1° gennaio 2026: rivoluzionato per sempre il bollo auto | Pessima notizia per un mare di italiani

Come non pagare il bollo auto

Bollo auto (Fonte: Canva) - www.corrieredicomo.it

Dal 1° gennaio 2026 il bollo auto cambia davvero: nuove regole e meno esenzioni, per molti sarà una vera stangata.

Per milioni di automobilisti italiani il bollo auto è già oggi una delle spese più odiate: una tassa di possesso che arriva puntuale ogni anno, spesso accompagnata da dubbi su scadenze, importi diversi da regione a regione e continue voci di riforma. In questo contesto, l’idea che dal 2026 il sistema venga riscritto ha acceso subito l’attenzione (e le preoccupazioni) di chi ha un veicolo intestato.

Le novità non riguardano solo qualche dettaglio tecnico, ma il modo stesso in cui il bollo verrà gestito: cambiano le regole sui pagamenti, sulla competenza delle Regioni e, soprattutto, su chi sarà obbligato a versare la tassa anche quando l’auto non può circolare. Proprio qui si nasconde la parte più indigesta della riforma, quella che rischia di trasformarsi in una pessima notizia per un mare di contribuenti.

A fare chiarezza è il diciassettesimo decreto attuativo della riforma fiscale sui tributi locali, illustrato anche da Meteo.it, che mette nero su bianco cosa succederà dal 1° gennaio 2026 in poi.

Cosa cambia dal 2026: bollo in unica soluzione e regole fissate dalla Regione

Il nuovo assetto prevede che il bollo auto venga versato solo nella Regione di residenza del proprietario, seguendo le regole fissate a livello locale. Niente più intrecci tra luoghi di immatricolazione e cambi di residenza: conterà esclusivamente dove si vive. In più il pagamento dovrà avvenire in un’unica soluzione annuale, con l’addio definitivo ai versamenti frazionati che in alcune realtà permettevano di spezzare la spesa nel corso dell’anno. Tutto in una volta, una sola scadenza e stop.

Dal 1° gennaio 2026 la scadenza del bollo sarà legata alla data di prima immatricolazione del veicolo: questo significa che la tassa avrà un’unica finestra di pagamento annuale, calcolata su quel giorno, e non più i classici mesi “standard” a cui molti erano abituati. La novità riguarderà i veicoli immatricolati dopo quella data; gli altri, salvo scelte diverse delle singole Regioni, dovrebbero mantenere il vecchio calendario. Ma è l’altra grande modifica a far davvero discutere.

Bollo auto
Bollo auto (canva) Corrieredicomo.it

Bollo anche con fermo amministrativo: addio esenzione, stangata dal 1° gennaio 2026

Il capitolo più pesante riguarda le auto con fermo amministrativo. Finora, per questi veicoli, il fermo poteva comportare l’esenzione dal pagamento del bollo, mentre la tassa restava dovuta per le cosiddette “ganasce fiscali” legate ai debiti con l’Agenzia della Riscossione. Dal 1° gennaio 2026 questa distinzione viene cancellata: il fermo amministrativo sarà escluso dalle cause di esonero e il bollo auto dovrà essere pagato comunque, anche se il mezzo è bloccato e non può circolare.

In pratica, per chi ha un’auto ferma per provvedimenti dell’autorità, non ci sarà più alcuna “via di fuga”: la tassa automobilistica andrà versata lo stesso, anno dopo anno, finché il veicolo resterà intestato al proprietario. È qui che la riforma diventa una pessima notizia per tanti italiani in difficoltà economica, che spesso si ritrovano il mezzo bloccato proprio a causa di debiti pregressi. Dal 2026 non solo non potranno usare l’auto, ma dovranno anche continuare a pagarci sopra il bollo, in un’unica soluzione e alle condizioni fissate dalla loro Regione: una combinazione che rischia di trasformare il primo gennaio 2026 nel vero giro di boa – e non in meglio – per moltissimi automobilisti.