è un assegno libero da spendere come si vuole, né un regalo una tantum. Questo contributo mensile serve a pagare l’assistenza a domicilio per chi ha superato gli 80 anni, è riconosciuto come gravemente non autosufficiente, ha già diritto all’indennità di accompagnamento e un ISEE sociosanitario inferiore a 6.000€.
In pratica, è pensato per chi si trova in una condizione di fragilità estrema e ha bisogno di un aiuto quotidiano continuo. Il bonus può essere usato per pagare una badante regolare o per affidarsi a un servizio professionale di assistenza qualificata. Non sostituisce l’indennità di accompagnamento: si aggiunge. E con entrambe le misure si può arrivare a un totale mensile di circa 1.380€.
Come si richiede? Al momento la misura è in fase sperimentale, attiva dal 1° gennaio 2025, e sarà l’INPS a gestirne l’erogazione. Servirà presentare una domanda, corredata dalla certificazione del bisogno assistenziale ‘gravissimo’, dall’ISEE sociosanitario e dalla documentazione sull’assistenza attivata (es. contratto con badante o ricevute dei servizi utilizzati). Chi non dimostra di usare il bonus per l’assistenza, non riceve nulla.
È poco? È tanto? Dipende. Ma per chi vive queste situazioni ogni giorno, può fare tanto. Anche solo per respirare un po’, senza sentirsi soli.