Autore: Redazione

  • Architetti e ingegneri, l’accordo di collaborazione:  reciprocità tra Italia e Svizzera

    Architetti e ingegneri, l’accordo di collaborazione: reciprocità tra Italia e Svizzera

    Parola d’ordine reciprocità, da una parte e dall’altra del confine. Questo il senso della strada tracciata ieri tra Ordine Ticinese degli Ingegneri e degli Architetti Otia e gli Ordini degli Ingegneri e Architetti delle Province di Como, Lecco, Novara, Varese e Verbano Cusio Ossola. La collaborazione vuole garantire reciprocità di accesso ai mercati per ingegneri e architetti e combattere la concorrenza sleale. Si tratta di un iter complesso, che proseguirà nei prossimi mesi, step by step. Verrà affrontato il tema dei progetti per la realizzazione di opere edili sia con committenti pubblici sia con privati.Sul piatto della bilancia, anche la formazione continua degli ordini e la deontologia professionale, che andrebbero uniformate tra Italia e Svizzera.Il dibattito è in corso da tempo e il confronto proseguirà, come anticipato, nei prossimi mesi. Tra i primi obiettivo anche lo sviluppo di una applicazione digitale in modo da promuovere i progetti realizzati da una parte e dall’altra del confine.

  • Albertina Nessi ricorda il mitico chef “Cotoletta”

    Albertina Nessi ricorda il mitico chef “Cotoletta”

    Albertina Nessi, figlia di Lino, nato nel 1908, che fu lo chef della Locanda dell’Isola noto come “Cotoletta”, ha scritto un libro utile per capire l’humus culturale del territorio,L’isola che c’era(pp. 255, 12 euro). Illustra la vita di una figura ormai mitica del Lario, appunto il padre di Albertina. Morto nel ’91, conquistò al locale dell’unica isola del Lario una stella Michelin con i suoi originali piatti. Su tutti il menù completo con primizie del lago: «Antipasto all’isolana, pesce alla contrabbandiera, rottami di pollo in padella, grana all’escavadora, arance alla castellana».Ma, soprattutto, Lino seppe far rivivere l’isola. «Ai tempi di papà le acque del lago erano più limpide e trasparenti» ha ricordato in una intervista al “Corriere di Como” Albertina, che nel libro scrive in prima persona ma alterna anche come voci narranti quella del padre e quella dello stesso Lario che ne ha vissuto le gesta culinarie e culturali. La famiglia del “Cuteleta” ebbe modo di soggiornare, sull’isola, in una delle case razionaliste dell’architetto Lingeri. E ospitò alla locanda illustri ospiti come l’attore Gregory Peck e il nostro Ugo Tognazzi. Tra le pagine del “libro degli ospiti” spiccano le firme di Cary Grant, Anne Baxter, Jeanne Moreau, e poi politici: Nenni, Craxi, Adenauer. E autografi del regista Alfred Hitchcock, che alla locanda scattò una celebre foto a un cameriere regalando poi uno dei primi modelli di Polaroid proprio allo chef, in segno di ringraziamento per la schietta ospitalità.«Ero una bambina – ha ricordato Albertina in una intervista al nostro giornale quando è stato introdotto il ticket d’ingresso all’isola – quando furono ultimati gli scavi archeologici, ricordo la fatica che si fece per portare alla luce quei reperti. Allora c’erano sull’isola con noi un custode e due contadini. E pertanto c’era un certo controllo per arginare il degrado. L’isola era meta di gitanti per i classici pic-nic domenicali. Al loro passaggio lasciavano rifiuti di ogni genere, e si portavano via anche reperti come i tasselli dei mosaici. Senza contare le case per artisti del razionalista Lingeri, devastate e saccheggiate nel corso degli anni. Con mia sorella il lunedì successivo sconsolate andavamo in perlustrazione sull’isola per fare la conta dei danni. Sono questi ricordi a farmi dire oggi che il ticket che si paga per salire sull’isola è utile».Lino con l’aiuto di un club di “Amici dell’Isola”, formato da industriali e setaioli di Como, «riportò la vita e la prosperità su quell’isolotto selvaggio e impervio, popolato da bisce e gatti selvatici, custodito da un contadino permaloso che al calar della sera lasciava l’isola con la sua barca a remi, scagliando mugugni e improperi contro chi pretendeva di usurpare la terra delle sue capre e vacche al pascolo – ricorda oggi Albertina – La prima locanda, costruita a mano sui resti di un’ antica chiesa, fu inaugurata, nel settembre del 1948».Non mancarono gli incidenti. «I primi due presidenti del club, Carlo Sacchi, e Sandro de Col, perirono tragicamente. Il primo ucciso a Villa d’Este da una dama infuriata dalla gelosia. Il secondo in un incidente di motonautica – ricorda Albertina – Ce n’era abbastanza per scoraggiare anche il più intrepido fra i soci di quella associazione: ma non il Cotoletta, il quale, forte e caparbio, decise di continuare in quell’impresa, con l’aiuto di un esorcismo suggeritogli da una scrittrice inglese, una delle prime ospiti della Vecchia Locanda. Un rito del fuoco nel quale mescolando in un ampio calderone di rame, bucce di arance, limone e erbe selvatiche irrorate e incendiate da robuste dosi di brandy e caffè, intratteneva i suoi ospiti dopo ogni pranzo e cena, raccontando loro la storia dell’isola, e invitandoli a ricollegarsi con il pensiero alle anime dei primi abitanti dell’isola».«Al culmine di un successo che vide la Locanda diventare famosa in tutto il mondo, meta privilegiata di Vip come Reza Pahlavi, lo Scià di Persia – ricorda Albertina – il Cotoletta si ritrovò a narrare la storia dell’isola con il rito propiziatorio del fuoco, proprio davanti ad Alfred Hitchcock, che dal 1964 al 1972, non mancò mai di visitare l’isola e pranzare alla Locanda, prediligendo le giornate tempestose, che sul lago illuminavano spesso sinistramente con lampi e tuoni l’intero paesaggio. Divenne amico del Cotoletta, e in segno di riconoscenza per la sua ospitalità gli fece dono anche di una Polaroid nuova e fiammante, con tre fotografie scattate personalmente e autografate dal grande regista. I fuochi dell’isola, spettacolo fortemente voluto anche dal Cotoletta nei primi anni Cinquanta, riportano così alla memoria tante cose custodite nel cuore di quest’isola, prezioso scrigno di storia che non finisce mai di stupire».

  • Centi chiama a raccolta gli ex azzurri:   «I valori del passato per guardare al futuro»

    Centi chiama a raccolta gli ex azzurri: «I valori del passato per guardare al futuro»

    Un ritorno gradito che va ad allineare il Como al suo passato, con gli uomini che ne hanno scritto la storia e che ora si preparano a costruirne il futuro. Va letto in questo senso l’arrivo di Giancarlo Centi come responsabile del settore giovanile. A 60 anni, compiuti lo scorso 14 maggio, è tornato in viale Sinigaglia il capitano degli azzurri della serie A anni ’80.Negli scorsi giorni l’annuncio ufficiale, ieri la presentazione con un Centi emozionato, commosso nel ricordare la figura di Mino Favini, recentemente scomparso, e i suoi insegnamenti.L’ex numero 4 azzurro nel spiegare il suo progetto cita Catone, Socrate, la Bibbia e Mark Elliot Zuckerberg, il fondatore di Facebook.Per la stagione 2019-2020 il settore giovanile del Como avrà cinque formazioni, si allenerà nello stesso centro sportivo della prima squadra, con open day fissato per il 1° luglio allo stadio Sinigaglia per i ragazzi nati fra 2006, 2007, 2008, 2009 e 2010.Sul fronte degli allenatori che saranno a fianco di Centi nel vivaio, l’unico nome certo è quello di Christian Boscolo. Contatti in corso con Giacomo Gattuso, Massimo Cicconi e Mario Corti.«Siamo allineati nel modo di intendere il settore giovanile e accompagnare i ragazzi in termini educativi e calcistici, con lui ci sono una visione comune e la voglia di fare qualcosa di importante» ha detto il direttore sportivo Carlalberto Ludi, nel presentare il nuovo coordinatore del vivaio del club lariano.«Volevo rimanere nel mondo del calcio ma non mi andava di fare il responsabile del settore giovanile – ha detto Centi – Ma parlando con Ludi ho ritrovato passione ed entusiasmo».Giancarlo Centi è stato chiaro sui principi che caratterizzeranno il suo lavoro. «Como è sempre stato un posto che ha aiutato a crescere i calciatori e che ha insegnato valori: senso di appartenenza, altruismo, amore per quello che stai facendo, il sacrificio. Parole alla base di un settore giovanile, da insegnare soprattutto a quel 90% dei ragazzi che non firmeranno un contratto da calciatori professionisti».Il responsabile del vivaio ha ammesso di essere in ritardo, valuterà i ragazzi che già fanno parte del settore giovanile e quelli che erano al Como e che sono andati in altre realtà. C’è poi da «scegliere la squadra degli adulti – ha aggiunto – le persone adatte a stare con i giovani: devono avere responsabilità, lealtà e iniziativa, ossia dare qualcosa in più se si sentono partecipi del progetto».Centi si è commosso nel ricordare Mino Favini, storica guida del vivaio del Como, scomparso poche settimane fa. «Non è andato via, è dentro ogni persona che è stata a contatto con lui. Diceva sempre: non è importante quello che si lascia, ma quello che si riesce a trasmettere. E ciò che ci ha trasmesso rimane dentro di noi».E non è un caso che Centi stia guardando, nello scegliere le persone che saranno al suo fianco, a personaggi che sono legate, in un modo o nell’altro, ai colori della società lariana. «Le persone contattate hanno vissuto esperienze al Como come calciatori o istruttori – ha concluso – Un dato importante perché, conoscendo il passato si può costruire il futuro, ragionando sul presente».

  • Davide Ballerini al Campionato europeo di ciclismo a Minsk

    Ritrovo questa sera per la squadra nazionale che domenica parteciperà alla prova in linea ai Campionati europei di ciclismo, che si disputano a Minsk, capitale della Bielorussia.Del gruppo di cinque corridori che rappresenteranno l’Italia fa parte anche il comasco Davide Ballerini, portacolori del Team Astana, nella foto, che recentemente ha mostrato di essere in buona forma al Giro del Delfinato ed ha vinto la classifica degli scalatori al Giro della California, negli Stati Uniti.I commissari tecnici Davide Cassani e Marco Villa hanno inoltre chiamato i due protagonisti della fuga di 220 chilometri che ha caratterizzato la tappa del Giro d’Italia Ivrea-Como, Dario Cataldo (vincitore in piazza Cavour) e Mattia Cattaneo. Con loro Niccolò Bonifazio e Marco Canola.Stasera il ritrovo in un albergo di Gallarate e domani la partenza per la Bielorussia.Livigno, invece, è diventata la località di riferimento, in questi giorni, per le due cicliste comasche “Pro” – Greta Marturano e Alice Gasparini – che sono candidate a partecipare al Giro Rosa-Iccrea, che scatta il prossimo 5 luglio con la cronometro a squadre Cassano Spinola-Castellania. La gara passerà anche dalla Brianza comasca (toccando Cantù, Alzate e l’Erbese) l’8 luglio, in occasione della tappa Lissone- Carate Brianza.Greta Marturano, classe 1998, di Mariano Comense, della squadra Top Girls Fassa Bortolo, è reduce da tre settimane di preparazione in altura nella località in provincia di Sondrio. Il 30 giugno correrà a Corridonia, nelle Marche, poi sarà al via del Giro Rosa-Iccrea.Per ora non ha invece la certezza della convocazione Alice Gasparini, 22 anni il prossimo 14 dicembre, che attende le decisioni dei dirigenti della sua formazione, l’Eurotarget Bianchi Vittoria, che nella giornata di ieri ha cominciato un raduno a Livigno. Gasparini è reduce dal settimo posto ottenuto lo scorso fine settimana nel Trofeo Città di Prato.Un risultato importante per la comasca, che voleva testare la sua condizione dopo un lieve infortunio ad un ginocchio, che comunque non ha influito sulla sua forma. La speranza è che alla fine del raduno arrivi la chiamata per il Giro Rosa-Iccrea, che a suon di risultati e buone prestazioni Alice ha dimostrato di meritare.M.Mos.

  • Coach Pancotto: «Cuore, ambizione e passione: i valori della storia   per la mia Cantù»

    Coach Pancotto: «Cuore, ambizione e passione: i valori della storia per la mia Cantù»

    «Un maestro del basket, un esempio di stile. Di Pancotto apprezzo tantissimo che, in tutti questi anni di carriera, ha sempre lanciato molti giovani. Così come noi, Cesare in passato ha vissuto alcuni momenti difficili, quindi sa cosa voglia dire ripartire da capo». Davide Marson, presidente designato della Pallacanestro Cantù, ha definito così Cesare Pancotto, nuovo allenatore del club brianzolo, presentato ufficialmente ieri. L’evento a Carimate nella ditta di Sergio Paparelli, che nel nuovo organigramma sarà il vicepresidente. Oltre a Marson e Paparelli, erano presenti l’amministratore Andrea Mauri e il general manager Daniele Della Fiori.Numeri importanti per Pancotto, 64 anni, con l’attivo oltre 1.000 presenze in panchina e 34 campionati disputati tra A1 e A2.«Cuore, ambizione e passione: sono i valori della canturinità che dovrò trasmettere ai miei giocatori – ha detto Cesare Pancotto – Questo non è il tempo delle promesse, è il momento di lavorare e di prendersi delle responsabilità per una società che è sicuramente in una realtà particolare: tutti sappiamo quanto le gente ami la sua squadra e ne viva quotidianamente con intensità le vicende».«A chi dice che potrebbe essere alle porte una stagione difficile – ha aggiunto Pancotto – io rispondo che invece vedo questa sfida coma una opportunità: dobbiamo essere tutti positivi e propositivi».Sulla costruzione della nuova squadra, il nuovo allenatore ha confermato che sul fronte degli italiani si pescherà dalla serie A2, per valorizzare talenti che in Brianza potrebbero trovare una opportunità importante. La formula sarà quella del 6+6 (sei italiani e altrettanti stranieri).«Abbiamo due obiettivi: desiderio e necessità – ha spiegato ancora Pancotto – Desiderio perché vorremmo prendere tutti i giocatori che ci piacciono; necessità perché dobbiamo far fronte ad un budget limitato. Ma, pur con un budget ristretto, non ci vogliamo far mancare niente, questo è sicuro»«Cantù ha una grande storia. Dobbiamo portarla avanti diventando moderni – ha concluso il nuovo coach – con gli stessi valori che hanno caratterizzato questo club nella sua tradizione. Entro in punta di piedi e con grande orgoglio, voglio essere contagiato dai tifosi fin da subito, così da trasmettere la passione di questa gente ai miei giocatori».«La carriera di Pancotto parla da sola e la scelta di puntare su di lui è stata immediata – ha spiegato Daniele Della Fiori – Per la stagione che sapevamo avremmo dovuto disputare e che disputeremo, Cesare rappresentava e rappresenta indubbiamente il profilo più adatto. È un tecnico navigato, al quale però piace ancora accettare nuove sfide, con tanto entusiasmo e stimoli importanti».Accorato, infine, l’appello di Sergio Paparelli, che, come ha anticipato a sorpresa Davide Marson, sarà il nuovo vicepresidente della Pallacanestro Cantù, una volta definito l’organigramma societario.«Ho sentito in passato tante persone sostenere che non sarebbero venute al palazzetto perché non gradivano Dmitry Gerasimenko – ha affermato – Purtroppo alle parole non sono seguiti i fatti: dopo il cambiamento societario il palazzetto è sempre stato semivuoto. Ora i veri tifosi canturini devono venire allo scoperto e sostenerci, venendo alle partite. È finito il tempo delle parole, adesso da parte di tutti servono i fatti».

  • Cinema Gloria, raccolti oltre 53mila euro

    Cinema Gloria, raccolti oltre 53mila euro

    La campagna “Manchi tu nell’aria” per l’acquisto del Cinema Gloria di via Varesina 72 a Como (nella foto) da parte del circolo Arci Xanadù e dei suoi simpatizzanti ha fruttato finora circa 53mila euro. Un obiettivo ambizioso, dato che l’immobile è in vendita ma la cifra da raggiungere è di circa 700mila euro entro maggio 2020. La proprietà dell’immobile ha deciso di metterlo in vendita e ora è corsa contro il tempo per poter mantenere attiva quella che è per ora l’unica sala con uno schermo attiva in città, dato che l’Astra è chiuso per lavori.

    “Con la proprietà  – dice Enzo D’Antuono di Arci – abbiamo concordato una nuova data per la firma del compromesso e avviato un ragionamento sulla possibile dilazione dei tempi di pagamento. La nuova data è il 31 dicembre 2019, per allora dovremo aver raggiunto almeno i 120.000 euro indicati come primo obiettivo, questo ci darebbe sufficiente tranquillità per andare alla firma. Già da oggi partiamo dunque a preparare la campagna d’autunno diManchi tu nell’aria, saranno quattro mesi ricchi, intensi, pieni di iniziative. Il primo appuntamento sarà il 7 e 8 settembre per due giorni di festa che segneranno il nuovo lancio della campagna”.

  • «Caos Regina, sfruttiamo di più il lago». Il presidente della Provincia rilancia

    «Caos Regina, sfruttiamo di più il lago». Il presidente della Provincia rilancia

    La Statale Regina attende, ormai è diventato un vero e proprio mantra, la variante della Tremezzina. Ma, come ben noto a chi lungo questa strada vive e lavora, non sarà un’infrastruttura che vedrà la luce rapidamente. Ci vorranno anni.Nel frattempo i disagi viabilistici che puntualmente si ripresentano sulla sponda occidentale del lago, specialmente con l’arrivo della bella stagione, vanno arginati.Diverse le proposte arrivate negli anni. Quella del presidente della provincia di Como Fiorenzo Bongiasca e sindaco di Gravedona ed Uniti, profondo conoscitore della Regina, prevede di guardare al lago, potenziando innanzitutto l’uso dei battelli, e punta a realizzare opere utilizzabili il prima possibile e che siano poi utili nel momento in cui verrà aperto il maxi cantiere dalla variante. Reduce dall’ultima riunione in prefettura di lunedì scorso, dove tutti gli attori principali hanno discusso nuovamente dell’ipotesi “girone” sulla Regina (ovvero del senso unico permanente che permetterebbe ai camion di salire verso il lago e poi scendere dalla statale 36), e della creazione di fasce orari rigide e senza deroghe per il passaggio dei mezzi pesanti, il numero uno di Villa Saporiti aggiunge ulteriori elementi per trovare soluzioni al traffico, che ormai da «anni insieme al sindaco di Tremezzina Mauro Guerra stiamo studiando», dice Bongiasca. Si parte dalla navigazione. «Sarebbe utile ipotizzare un ulteriore attracco per i traghetti a Tavernola, dove esiste anche un ampio parcheggio. Qui molti bus potrebbero fermarsi e i turisti proseguire via lago. Potrebbero essere imbarcati anche altri mezzi per toglierli dalla strada – spiega Bongiasca – E in aggiunta agli approdi esistenti a Griante, Varenna e Menaggio si potrebbe studiare anche la creazione di un ulteriore punto di sbarco in altolago. Tutto per allentare la morsa sull’asfalto». E le idee sono anche altre. «Sul rettilineo di Argegno, dove c’è spazio utilizzabile, si potrebbe pensare all’allargamento della sede stradale creando un tratto con una corsia di sosta temporanea per i mezzi pesanti. Per creare, grazie anche all’ausilio delle telecamere che trasmettono la situazione in tempo reale, una sorta di punto in cui fermare momentaneamente i camion, così da far defluire il traffico rapidamente», spiega Bongiasca.

  • Cantù, presentato Pancotto. L’annuncio di Marson: Paparelli vicepresidente

    Cantù, presentato Pancotto. L’annuncio di Marson: Paparelli vicepresidente

    «Un maestro del basket, un esempio di stile. Di Pancotto apprezzo tantissimo che, in tutti questi anni di carriera, ha sempre lanciato molti giovani. Così come noi, Cesare in passato ha vissuto alcuni momenti difficili, quindi sa cosa voglia dire ripartire da capo». Davide Marson, presidente designato della Pallacanestro Cantù, ha definito così Cesare Pancotto, nuovo allenatore del club brianzolo, presentato ufficialmente questa mattina. L’evento a Carimate nella ditta di Sergio Paparelli, che nel nuovo organigramma sarà il vicepresidente (come lo stesso Marson ha annunciato a sorpresa).«Cuore, ambizione e passione: sono i valori della canturinità che dovrò trasmettere ai miei giocatori – ha detto Cesare Pancotto – Questo non è il tempo delle promesse, è il momento di lavorare e di prendersi delle responsabilità per una società che è sicuramente in una realtà particolare: tutti sappiamo quanto le gente ami la sua squadra e ne viva quotidianamente con intensità le vicende».

    L’articolo completo sul Corriere di Como in edicola mercoledì 19 giugno

  • Campione, i soldi dell’emendamento per servizi essenziali e stipendi

    Campione, i soldi dell’emendamento per servizi essenziali e stipendi

    «I cinque milioni di euro dell’emendamento arriveranno nelle casse comunali. Serviranno per mantenere in vita servizi essenziali e per pagare degli stipendi arretrati ai dipendenti che da oltre un anno non lo percepiscono». A dirlo è il commissario prefettizio Giorgio Zanzi che regge il comune di Campione in dissesto finanziario. È dell’altro giorno la notizia che l’emendamento, proposto nell’ambito del decreto Crescita e che destinava all’enclave tale cifra, era stato approvato dalla Commissione Finanza e Bilancio della Camera. Rimaneva però su questa notizia un’ombra pesante. Non si sapeva infatti ancora con precisione se sulla somma la Banca popolare di Sondrio, uno dei maggiori creditori della casa da gioco, potesse far valere la propria delega diretta di riscossione, andando così a ridurre la somma in arrivo nelle casse.«Non sarà così – spiega il commissario Zanzi – la presenza nel testo dell’emendamento di un vincolo di destinazione chiaro su tale cifra, che si prevede vada usata per le esigenze funzionali del Comune di Campione, ci mette al sicuro. Questa somma dunque sarà utilizzata per i servizi essenziali e per garantire parte degli arretrati ai dipendenti».

  • «Campione, approvato l’emendamento».  Ma Falanga (Uil) critica i commissari

    «Campione, approvato l’emendamento». Ma Falanga (Uil) critica i commissari

    Cinque milioni di euro all’anno per Campione d’Italia. L’emendamento sul contributo straordinario è stato approvato ieri dalla Commissione Finanza e Bilancio della Camera.«Un aiuto importante per il Comune di Campione che sta affrontando una forte crisi di liquidità tale da penalizzare e mettere a rischio le attività dell’ente» ricorda in una nota il sottosegretario con delega alla Finanza locale Stefano Candiani – Una promessa che avevamo fatto ai cittadini e un impegno preso con il commissario Zanzi, di cui tanti stanno già correndo a prendersi i meriti dopo mesi passati alla finestra».Non viene però chiarito se questi soldi verranno svincolati dal versamento del pesante mutuo (oltre 500mila euro al mese) che il Comune di Campione ha con le banche per il pagamento dell’edificio del Casinò. Intanto ieri, il segretario della Uil Funzione pubblica di Como, Vincenzo Falanga, è intervenuto sullo slittamento della relazione sulla possibile riapertura della casa da gioco.«Sembra quasi una resa. Solo ricorsi e controricorsi possono risolvere questa partita? Come rappresentante sindacale che segue la vicenda non credo che dopo quasi un anno si possa dare una simile risposta al paese» ha sottolineato Falanga.«Abbiamo subito sollevato la necessità di non lasciare in mano solo a dei tecnici il destino di centinaia di persone – ha aggiunto Falanga – Non può decidere il Tribunale. Servono interventi legislativi. Serve la politica. Queste dichiarazioni lasciano solo perplessi e amareggiati».Falanga ha confermato infine la mobilitazione in vista dello sciopero del 27 e 28 giugno. «Cercheremo di organizzare una manifestazione nazionale in luglio. A un anno dalla chiusura del Casinò la politica non può non intervenire su un tema così caldo. Gli ultimi dati del Casinò di Lugano dimostrano chiaramente il vuoto lasciato dalla casa da gioco di Campione».