Autore: Redazione

  • Cantù, dopo l’entusiasmo, la freddezza del gruppo americano. Incertezza sull’ingresso nel consorzio

    Cantù, dopo l’entusiasmo, la freddezza del gruppo americano. Incertezza sull’ingresso nel consorzio

    L’iniziale entusiasmo e la voglia di credere nel progetto di costruzione della nuova Pallacanestro Cantù hanno lasciato spazio ad una sorta di demotivazione per quella che doveva essere la parte americana della nuova società.Fino a pochi giorni fa Ylenja Lucaselli – parlamentare di Fratelli d’Italia, avvocato e Global Advisor di Southern Glazer’s Wine & Spirits, marchio leader mondiale nella distribuzione di vini e alcolici – era ben determinata.Al Corriere di Como aveva dichiarato di essere intenzionata a far parte della cordata di imprenditori che si sarebbe formata dopo l’acquisizione del club da Dmitry Gerasimenko.«Noi ci siamo – aveva detto – e con l’imprenditoria locale siamo pronti a supportare il progetto, sia sul fronte della squadra, sia per quanto riguarda il palasport. Il territorio sta rispondendo molto bene e ci sono tutte le basi per creare una cordata solida e ben motivata».Poi qualcosa è cambiato. Sicuramente, a Ylenja Lucaselli non è piaciuto il dover continuare a inseguire a suon di smentite titoli di giornali che attribuivano a lei e alla sua azienda la volontà di acquisire da Tic- Tutti insieme Cantù, il 100% del club mentre la sua volontà era, come dichiarato al nostro giornale, di far parte di una squadra di investitori.Fin da subito Lucaselli ha chiesto un basso profilo e anche di non essere coinvolta come esponente politico, ma come rappresentante della sua azienda.Le voci che ci sono state in questi giorni e certi titoli “sparati” (soprattutto non è stata apprezzata l’espressione «nuovi acquirenti») l’hanno probabilmente convinta a fare un passo indietro.Se prima la versione “ufficiale” era quella della possibilità di valutare un possibile ingresso nella compagine societaria, attualmente, a meno di clamorosi ribaltoni, non ci sarebbe da parte della rappresentante del gruppo americano nemmeno la volontà di pensare se aderire o meno.Questa la situazione attuale anche se la recente vicenda della Pallacanestro Cantù ha abituato a colpi di scena in un senso o nell’altro. Magari più avanti nel tempo, in una fase più tranquilla, ci potrà essere da parte del gruppo americano una rivalutazione rispetto alla situazione e all’opportunità di supportare il progetto.

  • Cantieri, interventi per 400mila euro. Si parte, dopo Pasqua, da via Bellinzona

    Cantieri, interventi per 400mila euro. Si parte, dopo Pasqua, da via Bellinzona

    Numerosi i cantieri che partiranno nei prossimi mesi sulle strade comasche: interventi di messa in sicurezza stradale e pedonale, ripristino dei marciapiedi e abbattimento delle barriere architettoniche per un investimento totale di 400mila euro, sono stati presentati questa mattina dall’assessore alla Mobilità e trasporti del Comune di Como, Vincenzo Bella.I primi lavori inizieranno a maggio e riguarderanno via Bellinzona, dove sarà messo in sicurezza il cuore del quartiere di Monte Olimpino, nel tratto tra le intersezioni con via Padula e via Amoretti.Gli altri lavori riguardano la via Canturina, in località Trecallo, dove verrà installato un semaforo a chiamata pedonale con scivoli e abbattimento delle barriere architettoniche sul marciapiede, la via Oltrecolle, dove saranno create due isole salvagente nei pressi dell’accesso al cimitero e di via Buozzi, e saranno messi in sicurezza l’attraversamento e il percorso pedonale laterale. Inoltre in via per Brunate, località Garzola superiore, verrà istituita una zona a 30 chilometri orari nei pressi della fermata dell’autobus per gli studenti e saranno create delle rampe rialzate per rallentare il traffico. Verrà poi disegnata la segnaletica per i percorsi pedonali.In via Pio XI e via Magnano sarà messo in sicurezza l’attraversamento pedonale che permette di accedere alla scuola, saranno rialzati i marciapiedi per evitare la sosta abusiva e sarà riqualificato il verde. In via Borgovico, nei pressi della chiesa di San Giorgio, verrà poi creata un’isola salvagente e verrà data continuità al percorso pedonale che porta all’oratorio e a piazzale Somaini.Sono previsti anche interventi di ripristino dei marciapiedi e abbattimento delle barriere architettoniche in piazzale Gerbetto, via Dottesio, via Mugiasca, via Morazzone, via Sinigaglia.«Gli uffici del settore viabilità hanno lavorato per poter offrire strade sicure. Sono tanti gli interventi previsti, molti dei quali mossi da segnalazioni dei cittadini. Risolveremo così diverse criticità», ha detto l’assessore.

  • “Candidati civici”,  listone a Villa Saporiti. Presentate le candidature a sostegno del presidente Bongiasca

    “Candidati civici”, listone a Villa Saporiti. Presentate le candidature a sostegno del presidente Bongiasca

    Conto alla rovescia per definire il nuovo consiglio provinciale. L’aula di Villa Saporiti attende di conoscere i nuovi consiglieri.Il “listone del presidente”, costruito pazientemente da Fiorenzo Bongiasca in accordo con il segretario del Partito Democratico Federico Broggi, ieri è stato ufficialmente definito e come anticipato domenica scorsa dal “Corriere di Como”, spiccano due candidati molto forti di Fratelli d’Italia più un terzo d’area centrodestra, il sindaco di Brienno Francesco Cavadini.Il partito di Giorgia Meloni ha scelto di non presentare una sua lista ed è confluito nel raggruppamento che sostiene Bongiasca (nella foto) con l’ex vicesindaco di Erba Claudio Ghislanzoni e con la consigliera comunale di Palazzo Cernezzi Antonella Patera.Il Pd, da parte sua, candida l’ex sindaco di Cernobbio Paolo Furgoni, consigliere comunale nella località rivierasca, l’uscente Ferruccio Cotta, consigliere comunale di Bulgarograsso, e il sindaco di Lurago d’Erba Federico Bassani.A favorire questo accordo anomalo è stato anche il sistema elettorale.Com’è noto, per il rinnovo dei 12 seggi del consiglio provinciale – fissato per domenica 7 aprile proprio nella sede della Provincia di Como in via Borgo Vico – votano soltanto i consiglieri comunali e i sindaci. A ciascuno di loro è assegnato un pacchetto di voti in proporzione al numero di cittadini rappresentati.Completano il “listone” bipartisan Valeria Benzoni, sindaco di Lomazzo, consigliere provinciale uscente, Alberto Crippa, consigliere comunale di Mariano Comense, consigliere provinciale uscente, Maria De Giorgi, consigliere comunale di Blevio, Simone Moretti, sindaco di Olgiate Comasco, Paola Rossi, consigliere comunale di Bellagio, assessore alla Cultura e Cecilia Volontè, consigliere comunale di Cantù.

  • Campo di via Regina Teodolinda, per la Caritas è stata “La sfida dell’accoglienza”

    Campo di via Regina Teodolinda, per la Caritas è stata “La sfida dell’accoglienza”

    A quattro mesi dalla chiusura del campo di via Regina Teodolinda non si è certo chiusa a Como la questione dell’accoglienza dei migranti in provincia. A tenere vivo il ricordo di un periodo che non ha avuto precedenti in città, ma pure gli attriti generati dalla chiusura della struttura, è il rapporto redatto dalla Caritas Diocesana di Como con la cooperativa Symploké.Emblematico il titolo “La sfida dell’accoglienza” per rivivere l’attività svolta di ascolto e mediazione nel Centro di Permanenza Temporanea “Osvaldo Cappelletti” di via Regina, rimasto aperto dal 19 settembre 2016 al 31 ottobre 2018.Un report che, attraverso le voci degli operatori di Caritas e Symploké, ricostruisce la storia, gli eventi e i vissuti che hanno caratterizzato quell’esperienza forte e “pionieristica” di accoglienza.L’obiettivo, come spiegano dalla Diocesi di Como in una nota, è rendere pubblica la testimonianza del lavoro fatto, «oltre che un indiscutibile valore di memoria dei propri interventi».«Pur tuttavia, reputiamo possa essere estremamente interessante anche per chi, con uno sguardo esterno, tecnico, da operatore sociale, da interessato al tema, abbia interesse a conoscere meglio come, nei due anni di apertura “del Campo” – com’era comunemente detto in gergo – il fenomeno migratorio legato alla città di Como si sia espresso ed evoluto. E come si sia provato a dare risposte» prosegue la nota.Il report integrale è scaricabile dal sito Internet della Caritas diocesana e della cooperativa Symploké www.symplokecoop.itCompletano la documentazione la testimonianza di chi ha coordinato il lavoro di mediazione, le attività burocratiche in particolare relative ai tanti minori stranieri non accompagnati che erano presenti nella struttura. Struttura definita «un luogo dignitoso» rispetto ad altri centri di accoglienza italiani.Non manca nel documento la lettera appello che tutto il mondo cattolico lariano sottoscrisse il 15 settembre del 2018, per chiedere di non chiudere il Centro di via Regina.Sono state 7.019 le persone chiedenti asilo aiutate nei due anni e un mese di apertura. Nei cinquanta container di via Regina si è arrivati ad ospitare oltre 300 persone. Ogni giorno si riuscivano ad effettuare soltanto 10 colloqui di un’ora circa.Viene ricordato anche l’11 settembre 2018, quando gli ultimi 70 ospiti del Centro vennero trasferiti senza preavviso. Sarebbero finiti a Bologna e Settimo Torinese.Chiude il report un’intervista a Tapha, 30enne fuggito dal Gambia nel 2012 (dove racconta di aver lasciato la moglie e due figli piccoli), arrivato sul Lario nel 2014. Dopo aver ottenuto l’asilo politico e il permesso di soggiorno, Tapha ha iniziato a lavorare proprio nella Cooperativa Symploké. La sua opera nel campo si è rilevata molto importante, forte del suo vissuto e della sua esperienza nello spiegare anche gli adempimenti burocratici agli altri ospiti.P.An.

  • Campione, oggi l’atteso presidio. Molti i politici al fianco dei cittadini

    Campione, oggi l’atteso presidio. Molti i politici al fianco dei cittadini

    Il presidio di questa sera a Campione d’Italia sarà l’ennesimo grido di aiuto lanciato da una comunità ormai allo stremo. L’appuntamento, organizzato nella piazza del Municipio dalle rappresentanze sindacali del Comune inizierà alle 19 e andrà avanti fino alle 21. In tanti, dai cittadini naturalmente, ai dipendenti di casa da gioco e Comune fino a politici di ogni schieramento hanno dato l’adesione. Il sindacato stesso nei giorni scorsi ha invitato la politica a «intervenire purché – si legge nella nota – non si utilizzi il disastro campionese per fare propaganda alla vigilia della pronuncia del giudice amministrativo». Il riferimento è al fatto che il presidio si svolgerà a poche ore dall’udienza del Tribunale amministrativo del Lazio che dovrebbe pronunciarsi sul ricorso contro gli esuberi presentati dagli stessi dipendenti del municipio di Campione. Lunedì, in ogni caso, saranno in tanti a manifestare. I cittadini e gli ex lavoratori sono ormai coinvolti da mesi in una crisi economica e sociale senza precedenti. E arriveranno tanti politici. A partire dal presidente del consiglio regionale Alessandro Fermi. «Ci sarò. È giusto e doveroso essere al fianco di chi, ormai da mesi, non ha più uno stipendio e non ha per adesso grandi prospettive per il futuro – dice il presidente Fermi – Nostro compito è fare il possibile a livello delle istituzioni».Anche il Pd ha già annunciato la presenza. «I dipendenti del casinò sono stati praticamente abbandonati a se stessi. Chi lavora per il Comune non riceve lo stipendio da un anno. Lo stesso municipio, le scuole e le poste sono al freddo perché non è più possibile pagare il gasolio per il riscaldamento. Persino i pensionati sono in difficoltà perché non ricevono l’integrazione che permette loro di vivere in una realtà inserita sostanzialmente nel mercato della Svizzera italiana, con tutti i costi che questo comporta – questa la desolante fotografia fatta da Angelo Orsenigo, consigliere regionale Pd e dalla parlamentare comasca del Pd Chiara Braga che saranno domani a Campione – Non dobbiamo stare a guardare. Appoggiamo tutte le iniziative di Cgil, Cisl e Uil, a partire dal presidio, cui parteciperemo fino alle due giornate di sciopero proclamate per martedì 26 e mercoledì 27 febbraio. Concretamente, proseguiamo con gli impegni presi di interessare Regione Lombardia, dove abbiamo chiesto più volte alla Commissione speciale rapporti con la Svizzera di convocare una seduta ad hoc», dichiarano gli esponenti del Pd. Non sarà presente, perchè già impegnato, il parlamentare comasco Giovanni Currò.

  • Campione, ieri sera in 300 al presidio della speranza. L’invocazione alla politica affinché intervenga subito

    Campione, ieri sera in 300 al presidio della speranza. L’invocazione alla politica affinché intervenga subito

    Il presidio di protesta ha raccolto una grande partecipazione: circa 300 persone. Ieri sera dalle 19, in piazza Maestri Campionesi, luogo simbolo – a due passi dal Comune e dal Casinò – della resistenza di una comunità ormai allo stremo dal punto di vista economico e sociale, si sono riuniti cittadini, dipendenti dell’amministrazione e della casa da gioco. Insieme a loro molti i politici, di differenti schieramenti, che si sono voluti unire al presidio.Non si trattava di un appuntamento organizzato in vista di annunci importanti – si è ancora in attesa che il nome del commissario straordinario, Maurizio Bruschi, venga ufficializzato – ma della volontà, ormai prossima a esaurirsi, della comunità campionese di ribadire con forza, a chi di dovere, di fare qualcosa e presto.Un grido disperato innanzitutto verso il Governo affinchè guardi finalmente con occhio attento quanto sta accadendo a Campione d’Italia ormai da mesi e metta in campo soluzioni adeguate.A prendere la parola tra i primi Vincenzo Falanga, sindacalista della Funzione pubblica della Uil. «I dipendenti del Comune, che hanno organizzato il presidio, in questi 12 mesi stanno mandando avanti l’attività senza percepire un centesimo di stipendio. Questo è il primo dato da sottolineare – dice Falanga – il loro senso di responsabilità. Il presidio è un appello a tutta la politica, senza schieramenti. Questo perché su Campione non si può lasciare che le cose vadano alla deriva come sta accadendo da così tanto tempo».Al presidio erano presenti il consigliere regionale del Pd Angelo Orsenigo, il presidente del consiglio regionale Alessandro Fermi (Forza Italia) che ha parlato, come i colleghi, con molte delle persone intervenute, il deputato di Fratelli d’Italia, Alessio Butti, e molti altri.Tante le persone che ovviamente hanno voluto ribadire difficoltà e aspettative per il futuro. «Abbiamo la necessità di capire cosa la politica intenda fare subito – prosegue Falanga – Bisogna valorizzare Campione a prescindere da quello che diventerà: una Zes o una criptovalley. In ogni caso e a maggior ragione se si dovessero realizzare simili progetti, così come l’auspicata riapertura della casa da gioco, sarà necessario che anche il Comune funzioni. Alla politica chiediamo di non spegnere la speranza di un territorio ma di fare qualcosa e farla presto. La crisi di Campione difficilmente sarà sostenibile dai cittadini ancora a lungo». Alla manifestazione di ieri seguiranno, oggi e domani, due giornate di sciopero del personale del Comune di Campione, che attende il pronunciamento del Tar del Lazio, atteso per oggi, sul ricorso contro gli esuberi di 86 dei 102 dipendenti del municipio dell’enclave.

  • Campione d’Italia, Orsenigo (Pd) chiede la Commissione speciale sul posto

    Campione d’Italia, Orsenigo (Pd) chiede la Commissione speciale sul posto

    O“I nostri concittadini stanno aspettando da troppo tempo: interveniamo subito e come prima cosa riuniamo una seduta della Commissione speciale rapporti tra Lombardia e Confederazione
    elvetica direttamente a Campione d’Italia per far sentire loro che gli siamo vicini e ascoltarli”, è questa la proposta di Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd e segretario della stessa Commissione, dopo la decisione di rinviare la discussione della
    mozione sul caso dell’exclave italiana in Canton Ticino. L’atto doveva essere affrontato e votato questo pomeriggio, in consiglio regionale, ma la Lega ha proposto di rimandare l’argomento, anche in considerazione delle ultime novità e della recente nomina
    del commissario straordinario.

    “Ho dato il mio assenso, ma ho anche ribadito più e più volte che i tempi stringono e dobbiamo intervenire con urgenza – fa sapere Orsenigo, anch’egli firmatario della mozione proposta da Fi – Ho ricordato che i cittadini campionesi erano fuori da Palazzo Pirelli a protestare a luglio scorso: sono passati 7 mesi. Inoltre, pochi giorni fa, allo sciopero indetto a Campione, c’eravamo anche noi del Pd, assieme al presidente del consiglio regionale Alessandro Fermi, per ribadire che questi sono nostri concittadini, italiani, lombardi, comaschi. E che i loro figli non possono andare a scuola perché non ci sono le risorse per il riscaldamento delle aule”.

    “Quindi, queste persone, queste famiglie meritano un’attenzione particolare perché stanno vivendo un momento davvero difficile” conclude il consigliere regionale del Partito Democratico.

  • Campione d’Italia, il presidio dei lavoratori

    A pochi giorni dalla pronuncia del Tar del Lazio sulla richiesta di sospensiva della deliberazione di giunta del Comune di Campione d’Italia, sindacati del settore funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil annunciano un presidio il 25 febbraio nel piazzale del Comune, dalle 19 alle 21.

    “Al presidio sono invitati tutti i rappresentanti politici del territorio e non che volessero contribuire ad “accendere” un lume di speranza per la Comunità Campionese” si legge nella nota die sindacati. Il titolo del presidio è proprio “Una luce per Campione”.

    “Sono mesi che i sindacati sostengono la necessità di avviare un percorso di rilancio del territorio che includa tutti i lavoratori interessati e l’intera comunità campionese – si legge nella nota – Auspichiamo, dunque, la partecipazione delle forze politiche e dei loro rappresentanti, affinché si possano dare delle risposte concrete ai Cittadini e ai Lavoratori che le attendono da mesi. Il presidio del 25 febbraio si aggiunge alla proclamazione delle ulteriori due giornate di sciopero del 26 e del 27 febbraio votate in assemblea del personale del Comune di Campione d’Italia”.

  • Campione d’Italia, i sindacati chiedono un incontro a Salvini

    Campione d’Italia, i sindacati chiedono un incontro a Salvini

    Crisi di Campione d’Italia, i sindacati compatti chiedono un incontro al ministro dell’Interno Matteo Salvini. L’occasione per discutere con il vicepremier potrebbe verificarsi in occasione della visita programmata dal leader della Lega in città, il prossimo primo aprile. «Vorremmo spiegare il disagio sociale che stanno vivendo i cittadini campionesi – scrivono le sigle sindacali in maniera unitaria – La forte preoccupazione è dovuta al fatto che sono in discussione dei servizi essenziali: dal diritto all’istruzione, al diritto alla salute e alla sicurezza. A tutto ciò si aggiunge il fatto che ad oggi non si ravvisa un percorso chiaro sulla possibile riapertura del Casinò e si rileva una mancanza di responsabilità politica nel dare risposte alle esigenze della comunità». Bisognerà dunque aspettare i prossimi giorni per capire se ci sarà l’incontro, anche se lo stesso ministro Salvini, lo scorso fine settimana ospite al forum di Confcommercio a Cernobbio aveva detto che il dossier Campione non era di sua competenza e che i ministri preposti se ne stavano occupando. Intanto sempre ieri in consiglio regionale è stata approva una mozione urgente promossa da Alessandro Fermi, presidente del consiglio regionale. «Il Governo deve prendere in considerazione ulteriori provvedimenti urgenti per l’exclave italiana di Campione d’Italia tali da poter consentire un possibile rilancio del tessuto economico e produttivo – dice Fermi – Il comune di Campione per la sua peculiarità geografica necessita di provvedimenti specifici e non può essere considerato alla stregua degli altri comuni italiani. Bisogna chiedere al Governo di prendere in considerazione ulteriori provvedimenti urgenti ». A sostegno della mozione sono intervenuti in aula, tra i tanti, anche Angelo Orsenigo (Pd), Raffaele Erba (M5Stelle).

  • Campione d’Italia, anche Braga e Orsenigo al presidio

    Campione d’Italia, anche Braga e Orsenigo al presidio

    “Ci saremo anche noi, lunedì 25 febbraio, alle 19, al presidio sotto al municipio di Campione d’Italia, assieme ai lavoratori e ai cittadini che, ricordiamolo sempre, sono italiani e della provincia di Como”, lo annunciano Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd, e Chiara Braga, parlamentare dem, aderendo all’iniziativa indetta dalle organizzazioni sindacali a sostegno degli abitanti dell’exclave, in gran parte dipendenti del fallito casinò o degli enti pubblici.

    “Il forte gesto di buttare la tessera elettorale deve far riflettere tutti noi che, per altro, sia a livello regionale, che parlamentare, stiamo sollecitando in ogni modo un interessamento delle istituzioni alla vicenda sempre più difficile della comunità campionese – continuano Orsenigo e Braga –. I dipendenti del casinò sono stati praticamente abbandonati a se stessi. Chi lavora per il comune non riceve lo stipendio da un anno. Lo stesso municipio, le scuole e le poste sono al freddo perché non è più possibile pagare il gasolio per il riscaldamento. Persino i pensionati sono in difficoltà perché non ricevono l’integrazione che permette loro di vivere in una realtà inserita sostanzialmente nel mercato della Svizzera italiana, con tutti i costi che questo comporta”.

    Un quadro a tinte fosche che i due esponenti Pd non possono far altro che sintetizzare: “Ma questo non significa che dobbiamo stare a guardare. Appoggiamo tutte le iniziative di Cgil, Cisl e Uil, a partire dal presidio, cui parteciperemo, e alle due giornate di sciopero proclamate per martedì 26 e mercoledì 27 febbraio. Concretamente, proseguiamo con gli impegni presi di interessare Regione Lombardia, dove abbiamo chiesto più volte alla Commissione speciale rapporti con la Svizzera di convocare una seduta ad hoc, magari ascoltando le rappresentanze sindacali, amministrative, della comunità. E nello stesso tempo insistiamo con il Governo perché finalmente intervenga e nomini il nuovo commissario, anche se alla nostra interrogazione, presentata ad agosto e trattata a fine gennaio, Lega e M5s alla fine non hanno dato risposte”.

    Il punto per Orsenigo e Braga è proprio qui: “Dov’è il Governo centrale? Perché non interviene sull’unica exclave che ha l’Italia? Abbandona così 2mila italiani, sperando nell’intervento benevolo della Svizzera? Hanno ragione i cittadini campionesi: a Salvini e Di Maio interessano più le polemiche sui migranti e le votazioni on line per evitare processi che la vita dei loro connazionali”.