Autore: Redazione

  • Acque del lago al di sotto della media stagionale. Persi 70 centimetri in poco più di un mese

    Acque del lago al di sotto della media stagionale. Persi 70 centimetri in poco più di un mese

    Acque del Lario al di sotto della media stagionale di ben 70 centimetri. Il livello del lago di Como ha raggiunto oggi pomeriggio quota 28,3 centimetri sopra lo zero idrometrico, un dato più vicino al minimo storico registrato in questo periodo, pari a -30 centimetri, che alla media stagionale (99,8 centimetri). Le acque del lago sono in costante calo dal 1° giugno, quando il livello era a 96 centimetri sopra lo zero idrometrico. Nel giro di poco più di un mese il Lario è così sceso di una settantina di centimetri.

    La tendenza inoltre è al ribasso: il deflusso delle acque (190,9 metri cubi al secondo) è infatti superiore all’afflusso (137,9 metri cubi).

  • Accusati di essere “passatori”. Il giudice non convalida il fermo

    Accusati di essere “passatori”. Il giudice non convalida il fermo

    Tornano in libertà i due fratelli dell’Altolago, residenti a Dongo e Domaso, rispettivamente di 47 e 51 anni, accusati dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo di essere coinvolti in un giro di traffico di migranti lungo la rotta definita “balcanica” che dal Kosovo porta alla Slovenia, poi a Milano, a Como e infine al Canton Ticino.

    Le ipotesi di reato a loro carico parlano di associazione per delinquere finalizzata appunto a questo traffico, motivo per cui nei giorni scorsi sono stati colpiti – assieme ad altre 15 persone – da un fermo di indiziati di reato su mandato della Dda di Palermo. Ma il giudice di Como, nell’interrogatorio di ieri mattina, non ha convalidato il fermo aprendo ai due fratelli le porte della cella del Bassone. Gli indagati si trovano ora ai “domiciliari”.

    Il magistrato, dunque, non avrebbe ritenuto sussistenti le accuse a carico dei due sospettati e tanto meno il rischio di una eventuale fuga all’estero.Possibile dunque che secondo il gip di Como i due fratelli – accusati dell’accoglienza di due clandestini dopo averli recuperati in stazione a Milano e consegnati poi per il passaggio in Svizzera – non fossero in realtà a conoscenza (o comunque non fossero consapevoli) del “gioco” che si stava svolgendo tra il Milanese, il Comasco e la provincia di Sondrio relativo al passaggio di stranieri irregolari dall’Italia alla Svizzera.

    Secondo l’indagine della Dda erano due le organizzazioni che agivano, una operativa in Sicilia, l’altra tra Como e la Valtellina. Per passare il confine venivano chiesti ai migranti 600 euro, mentre l’intero viaggio dal Kosovo a Como poteva venire a costare fino a 5mila euro.

  • Accattonaggio, linea dura del sindaco

    Accattonaggio, linea dura del sindaco

    Mario Landriscina (a sinistra) e Andrea Bambace

    A una manciata di giorni dal Natale, l’ordinanza provvisoria firmata dal sindaco, Mario Landriscina, portò Como alla ribalta dei media nazionali. Le polemiche, anche feroci, si scatenarono allorquando alcuni volontari, una domenica, vennero allontanati dalla polizia locale cittadina. Volevano distribuire generi alimentari sotto il chiostro dell’ex chiesa di San Francesco.Nonostante le polemiche, l’ordinanza non è mai stata ritirata. Come previsto dalla stesso sindaco di Como, si trattava però soltanto di un provvedimento tampone, in attesa del nuovo regolamento di polizia locale.Il nuovo documento è ora pronto. E contiene anche il divieto di accattonaggio molesto. Lo ha confermato lo stesso primo cittadino del capoluogo, Mario Landriscina, martedì sera in diretta su Espansione Tv. Il sindaco, nell’appuntamento settimanale davanti alle telecamere con il giornalista Andrea Bambace, ha spiegato alcune linee guida del nuovo regolamento di polizia locale e ne ha illustrato l’iter.

    «Il documento è pronto ed è sulla mia scrivania – ha detto Landriscina – In queste ore è stato distribuito anche a tutti gli assessori della giunta per una prima lettura».Quello in giunta è però soltanto uno dei passaggi formali. Sul tema, infatti, Landriscina vuole che siano pure il consiglio comunale e le tante anime della città a esprimersi. «L’analisi passerà anche dalle commissioni – ha aggiunto il sindaco – E da tutte le componenti del consiglio. Successivamente verrà condiviso con le associazioni di categoria e le realtà che si occupano di sostegno alle categorie socialmente in difficoltà».Il sindaco ha poi chiesto pazienza e comprensione ai cittadini comaschi.«Il regolamento punisce l’accattonaggio molesto – ha spiegato – ma non vieta di chiedere l’elemosina. Possiamo intervenire soltanto in presenza di minori, ad esempio, o per comportamenti antidecorosi o antisociali, ma non possiamo negare alle persone di chiedere solidarietà».Quindi, l’appello finale ai comaschi. «Ci devono aiutare denunciando i soggetti più molesti e fastidiosi – ha sottolineato il primo cittadino – ma non voglio che si creino false speranze. La legge è chiara».

  • A Cardina la mostra su “Micio” Piccardo

    A Cardina la mostra su “Micio” Piccardo

    Sabato 14 e domenica 15 luglio presso la sede dell’Associazione Cardina a Como in via Conconi 12, nei pomeriggi dalle 15 alle 20, viene proposta una esposizione fotografica in omaggio a Micio (Michele) Piccardo.

    Micio da giovane aveva iniziato a lavorare come fotografo imparando l’arte nello studio milanese di Aldo Ballo, un grande maestro per un apprendista, amico della famiglia Piccardo fin dai primi tempi della vita a Cardina. E aveva continuato col suo “Studio Piccardo” negli anni della contemporanea attività cinematografica dello “Studio di Monte Olimpino”, che lo vedeva coinvolto come direttore della fotografia dei film che venivano realizzati in quel piccolo laboratorio, ma di grande rilievo culturale, espressione di menti creative come quelle di suo padre Marcello e di Bruno Munari (“Michele intanto aveva impiantato uno studio da fotografo nel sottotetto praticabile e si allenava facendo fotografie di ricerca che ingrandiva e attaccava alle pareti” si legge in Marcello Piccardo “La collina del cinema” –  Nodo Libri –  Como. In quello stesso laboratorio verrà allestita l’esposizione dei prossimi giorni.

    Suo fratello Andrea, che ha curato l’organizzazione della mostra insieme a Federico Faverio della Associazione Cardina, si dice felice dell’opportunità di ritrovarsi in quei luoghi dove tutta la famiglia ha condiviso quegli anni formidabili, e ne anticipa i contenuti suddividendo le foto esposte tra quelle degli anni comaschi, molte di pubblicità realizzate per lo studio di comunicazione di Bill Arini e Gianni Musa (recuperate con difficoltà anche per la “genetica trascuratezza nel conservare”) e quelle più recenti degli ultimi anni nei quali, pensionato dalla sua attività di responsabile della produzione vitivinicola per aziende toscane, Micio aveva ripreso l’interesse e la passione fotografica, diventando anche “fotografo ufficiale” di Monteriggioni, documentando con sapienza tutte le manifestazioni storiche e culturali tipiche del borgo.

    In aggiunta poi alle fotografie che lo vedono come protagonista nel suo percorso di vita, dall’infanzia alla compiuta maturità. Un invito quindi rivolto a tutti i comaschi che lo abbiano conosciuto e a quelli che possano essere incuriositi dalla possibilità di conoscerlo attraverso le sue opere. Info su www.cardina.xyz.

  • Playoff,domani gara 3 fra Cantù e Milano. Brianzoli obbligati a vincere

    Playoff,domani gara 3 fra Cantù e Milano. Brianzoli obbligati a vincere

    Milano è in vantaggio per 2-0, ma Cantù non si arrende. Domani alle 20.30 al palasport di Desio la Pallacanestro Red October attende l’Armani per la terza gara della semifinale playoff. Le due disputate al Forum di Assago sono sempre state vinte nettamente dai padroni di casa. Ad attendere Marco Sodini e i suoi giocatori dovrebbero esserci almeno 5mila spettatori; il dato esatto lo si avrà comunque dopo la chiusura dei botteghini, che apriranno due ore prima del match.

    «In casa nostra vogliamo correre, dobbiamo giocare una partita diversa, di consistenza sui 40’. Ora l’obiettivo è una volta di più cercare di giocare una gara dopo l’altra per allungare la serie. Ho sempre detto che in questi playoff eravamo un po’ degli intrusi ma non per questo vuol dire che la nostra esperienza già finita. Noi non molliamo di una virgola: l’obiettivo grande è tornare a Milano, per riuscire a farlo dovremo giocare una buonissima gara 3. Sarà sufficiente? Non lo so, ma proveremo a farlo con l’indole che abbiamo sempre avuto, con l’aggressività e la qualità tecnica del secondo tempo di gara 2 al Forum».

  • Oltre 10mila viaggiatori nella giornata del trasporto ferroviario italo-svizzero

    Oltre 10mila viaggiatori nella giornata del trasporto ferroviario italo-svizzero

    Il treno “Tilo” alla stazione ferroviaria di Stabio (foto Antonio Nassa)

    Oltre 10mila passeggeri oggi in carrozza per un totale di circa 23mila viaggi alla scoperta delle nuove linee ferroviarie tra Lombardia e Svizzera e del collegamento tra Varese e Porto Ceresio.

    Ha avuto un lusinghiero successo la festa organizzata oggi da Trenord e Ticino Lombardia (Tilo) nelle stazioni animate da giochi e musiche.

    Migliaia le persone che hanno raggiunto il Lago di Lugano per una gita in battello a bordo dei convogli di ultima generazione sulle linee Varese-Mendrisio-Como, Varese-Mendrisio-Lugano-Bellinzona, Albate Camerlata-Como-Chiasso-Bellinzona e Milano-Varese-Porto Ceresio.

    «Oggi sperimentiamo che il treno non solo accorcia le distanze, ma allarga i confini: sono 6mila i viaggiatori che in ogni giorno feriale utilizzano i nuovi collegamenti ferroviari, a poco più di dieci giorni dall’attivazione– ha detto Cinzia Farisè, amministratore delegato di Trenord e presidente di Tilo –Risultati subito significativi che, aggiungendosi alle numerose presenze registrate in questa giornata, confermano come il treno sia la risposta adeguata alle esigenze di diverse tipologie di viaggiatori».

  • Documentario giapponese su Star Wars, location e abito sono comaschi

    Documentario giapponese su Star Wars, location e abito sono comaschi

    C’è una firma comasca nel documentario giapponese che ha riproposto in un documentario una delle scene più celebri girate proprio sul Lago di Como, ovvero il matrimonio a Villa del Balbianello, a Tremezzina, del capostipite della famigliaSkywalker,Anakincon la Senatrice della RepubblicaPadmèAmidala.Il film, girato nel 2002 da George Lucas, è“L’attacco dei Cloni”, un cult per gli appassionati della saga.

    La scorsa estate una facoltosa coppia svedese aveva voluto sposarsi al Balbianello riproponendo scena e costumi, con tanto di Stormtrooper, i soldati “cattivi” in carne ed ossa. Si era affidata all’Italian Wedding Company, un team di wedding planner internazionali.

    Matrimonio a Balbianello in stile Star Wars “Attacco dei Cloni” coppia svedese

    Una passione, quella delle rievocazioni in salsa Guerre Stellari non solo svedese, evidentemente, visto che nello stesso periodo anche una troupe giapponese ha girato addirittura un documentario sulla scena. Le riprese, con gli attori giapponesi protagonisti risalgono a luglio, ma il filmato è stato proposto nel Paese del Sol Levante proprio in questi giorni.Comasca la location, ma non solo. Il giovane stilista comasco Alessandro Tosetti, di 25 anni, ha firmato l’abito della senatrice Padmé Amidala, madre di Luke Skywalker e Leila Organa, ovvero nonna di Kylo Ren. “Tosetti è stato lo stilista scelto dalla produzione per le scene principali”, si legge in un comunicato diffuso dallo stilista.

  • Elisabetta Sgarbi pubblica De Sfroos

    Elisabetta Sgarbi pubblica De Sfroos

    Torna in libreria per i tipi della “Nave di Teseo”, la casa editrice di Elisabetta Sgarbi, il volume di racconti di Davide Van De Sfroos “Le parole sognate dai pesci”. Uscirà nella collana Le Onde ( pp. 102, euro 13)- Il libro torna in una versione ampliata, con
 un racconto inedito, ed è una pubblicazione che ha consacrato il talento letterario di Davide Van De Sfroos.

    Alla Pensione Magnolia gli amici di un tempo salutano un ritorno inatteso, che sconvolge
 la quiete del gruppo con una misteriosa valigia che non può essere disfatta. La penna, solo apparentemente leggera, del romanziere descrive e immagina la vita del piccolo paese, incastonato fra la montagna e il lago. I suoi abitanti e le loro improbabili avventure assumono la forza e la statura delle grandi epopee degli eroi, tra sigarette e ricordi, parole e liquori, fantasmi e visioni di terre promesse.

    C’è chi ha cercato fortuna in America, chi ha combattuto guerre nascosto in una cantina, chi si è improvvisato rapinatore guardando una pistola giocattolo, chi è finito in manicomio circondato da angeli coi camici bianchi, chi ha aspettato inutilmente l’arrivo di un meccanico che gli riparasse gli ingranaggi di un sogno inceppato…

    Il libro uscì in origine da Bompiani nel 2003 e fu il terzo libri di De Sfroos dopo “Perdonato dalle lucertole”, una raccolta di versi, e la fiaba di “Capitan Slaff”, poema epico

  • Elezioni, Mario Landriscina ricompatta il centrodestra comasco

    Elezioni, Mario Landriscina ricompatta il centrodestra comasco

    Un approccio timido, molto pacato, quasi demodé. Ma una tesi di fondo tutt’altro che scontata: il «primato delle persone sui voti». Il giorno di Mario Landriscina candidato sindaco del centrodestra di Como è segnato da una visione double face. Da un lato, la netta rivendicazione di una scelta apparsa non casuale e piuttosto ragionata; dall’altro lato, il desiderio di affermare un’idea di città «che parta dagli ultimi». E dai problemi irrisolti. Un’idea di città anche meno litigiosa, in cui gli avversari sono comunque «interlocutori da ascoltare e con i quali discutere». Dopo mesi di incertezze e dubbi, ieri pomeriggio il coordinatore del 118 ha finalmente sciolto le sue riserve e accettato in modo ufficiale l’investitura propostagli dai partiti del centrodestra nella corsa al piano nobile di Palazzo Cernezzi Davanti alla stampa locale riunita allo Yacht Club il medico comasco ha in parte ricostruito gli ultimi mesi fatti di trattative, colloqui riservati – «avrei apprezzato maggiore discrezione», non ha mancato di far notare lo stesso Landriscina – e incontri di carattere programmatico.

    L’impressione è che il coordinatore del 118 non abbia mai avuto dubbi sulla sua candidatura. E che abbia costruito pezzo dopo pezzo la necessaria cornice entro cui far rientrare tutte le componenti della coalizione. Se l’obiettivo era presentarsi uniti, il risultato è stato pienamente raggiunto. Resta da vedere se i desiderata coincideranno, nel tempo, con i risultati. Con una scelta a effetto anche la conferenza stampa è stata divisa in due parti.

    Palazzo Cernezzi, sede del Comune di Como

    Nella prima, Landriscina si è presentato a fianco di due amici – il dentista Franco Brenna e il commercialista Mario Rezzonico – con i quali sta lavorando per formare una compagine civica. Nella seconda, il medico ha chiamato al tavolo i coordinatori provinciali e cittadini di Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia. Questi ultimi hanno ribadito il proprio appoggio e la volontà di costruire con il candidato il programma di governo della città. «Il centrodestra unito ha ritrovato la voglia di condividere progetti e idee», ha detto Alessandro Fermi, coordinatore azzurro e sottosegretario in Regione. Mentre Fabrizio Turba, sindaco di Canzo e segretario del Carroccio, ha usato la metafora del «manovale» che si mette a disposizione per impilare i mattoni della futura casa unitaria. Poche e generiche le prime indicazioni del programma politico-elettorale che Landriscina presenterà alla città nei prossimi mesi. «Leggo e studio», ha ripetuto il dirigente del 118. Consapevole di quanto sia pericoloso partire con una scivolata.

    Sulle paratie è stato detto chiaramente che si lavorerà di concerto con la Regione per chiudere al più presto la vicenda. Mentre sulla Ticosa molto dipenderà dalla conclusione della trattativa in piedi con Multi. Un accenno preciso è stato dato su piazza Roma e la nuova Zona a traffico limitato. In questo caso Landriscina ha parlato di una «decisione che ha scontentato tutti, cittadini e commercianti». Evidente l’intenzione di cambiare qualcosa. «Sento molto sulle spalle questa partita – ha ripetuto il candidato del centrodestra – avrò bisogno dell’aiuto di tutti. Una cosa posso dire con certezza: non faremo promesse che non potremo mantenere».

  • Elezioni in Provincia, c’è chi dice no. Il sindaco di Laglio invita i colleghi al boicottaggio

    Elezioni in Provincia, c’è chi dice no. Il sindaco di Laglio invita i colleghi al boicottaggio

    «No, grazie». Tra i sindaci e gli amministratori locali della provincia di Como c’è chi dice no. No alle elezioni del presidente della Provincia. In nome del diritto dei cittadini a scegliere i propri amministratori.Roberto Pozzi, sindaco di Laglio, lancia una sorta di appello ai colleghi e invita al boicottaggio delle elezioni del 31 ottobre.«L’abolizione delle Province, prevista nell’ampio piano di riforme costituzionali poi bocciato dalla maggioranza dei cittadini, non è più all’ordine del giorno – ha scritto Pozzi sul suo profilo Facebook – Le Province rimangono in un limbo: né carne, né pesce, delegittimate e impoverite eppure ancora impegnate nell’erogazione di importanti servizi: scuole e strade in primis».Pozzi ricorda come il 31 ottobre prossimo, il nuovo presidente della Provincia di Como sarà eletto dai soli consiglieri comunali e dai sindaci dei Comuni lariani. «Espropriando ancora una volta i cittadini di un loro sacrosanto diritto».Le Province, aggiunge Pozzi, «devono tornare a esercitare nella pienezza dei loro poteri, dotate degli strumenti e delle risorse necessarie e a svolgere quel fondamentale ruolo di raccordo tra i Comuni e la Regione». Il sindaco di Laglio se la prende anche con il meccanismo del voto “ponderato”: «il voto di ciascun consigliere varrà in proporzione al numero dei cittadini rappresentati. Nel mio, come in tanti altri casi di piccoli Comuni: niente. Per questo non parteciperò, senza nulla togliere ai due candidati presidenti. Ridate ai cittadini il loro diritto di scegliere chi dovrà amministrare il territorio e ridate dignità piena alle Province», conclude Roberto Pozzi.Sempre ieri, un appello simile a non andare a votare è stato lanciato da tre consiglieri comunali di Magreglio: Paolo Ceruti, Donatella Selvini e Antonio Terragni. «I cittadini sono eliminati come elettori e ciò è grave, dal momento che gli stessi si sono pronunciati per il mantenimento delle Province quali enti a valenza costituzionale», dicono i tre consiglieri comunali.