Vittoria per 4-0 del Como Women nello scontro di vertice con il Pink Sport Time Bari. Grazie a questa affermazione la squadra lariana ha conquistato il primo posto nella classifica di serie B di calcio femminile. Dopo otto giornate le lariane conducono con 17 punti davanti alle pugliesi e al Brescia (a quota 16). In quarta posizione, a 15, il Chievo Verona e il Tavagnacco. E proprio il Tavagnacco nel prossimo turno riceverà le comasche in uno dei due match-clou del nono turno. L’altro sarà tra il Bari e il Brescia.
Autore: Redazione
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Chiude di notte la Regina a Colonno: previsti cinque giorni di stop
Variante della Tremezzina, da oggi cinque notti di chiusura della Regina a Colonno. Nell’ambito dei lavori propedeutici all’avvio del cantiere per la realizzazione della variante della Tremezzina lo stop notturno scatterà a partire dal 15, oggi, e terminerà il 20 novembre. Gli interventi sulla Regina sono finalizzati alla rimozione delle linee aeree dell’Enel che interferiscono con l’esecuzione delle operazioni principali. Il blocco per questo intervento coinvolgerà entrambi i sensi di marcia del tratto di strada interessato. La limitazione al traffico scatterà dalle 21 alle 5 del mattino per 5 notti consecutive. «Le chiusure notturne non dovrebbero creare disagi – spiega il comandante della polizia locale di Tremezzina, Massimo Castelli – Potrebbe verificarsi qualche problema per il blocco delle 21 ma si tratterebbe in ogni caso di disagi contenuti». Ad oggi – inoltre – una data ufficiale per il via libera al cantiere ancora manca. «Presumibilmente i lavori per la variante inizieranno il 29 novembre – dice Castelli – ma al momento non abbiamo ancora ricevuto nessuna comunicazione ufficiale da parte di Anas. È importante per le famiglie del territorio capire quando chiuderà esattamente la Regina in maniera tale da potersi organizzare». L’avvio del cantiere comporterà la chiusura totale al traffico della statale Regina per quattro mesi. «Sono decine le famiglie che chiamano ogni giorno per sapere con esattezza quando scatterà il blocco sulla Regina – dice ancora Castelli – Alcune stanno trovando affitti temporanei per bypassare la chiusura a Colonno e altri vorrebbero acquistare l’abbonamento dell’aliscafo ma, come detto, senza una data certa non riescono a organizzarsi».Durante il giorno, sempre a Colonno, fino al 26 novembre è in vigore il senso unico alternato dalle 8 alle 18 esclusi i giorni festivi e prefestivi.
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Candidato sindaco? No, grazie
di Marco Guggiari
Il fuggi fuggi generale che caratterizza la risposta alla ricerca di candidati sindaco nelle coalizioni di centrodestra e di centrosinistra per la guida del Comune di Como segnala un evidente problema. In un passato, anche recente, numerosi potenziali competitor erano facilmente individuati dai partiti, alle prese anzi con il problema inverso, quello della valutazione e della scelta di una sola personalità tra quelle che si facevano avanti. Prova ne sia la modalità delle cosiddette primarie a cui si affidava il centrosinistra e alla quale, almeno in un caso, ha fatto ricorso anche il centrodestra.
Oggi invece, a sei mesi ormai dalle elezioni per il capoluogo, non passa settimana, talvolta non passa giorno, senza che gli schieramenti principali non incassino un garbato “no, grazie” da parte di questo o di quel potenziale candidato a cui hanno fatto la corte. La fotografia attuale ai nastri di partenza conferma questo stato delle cose: in campo, per succedere a Mario Landriscina, ci sarà certamente Alessandro Rapinese, espressione della sua stessa lista civica. Oltre a lui, per ora, invece non ci sono altri sicuri contendenti. Stefano Molinari, schierato da Fdi e suo segretario provinciale, ha lasciato intendere di essere pronto a ritirarsi in caso di accordo su un altro nome da parte dell’intero centrodestra. Il primo cittadino uscente Mario Landriscina, dal canto suo, pur tentato di correre per un secondo mandato, non ha ancora ufficialmente deciso se farlo, appoggiato dalla propria lista civica ed eventualmente dalla sola Lega. Torniamo dunque al punto di partenza.
Perché, dopo la grande stagione dei sindaci vissuta in Italia per oltre un quarto di secolo dall’avvento dell’elezione diretta, questo filone sembra in via di esaurimento? I motivi di questa nuova stagione, che è invece tutta all’insegna del diniego, sono più d’uno e Como ne ha anche di propri specifici. La politica è molto debole, non prepara più amministratori pubblici come avveniva in passato, avviandoli a percorsi di progressione, veri cursus honorum dal basso. Gli enti locali, poi, dispongono di sempre minori risorse per dare seguito a progetti che possano diventare opere compiute. La stessa filiera con gli enti superiori, Regione e governo, utile e in qualche caso indispensabile per riuscire a “fare cose che si vedono”, è labile e spesso si interrompe nel momento decisivo. La burocrazia rallenta tutto in maniera molto pesante. I ricorsi a organi amministrativi preposti a compiti di controllo sono frequenti e determinano il più delle volte stop temporanei, anche prolungati, ai lavori. Aggiungiamo i rischi legali del mestiere. Tutto questo non incoraggia le disponibilità.
Como poi si presenta in questo scorcio finale del quinquennio amministrativo come una città con gli stessi problemi di sempre irrisolti, una realtà che per la sua conclamata difficoltà a portare a casa risultati evidenti e che abbiano un’incidenza positiva nella vita dei comaschi, allontana le tentazioni di molti potenziali candidati al ruolo di sindaco. In tanti preferiscono rimanere in carica nei ruoli pubblici che già ricoprono, o continuare a svolgere le loro attività professionali.
I partiti e le coalizioni maggiori adesso hanno fretta e rischiano di dover abbassare le loro ambizioni, di doversi accontentare nelle scelte che gli spettano, man mano che incassano no definitivi. Per questa serie di ragioni, unita all’estrema speranza dei comaschi di poter vivere in futuro in una città migliore, il voto della primavera 2022 si annuncia particolarmente complesso e carico di incognite.
In ogni caso ci riguarda e mi piace sottolinearlo a chiusura di questo scritto, l’ultimo sul “Corriere di Como”, insieme con un grazie ai lettori per la loro attenzione e al direttore Mario Rapisarda per l’ospitalità.
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Bonifica Ticosa, bando riaperto questa settimana
Bando per il completamento della bonifica dell’area ex Ticosa di Como, dopo stop, rallentamenti, una gara annullata e un’altra sospesa questa settimana gli uffici tecnici di Palazzo Cernezzi pubblicheranno il documento aggiornato.Si spera che questa sia la volta buona. La città da tempo infatti attende di riappropriarsi degli spazi una volta destinati all’ex tintostamperia. L’ultimo intoppo alla gara per i lavori di bonifica alla cella 3, l’area che si trova dietro l’edificio della Santarella, si è verificato lo scorso 2 novembre, quando era stata fissata la scadenza per la presentazione delle manifestazioni di interesse.Il risultato, gara sospesa: il motivo è legato al fatto che gli interessati a partecipare alla gara hanno posto – come previsto dalla procedura – al Comune una serie di quesiti tecnici sui lavori di bonifica da effettuare.L’amministrazione ha dunque temporaneamente bloccato la gara per poter preparare le risposte dettagliate da fornire ai richiedenti.Pronte le risposte, questa settimana la procedura per raccogliere le manifestazioni di interesse sarà riaperta e nuovamente pubblicata sulla piattaforma Sintel – il Sistema di Intermediazione telematica di Regione Lombardia – e allo stesso tempo verrà comunicata una nuova data di scadenza in cui dovranno pervenire le manifestazioni di interesse.Si tratta dell’ennesimo, si spera l’ultimo, passaggio di una bonifica infinita.Sono infatti ormai anni che quello della bonifica della Ticosa rappresenta uno dei nodi irrisolti della giunta guidata da Mario Landriscina, così come anche di amministrazioni precedenti. Risolto il nodo della bonifica dell’ormai famosa cella 3, si potrà finalmente scoprire quale potrà essere il futuro dell’enorme zona collocata all’ingresso della città.
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Aci Rally Monza: lariani pronti per la gara iridata
Folta pattuglia di equipaggi targati Como all’Aci Rally Monza: per il secondo anno consecutivo l’autodromo brianzolo sarà la sede dell’ultima tappa del Mondiale.Il confronto sarà in pista e sulle montagne provincia di Bergamo. Sono previste in totale sedici prove speciali tra giovedì 18 e domenica 21 novembre. La corsa tricolore sarà decisiva per l’assegnazione dei titoli iridati piloti e costruttori.L’attesa è ovviamente grande per vedere i più forti driver del mondo, ma anche gli equipaggi locali sono ben decisi ad essere protagonisti. E come detto, i lariani sono pronti a mettersi in luce, a partire da quelli che già nel 2021 parteciparono a questo evento, alla sua “prima” nella rassegna mondiale.A leggere le note al bergamasco Alessandro Perico (sulla Skoda Fabia Evo numero 38) ci sarà il brianzolo Mauro Turati che 365 giorni fa, proprio a fianco del conduttore orobico, fu il migliore comasco, diciannovesimo assoluto al traguardo.Una vettura, quella costruita nella Repubblica Ceca della categoria R5, che sarà utilizzata da quasi tutti i comaschi, che tra l’altro partiranno a distanza ravvicinata. Lariani pronti a staccare tempi importanti, oltre che in autodromo, sulle prove speciali nel Bergamasco, che ben conoscono per i loro trascorsi nelle corse locali.Con il numero 40 gareggeranno Marco Paccagnella e Mattia Orio, con il 32 Marco Roncoroni e Paolo Brusadelli, con il 47 Jacopo Civelli e Massimo Moriconi, con il 52 Kevin Gilardoni e Corrado Bonato, con il 53 Andrea Spataro e Alessia Muffolini, con il 54 Marco Silva e Gianni Pina (nella foto a Monza nel 2020). Hanno invece optato per una Vw Polo (sempre R5) Maurizio Mauri e la figlia Federica (numero 57).Il classe Rc4 il copilota Giovanni Frigerio affiancherà Roberto Bonizzardi (Ford Fiesta 74). Infine, partiranno con un Toyota Gr Yaris (83) Tommaso Paleari Henssler e Davide Bozzo.La prima prova speciale sarà giovedì 18 alle 17.56 in pista (la “PZero”); l’ultima domenica 21, ancora in autodromo (la “Serraglio 2”).Una volta archiviato il rally mondiale a Monza, la stagione 2021 in Lombardia non si esaurirà. Il 27 e 28 novembre, ancora in provincia di Bergamo, si disputerà il Rally Valle Imagna, mentre il 4 e 5 dicembre a Monza l’appuntamento sarà con lo Special Circuit di Vedovati Corse.Nel 2022, poi i calendari provvisori prevedono due eventi nel Comasco. Confermato il Rally Aci Como-Etv, che ha chiesto come data quella del fine settimana del 15 ottobre. La prova lariana farà ancora parte della serie che nel 2021 si chiamava “Wrc” e che cambierà nome. La nuova denominazione sarà “Cira” (Campionato italiano rally asfalto).Nel primo weekend di aprile, inoltre, è stato inserito nel calendario provvisorio il Rally della Valle Intelvi, alla sua edizione numero 14.Prova che vuole dare continuità al progetto portato avanti a lungo da Enrico Manzoni, il promoter scomparso nell’aprile del 2020. A tale scopo è stato ricostituita la Valle Intelvi Corse, che sarà operativa per la gara in sinergia con l’organizzatore varesino Andrea Sabella.
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Compie dieci numeri la rivista “Altolariana”
Gli Sherlock Holmes della cultura e dell’arte. Una rivista rigorosa che scandaglia archivi pubblici e privati per raccontare il territorio e le sue radici. È “Altolariana” bollettino dell’omonima Società Storica con sede nell’ex chiesa di San Sebastiano a Gravedona ed Uniti che è giunto al corposo numero dieci. Che è un libro di quasi 500 pagine con notizie, aneddoti e curiosità del territorio appunto altolariano con particolare riguardo a fatti storici e artistici. si sta già lavorando al numero 11. Molte le curiosità del 10. Ad esempio Pieralda Albonico Comalini racconta in ogni dettaglio la sofferta “cessione” allo Stato delle quattro tele del grande pittore genovese Alessandro Magnasco già nella chiesa di Santa Maria delle Grazie a Gravedona. Una vicenda intricatissima, degna di un romanzo, partita da un furto sacrilego avvenuto un secolo fa, che l’autrice segue passo passo sui documenti di archivio. Nello stesso numero della rivista Ilaria Bruno descrive un particolare frammento della decorazione rinascimentale nella chiesa parrocchiale di Brenzio, l’affresco che raffigura un “Santo soldato” riportato alla luce durante recenti restauri e opera di un pittore lombardo tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento.
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Classica nel Mendrisiotto
I giovani saranno i protagonisti nel Concerto Aperitivo di venerdì 19 novembre, alle 18.15, nella sala dell’associazione Musica nel Mendrisiotto, a Mendrisio.Interpreti saranno alcuni tra gli studenti più meritevoli del Conservatorio della Svizzera italiana nell’ambito di un progetto volto a mettere in luce l’importante lavoro di formazione che si svolge quotidianamente nel nostro distretto e dare l’occasione ai giovani musicisti di esibirsi in un contesto ideale, nell’ambito di una rassegna di lunga tradizione quale è quella di Musica nel Mendrisiotto.Il pubblico sarà accolto con un aperitivo offerto, immergendosi, per poco meno di un’ora, in un ambiente da Caffè Concerto, tanto in voga a cavallo tra il XIX e il XX secolo nelle capitali europee. I programmi, concepiti in un susseguirsi accattivante di celebri melodie e pagine brillanti di Mercadante, Chopin, Mendelsshon e Debussy, saranno impreziositi da aneddoti storici e brevi introduzioni all’ascolto, curate dal direttore artistico Claude Hauri.A partire dalle 18.00 sarà possibile accedere alla sala dove verranno offerti aperitivi analcolici, vino e salatini. La durata complessiva è di ca. 45 minuti.L’accesso è a offerta libera. È possibile riservare tramite mail a prenota.musicanelmendrisiotto@gmail.com e tramite sms o telefonando allo +41 76 72 45 438.Gli eventi sono organizzati nel rispetto delle vigenti norme anti COVID-19. L’accesso è consentito unicamente con il certificato COVID-19 (vaccinati, guariti o tampone negativo).La mascherina non è necessaria una volta seduti al proprio posto.Informazioni per il pubblico:Musica nel Mendrisiotto – Tel 091 646 66 50 – musicamendrisiotto@ticino.com – www.musicanelmendrisiotto.com
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Conferenza sulla donna nel XVIII secolo a Como al Carducci
Continua con il terzo appuntamento , martedì 16 novembre alle ore 18 presso il salone Musa, l’incontro delle conferenze che l’Associazione Giosue Carducci promuove a titolo: “4 Comaschi in certa d’autore”.
Anche questa volta , come per il precedente appuntamento dedicato agli albergatori comaschi del Quattrocento, si parlerà di un “gruppo” di persone, tentando di individuare i loro comportamenti e i loro pensieri. Il gruppo è digenere femminile: si tratta infatti delle cinque figlie di Giambattista Giovio, nobile e poligrafo comasco tra Sette e Ottocento, erede di una antica e illustre famiglia. Pertanto con un “nome” altisonante da difendere.
Chi ne parlerà èAlessandra Mita Ferraro, docente di storia presso la Università e-Campus di Novedrate. La Mita, fiorentina di nascita ma che da anni studia il Settecento comasco ed ha prodotto numerosi saggi (su Volta, Passerini, Rezzonico) e una corposa biografia proprio su Giambattista e il suo tempo, ha messo a frutto anche, in infaticabili e puntigliose letture, gli epistolari della famiglia Giovio, conservati negli archivi comaschi. Non è facile che pervengano a noi posteri documenti familiari in genere, occorre per questo tipo di documentazione che si sedimenti e che si conservi un archivio domestico. Ma anche quando questo fosse conservato non è detto che al suo interno si trovino abbondanti serie di lettere tra fratelli e sorelle, tra padri e figlie, madri e figlie, tra figlie e figlie, tra amiche. Chi ha esperienza di carotaggi d’archivio e di indagine storica sa che questi carteggi costituiscono una rarità: infatti la documentazione che maggiormente si conserva (è così ancora oggi) è quella che riguarda le proprietà immobiliari.
Sfruttando invece il ricco epistolario provvidenzialmente conservato di questa illustre famiglia, le ragazze Giovio emergono nella vivacità della loro vita quotidiana, nei loro pensieri, nelle loro letture, nei loro sogni, nelle risposte alla vita del tempo che la Mita analizza ed evidenzia in una corretta prospettiva temporale. Ci troviamo inoltre, nel periodo in cui vissero le “ragazze” Giovio in un momento storico molto particolare: il passaggio dall’Ancien Régime alla modernità, durante e dopo la Rivoluzione francese. Le sorelle nascono infatti tra il 1781 e il 1795 e la loro infanzia e prima educazione cade nel torno di tempo della presenza degli Austriaci, dello scoppio della rivoluzione in Francia, delle campagne d’Italia di Napoleone, della venuta dei Francesi e crescono anche del ritorno degli Austriaci.
Come e che cosa pensavano Felice la maggiore (1781), Vincenza la secondogenita (1786), Francesca-Antonietta la terza femmina, ma quarta figlia (1789), Carolina la quarta figlia femmina ma quinta in realtà (1790) e Luigia l’ultimogenita (1795)? Come rispondevano all’educazione paterna, apparentemente più impositiva di quella materna che, per costume, avrebbe dovuto anche lei a sottostare al volere delpaterfamilias?
Esse sono allineate al cliché e subivano le regole dettate dal buon costume del ceto a cui appartenevano o si ribellavano e pensavano con la propria testa? Ed i genitori, come si comportavano nei loro confronti, cioè verso il genere femminile, rispetto ai figli maschi che pur vivevano all’interno del nucleo familiare? Erano impositivi o tolleranti?
A tutte e ad altre domande Alessandra Mita cercherà di rispondere con la conferenza di martedì prossimo a titolo “Felice, Vincenza, Francesca-Antonietta, Carolina, Luigia … privilegiate figlie aristocratiche o giovani ribelli?”
Il tema è di indubbio interesse per approfondire i comportamenti veri e svincolarsi da preconcetti o stereotipi e, inoltre, per contestualizzare storicamente il lungo processo di crescita della autocoscienza femminile.
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Centro Tessile a Chiasso, mostra dei progetti allo Spazio Officina
Dal 21 novembre al 5 dicembre 2021 saranno esposti allo Spazio Officina i progetti che hanno partecipato al concorso per la progettazione della nuova sede del Centro professionale tecnico del settore tessile (CPT) a Chiasso, concorso che è stato vinto dal progetto “CERNIERA” presentato dal gruppo interdisciplinare capitanato dallo studio di architettura Boltas Bianchiarchitetti di Agno. Intitolata “Sui binari della moda” , l’esposizione di tutti i 51 progetti esaminati dalla giuria è proposta dalla Repubblica e Cantone Ticino in collaborazione con il Comune di Chiasso e il Centro Culturale Chiasso. L’inaugurazione avverrà alla presenza del Presidente del Consiglio di Stato Manuele Bertoli, del Consigliere di Stato Christian Vitta e del Sindaco di Chiasso Bruno Arrigoni, e avrà luogo sabato 20 novembre 2021, alle ore 18.00, allo Spazio Officina. L’ingresso all’esposizione è gratuito.La nuova sede del Centro professionale tecnico del settore tessile (CPT) a Chiasso accoglierà, sotto un unico tetto, un polo di riferimento per la formazione nel campo tessile, dell’abbigliamento e della moda.La sua realizzazione rappresenta per il Comune di Chiasso una tappa significativa verso una visione futura della cittadina, con una riqualifica importante di un comparto ormai dismesso – gli ex magazziniferroviari – e un’ulteriore apertura di importanza cantonale nel campo della formazione professionale previsto in una pianificazione cantonale dislocata sul territorio.
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Cantieri e disagi in città, nuove code in via Oltrecolle
Nuovi lavori e disagi in vista per gli automobilisti comaschi. Traffico e lunghe code di auto si sono registrati ieri in via Oltrecolle per il cantiere per la messa in sicurezza della strada dopo la frana che negli scorsi giorni ha interessato parte della carreggiata di via Mocchetti.In particolare è stata istituita la traslazione del traffico veicolare in direzione Muggiò sulla corsia centrale di via Oltrecolle, a seguito dell’occupazione della corsia veicolare di destra con senso di marcia in direzione Muggiò per l’esecuzione degli interventi che prevedono il restringimento ad una sola corsia in direzione Lora, garantendo sempre il transito pedonale e veicolare in entrambe le direzioni.Dopo dunque la nuova discussa segnaletica che ha cambiato radicalmente l’aspetto di una delle arterie più trafficate della città, dallo scorso martedì sono in corso gli interventi che stanno causando disagi al traffico.Non si tratta – come annunciato – dell’unico cantiere aperto in questi giorni. Nelle vie Canturina e Pasquale Paoli fino al 20 novembre sono in corso – in orario notturno – interventi di manutenzione straordinaria di pavimentazioni e marciapiedi. Fino a domani dalle 20 alle 6 del mattino è sospesa la circolazione in via Paoli nel tratto tra la rotatoria di via Pasta e via Clemente XIII per il solo flusso veicolare proveniente da Grandate e diretto verso Como.Fino a domani e con gli stessi orari scatterà anche il restringimento dell’intera carreggiata di via Paoli nel tratto compreso tra la rotatoria di via Pasta e via Clemente XIII, con traslazione, ai fini della continuità della circolazione, del traffico veicolare proveniente da Como e diretto verso Grandate sulle adiacenti corsie libere secondo l’avanzare del cantiere mobile.Da oggi invece – dalle 20 alle 6 – scatta la sospensione della circolazione in via Canturina, nel tratto compreso tra la rotatoria di via Belvedere e la rotatoria del viadotto dei lavatoi, per entrambe le direzioni di marcia.Negli stessi giorni e orari anche la sospensione della circolazione in Via Canturina, nel tratto compreso tra piazza Camerlata e la rotatoria del viadotto dei lavatoi.