Zona di ricarica auto elettriche: da oggi ci può parcheggiare chiunque | Non scatta nessuna multa

Zona di ricarica auto elettriche: da oggi ci può parcheggiare chiunque | Non scatta nessuna multa

Ricarica auto elettriche - Pexels - corrieredicomo.it

Zona di ricarica per auto elettriche, nessuna multa e stallo occupato: da oggi ci può parcheggiare chiunque? Ecco la verità

Con la diffusione delle auto elettriche, le aree dedicate alla ricarica sono diventate un punto nevralgico delle nostre città. Quegli stalli con colonnina, una volta quasi sempre liberi, oggi sono spesso occupati e contesi, soprattutto nei weekend o nelle località turistiche. Per chi viaggia a batteria, trovare il posto prenotato o programmato già occupato significa cambiare piani, fare deviazioni, gestire l’ansia di arrivare alla prossima presa.

Proprio da qui nasce l’idea che, in certe situazioni, la zona di ricarica delle auto elettriche sia diventata quasi “terra di nessuno”: stalli occupati senza che nessuno intervenga, nessuna multa, nessun carro attrezzi, come se quel pezzo di strada fosse improvvisamente fuori dal controllo delle regole. Il titolo riflette la sensazione di chi si è ritrovato davanti a un cartello chiaro, una colonnina attiva e, nonostante questo, ha visto che “non scatta nessuna multa” per chi blocca l’accesso alla ricarica.

In realtà tutto parte da un episodio concreto: un automobilista che ha appena ritirato la sua nuova elettrica arriva in una località di montagna per fare una sosta e ricaricare, ma scopre che uno dei due stalli della colonnina è occupato correttamente da un’auto in carica, mentre il secondo è preso da un’altra auto elettrica ferma, senza cavo collegato e senza aver mai avviato la ricarica. La situazione sembra perfetta per un intervento della Polizia Locale, e invece la risposta spiazza tutti: “non possiamo fare nulla”.

Colonnina occupata e nessuna multa: il caso che fa discutere

L’episodio è avvenuto a Roccaraso, in Abruzzo, davanti a una colonnina Enel X. Il proprietario della nuova auto elettrica, trovando l’unico stallo libero bloccato da un veicolo che non stava ricaricando, ha dovuto rinunciare alla sosta programmata e giustificare anche la mancata ricarica all’operatore per evitare addebiti inutili. Non si è limitato allo sfogo: ha cercato i vigili, ha spiegato la situazione, ha indicato chiaramente l’auto “abusiva”. La risposta, però, è stata glaciale: nessuna sanzione possibile, al massimo la segnalazione al gestore della colonnina. Dopo ore, l’auto era ancora lì.

È proprio questo tipo di risposta che alimenta l’idea che, nelle aree di ricarica per veicoli elettrici, oggi “ci possa parcheggiare chiunque” senza rischiare nulla. In realtà, il racconto certifica soprattutto un cortocircuito tra regole scritte e applicazione concreta sul territorio. Da un lato un proprietario che rispetta le procedure, prenota lo stallo e prova a usare in modo corretto l’infrastruttura; dall’altro un’auto che occupa lo spazio senza alcun diritto e un’autorità che si chiama fuori, scaricando la responsabilità sul gestore della colonnina. Ma davvero la legge funziona così?

Auto elettrica in carica – Pexels – corrieredicomo.it

No, non può parcheggiare chiunque: cosa dice davvero il Codice della Strada

A sgombrare il campo dai dubbi ci pensa il Codice della Strada, attraverso una nota ufficiale pubblicata sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il testo è molto chiaro: nelle aree dedicate alla ricarica dei veicoli elettrici vige un vero e proprio divieto di sosta, con relative sanzioni, che vale per tutti i veicoli che non stanno effettuando la ricarica. Il divieto si estende persino alle auto elettriche che hanno terminato l’operazione da oltre un’ora. Tradotto: quegli stalli non sono parcheggi liberi, ma spazi funzionali al servizio di rifornimento energetico, esattamente come le corsie di accesso di un distributore di carburante.

Questo significa che la scena vista a Roccaraso – auto ferma nella zona di ricarica, nessun cavo collegato, nessuna sessione attiva – era esattamente il caso in cui la Polizia Locale avrebbe dovuto intervenire con una multa per divieto di sosta. Non è il gestore della colonnina, come Enel X, a dover “fare qualcosa” contro chi occupa abusivamente lo stallo su suolo pubblico: l’unico soggetto realmente competente è proprio il comando di Polizia Locale, che può sanzionare e, se necessario, disporre la rimozione del veicolo. Quando questo non avviene, non è perché “la legge lo permette”, ma perché le regole non vengono applicate come dovrebbero.

Alla luce di ciò, il messaggio è l’esatto opposto di quanto suggerisce la sensazione del protagonista: no, nella zona di ricarica auto elettriche non può parcheggiare chiunque e non è vero che non scatta mai nessuna multa. Le norme ci sono, sono precise e tutelano chi ha davvero bisogno di ricaricare. Il problema, semmai, è farle rispettare. Segnalare questi casi, insistere con i comandi di Polizia Locale, documentare le violazioni con foto e orari diventa quindi l’unico modo per trasformare un’area “di nessuno” in uno spazio finalmente regolato. Perché dietro ogni colonnina occupata c’è un viaggio che rischia di saltare, e una transizione elettrica che fa molta più fatica ad andare avanti.