Allerta sulle acque del lago. Sono iniziate nel corso della giornata di martedì le operazioni di pulizia dello specchio d’acqua antistante il capoluogo lariano dal tappeto di rifiuti e detriti creato dal maltempo degli ultimi giorni.È entrato in azione il battello spazzino, l’unico attualmente funzionante, che ha ripulito il primo bacino del Lario.Gli addetti hanno iniziato le operazioni di rimozione di foglie, rami e detriti trasportati dalle correnti partendo dalla zona davanti a piazza Cavour, il salotto buono della città, e proseguendo poi in direzione di Villa Olmo in via Cantoni e in particolare nell’area di viale Puecher. Nella giornata di martedì il vento ha spinto i detriti allontanandoli dalle rive e ieri il battello spazzino della amministrazione provinciale, messo in azione in virtù di una specifica convenzione dall’Autorità di Bacino del Lario e dei Laghi minori, ha continuato l’intervento di pulizia al largo, nella zona della pista di decollo degli idrovolanti che fanno capo all’Aero Club che ha sede sempre in viale Puecher.Fino alla giornata di ieri le acque sul lungolago, da piazza Cavour, fino all’hangar dell’Aero Club, proseguendo per la passeggiata di Villa Olmo, risultavano pulite. Gli addetti hanno raccolto in giornata oltre 100 quintali di detriti.Il meteo non dà però rassicurazioni per i prossimi giorni e quindi non è detto che l’emergenza non si possa ripresentare. Pioggia è infatti prevista fino a sabato, con un miglioramento atteso per domenica. Probabile, quindi, che il maltempo torni a portare fogliame e residui nel Lario. E torna l’allerta per il livello del lago, rientrata soltanto pochi giorni fa. Ieri, infatti le acque hanno superato quota 83 centimetri, l’afflusso è risultato notevolmente superiore rispetto al deflusso, con tendenza a salire.La Protezione civile ha diramato l’allerta gialla di ordinaria criticità per rischio idrogeologico su Lario e Prealpi occidentali, che è destinato a rimanere in vigore sul nostro territorio almeno fino alla mezzanotte di oggi.
Categoria: Territorio
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Dieci anni fa la scomparsa di Felice Bernasconi, domani la messa in suffragio a Como
Dieci anni fa, l’8 dicembre 2008, moriva a ComoFelice Bernasconi, una delle figure di spicco nel campo dell’imprenditoria, dell’associazionismo e della politica comasca.
Una messa in suffragio viene celebrata domani pomeriggio alle 18 nella basilica del Crocifisso, in viale Varese, la stessa dove furono celebrate le esequie.
Felice Bernasconi era nato a Como nel 1927. Iniziò giovanissimo la sua carriera di imprenditore nel settore dei materiali da costruzione e in seguito, nel 1949, fondò la Baradello Trasporti, quindi la Baradello Viaggi.
Per quarant’anni, dal 1965 al 2005, fu presidente della Confcommercio lariana.
I suoi interessi in campo economico furono diversi e tra essi va sicuramente ricordato l’investimento nel campo delle telecomunicazioni. Fu proprio Bernasconi che nel 1983 fondò, insieme con un altro imprenditore comasco,Maurizio Giunco, l’emittente localeEspansione Tv, da allora voce tra le più importanti e seguite dell’informazione cittadina. Sempre insieme, Bernasconi e Giunco acquistarono e condussero per anni ancheAntenna 3 Lombardia, emittente della quale Bernasconi fu presidente.
Uomo di punta della Democrazia Cristiana, fu tra i padri costituenti della Regione Lombardia, nel cui consiglio venne sedette per 20 anni, dalla prima legislatura (1970-1975) al 1990. Fu anche sindaco di Como dal 1990 al 1992.
Dal novembre del 2009 il nome di Felice Bernasconi è inciso nel Famedio del cimitero monumentale di Milano, nello spazio riservato ai personaggi più illustri del capoluogo lombardo.
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Diminuiscono le culle in provincia di Como. E la città capoluogo perde mille residenti
Meno nascite in provincia di Como e città capoluogo che in un anno ha perso più di mille residenti. È quanto certifica l’Istat, che ha diffuso i dati del “Bilancio demografico nazionale”. Nello spaccato relativo alla provincia di Como, l’Istituto nazionale di statistica fotografa come sul Lario la forbice tra nascite e morti sia sempre più ampia a favore dei decessi.Più morti che natiNel corso del 2017 il “saldo naturale”, ovvero la differenza tra nati vivi e morti, è stato di -1.465, quasi il doppio rispetto all’anno precedente (-820) e al 2015 (-907) e addirittura oltre il quadruplo dei valori del 2014 (-355).Como sotto quota 84milaA subire il maggiore decremento è proprio la città capoluogo. Nel corso del 2017 Como è infatti scesa sotto quota 84mila, che aveva saldamente mantenuto nel corso dell’ultimo quadriennio. La popolazione registrata a Como dall’Istat a fine 2017 è di 83.320 unità. Le femmine pesano maggiormente dei maschi su questo numero, sono 43.454 rispetto ai 39.866.Provincia sotto i 600milaPer quanto riguarda i dati provinciali, a dicembre dello scorso anno, si è scesi dalla soglia dei 600mila, che era invece stata superata nel corso dei primi mesi dell’anno. I residenti sul Lario a fine 2017 erano esattamente 599.301, anche in questo caso con una prevalenza delle donne.Meno nasciteIl dato maggiormente preoccupante, come anticipato, riguarda però il drastico calo delle nascite, che si attestano a 4.558, con una prevalenza di maschi.A dicembre 2016 erano 4.884. In quattro anni i nati sono diminuiti di 465 unità. Nel capoluogo, si sono registrate 611 nascite nel 2017. La flessione è stata progressiva dal 2014, quando i nati della città erano 654. I decessi in provincia sono stati 6.023, in crescita rispetto ai 5.704 del 2016, mentre a Como città sono stati 1.042, in aumento di 96 unità.Flussi migratoriI numeri dei residenti migliorano grazie agli arrivi. Il saldo migratorio dall’estero ha superato nel corso del 2017 le mille unità (1.244) per la prima volta dal 2014. È calato invece, pur restando positivo, il saldo degli stranieri arrivati a Como città, pari a +271 nel 2017 contro +388 dell’anno precedente.Famiglie numerose addioSignificativo anche il dato sulle famiglie. Nel Comasco i nuclei familiari registrati sono 258.215. Il numero medio di componenti per famiglia è sempre basso, pari a 2,31 persone, dato stabile ormai dal 2016. Numeri che confermano da una parte il calo consolidato dei nuclei familiari composti da genitori e più di due figli e, dall’altro, l’aumento degli anziani soli e delle famiglie monogenitoriali, che si formano dopo una separazione.Paolo Annoni
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Diminuiscono le culle in provincia di Como. Il capoluogo perde mille residenti
Meno nascite in provincia di Como e città capoluogo che in un anno ha perso più di mille residenti. È quanto certifica l’Istat, che ha diffuso i dati del “Bilancio demografico nazionale”. Nello spaccato relativo alla provincia di Como, l’Istituto nazionale di statistica fotografa come sul Lario la forbice tra nascite e morti sia sempre più ampia a favore dei decessi. Nel corso del 2017 il “saldo naturale”, ovvero la differenza tra nati vivi e morti, è stato di -1.465, quasi il doppio rispetto all’anno precedente (-820) e al 2015 (-907) e addirittura oltre il quadruplo dei valori del 2014 (-355). A subire il maggiore decremento è proprio la città capoluogo. Nel corso del 2017 Como è infatti scesa sotto quota 84mila, che aveva saldamente mantenuto nel corso dell’ultimo quadriennio. La popolazione registrata a Como dall’Istat a fine 2017 è di 83.320 unità. Le femmine pesano maggiormente dei maschi su questo numero, sono 43.454 rispetto ai 39.866. Per quanto riguarda i dati provinciali, a dicembre dello scorso anno, si è scesi dalla soglia dei 600mila, che era invece stata superata nel corso dei primi mesi dell’anno. I residenti sul Lario a fine 2017 erano esattamente 599.301, anche in questo caso con una prevalenza delle donne. Il dato maggiormente preoccupante, come anticipato, riguarda però il drastico calo delle nascite, che si attestano a 4.558, con una prevalenza di maschi.A dicembre 2016 erano 4.884. In quattro anni i nati sono diminuiti di 465 unità. Nel capoluogo, si sono registrate 611 nascite nel 2017. La flessione è stata progressiva dal 2014, quando i nati della città erano 654. I decessi in provincia sono stati 6.023, in crescita rispetto ai 5.704 del 2016, mentre a Como città sono stati 1.042, in aumento di 96 unità. I numeri dei residenti migliorano grazie agli arrivi. Il saldo migratorio dall’estero ha superato nel corso del 2017 le mille unità (1.244) per la prima volta dal 2014. È calato invece, pur restando positivo, il saldo degli stranieri arrivati a Como città, pari a +271 nel 2017 contro +388 dell’anno precedente. Significativo anche il dato sulle famiglie. Nel Comasco i nuclei familiari registrati sono 258.215. Il numero medio di componenti per famiglia è sempre basso, pari a 2,31 persone, dato stabile ormai dal 2016. Numeri che confermano da una parte il calo consolidato dei nuclei familiari composti da genitori e più di due figli e, dall’altro, l’aumento degli anziani soli e delle famiglie monogenitoriali, che si formano dopo una separazione.
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Discarica a cielo aperto nell’ex Ticosa
Ombrelli, rifiuti, soprattutto decine e decine di bottiglie di vetro. L’area dell’ex Ticosa davanti alla Santarella è stata trasformata nel giro di poche settimane in una discarica a cielo aperto.Palazzo Cernezzi, con l’assessore Elena Negretti in prima linea, dal 7 novembre scorso aveva messo in campo un’operazione di pulizia dell’area con pochi precedenti.Prima l’intervento con la polizia locale, per invitare i senzatetto a lasciare quei rifugi di fortuna e sbarrare tutti gli accessi della Santarella. Poi, ruspe e giardinieri per disboscare quella che era diventata un’unica selva di rovi e robinie. Un’opera di pulizia molto apprezzata dai comaschi.Peccato che il malcostume di utilizzare l’area come una discarica non sia terminato. L’immagine che pubblichiamo a fianco parla da sola.Decine e decine di bottiglie di birra e superalcolici lanciate al di là della rete metallica che delimita l’area.Qualcuno ha infine pensato di gettare davanti alla Santarella anche un paio di ombrelli, che evidentemente non erano più utilizzabili.
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Distretto tessile fra bilanci e scenari futuri. L’alta moda in aiuto delle aziende comasche
La sempre maggiore richiesta di tessuti di qualità per la moda di alta gamma potrà essere un supporto fondamentale per sostenere il settore tessile lariano in una fase in cui non mancano le turbative di mercato come la Brexit e il protezionismo. Senza sottovalutare la concorrenza di altri distretti. È stato calcolato che nel 2021 ci sarà un livello di domanda di circa 42 miliardi di dollari superiore a quello del 2016.È uno dei dati che emerge dalla ventisettesima edizione dell’Osservatorio Distretto Tessile di Como, presentata ieri, che si è concentrata sull’analisi dei bilanci delle imprese nel 2017, su una lettura delle informazioni preliminari disponibili per il 2018 e sull’analisi degli scenari che riguardano il settore.La Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo ha valutato un campione rappresentativo della realtà locale (150 imprese). Emerge una situazione di relativa stabilità del fatturato complessivo 2017 delle aziende monitorate (-0,2% la variazione tendenziale). Situazione equilibrata fra le aziende: metà sono in crescita, l’altra registra invece un calo.Si registra una contrazione dei ricavi di vendita più accentuata per torciture e tessiture, e una situazione molto polarizzata nei converter, che vede imprese medio- grandi in crescita, mentre la piccole sono più in difficoltà. In aumento moderato le tinto-stamperie, anche in termini di margini e redditività.Per quanto concerne il 2018, l’inchiesta condotta da Sistema Moda Italia e dal Gruppo Filiera Tessile di Unindustria Como, ha evidenziato una crescita del fatturato pari al 4,8% nel primo semestre, pur in presenza di una stabilità dei quantitativi venduti.Il tessuto per abbigliamento femminile, che rappresenta la componente prevalente, ha fatto registrare un incremento di poco inferiore al 5%. L’accessorio tessile (foulard, scialli, sciarpe, stole, parei, bandane) si è confermato il più dinamico, con una crescita del 7,5%. La cravatteria ha chiuso il periodo con un dato leggermente positivo (+1,3%), che giunge, però, dopo una lunga serie di trimestri sfavorevoli.Le informazioni preliminari disponibili per la seconda parte dell’anno suggeriscono una evoluzione ancora positiva del fatturato distrettuale nel terzo trimestre 2018, viene spiegato nel dossier economico.«Il Distretto Tessile, pertanto, conferma la sua capacità di stare efficacemente sui mercati globali e di affrontare la competizione internazionale» spiega Unindustria Como.Come detto, fa ben sperare l’aumento della richiesta di tessuti per la moda d’alta gamma. Uno stato di luci e ombre. È stato infatti osservato che, ancor più che nel 2017, si sta verificando la coesistenza di aziende in forte espansione e di imprese che perdono quote di mercato, a parità di tipologia produttiva.Lo sviluppo del fatturato distrettuale è sostenuto, più che altro, dal successo del tessuto stampato, mentre quelli tinti in filo e in pezza stanno subendo una calo di attenzione da parte del mondo dello stile.
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Dolce & Gabbana, indotto di 12 milioni di euro
Giusto il tempo per tagliare il nastro sabato, perché Villa Olmo è stata chiusa, consegnata nelle mani degli organizzatori del grande evento di Dolce & Gabbana. Il parco è recintato con passaggio consentito a lago fino al 4 luglio e poi il 9 e il 10 luglio. Chiusura totale dal 5 al 9 luglio. Un prezzo da pagare per quello che si annuncia come un evento unico per il territorio lariano. In Italia vi è un solo precedente, a Palermo: la maison si affidò anche nel 2017 all’organizzazione della FeelRouge Worldwide Shows di Milano. Vennero investiti complessivamente 26 milioni di euro, con un notevole indotto per la città siciliana. Parlando solo di indotto, anche per il Lago di Como, si parla di una cifra tra i 10 e i 12 milioni di euro, ha spiegato il sindaco di Como, Mario Landriscina. «A differenza di altre situazioni, qui l’impatto si può misurare – ha detto il primo cittadino – parliamo di 400 camere di albergo prenotate, di noleggio di imbarcazioni, di impiantistica, dell’affitto delle location e di rimborsi. Posso capire chi ha manifestato riserve, un po’ meno chi fa polemica. Per Como e Villa Olmo, è pesato un po’ anche a me chiudere il transito pedonale sull’asse del lago, ma pensiamo all’immenso ritorno di immagine sulla città».
Landriscina ha spiegato che per Villa Olmo, tutti i proventi derivanti dalle giornate di Dolce & Gabbana verranno «reinvestiti in opere per la Villa. Sulla fontana e altri aspetti. Posso poi dire che abbiamo già una coda, con altri soggetti che vorrebbero affittare la Villa, ma dovremo affrontare il discorso nel contesto della riorganizzazione gestionale», ha concluso. L’evento Dolce & Gabbana, ricordiamo, non riguarderà soltanto Como, Villa Olmo e il piroscafo Patria, ma anche Cernobbio, Bellagio, Tremezzina con il parco Olivelli e Villa Carlotta, Villa Pliniana a Torno.
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Domani ad Alzate Brianza il funerale di Livia Mandruzzato
Verrà celebrato domani pomeriggio (sabato 22 dicembre) alle 14.30, nella chiesa parrocchiale di Alzate Brianza, dedicata ai Santi Pietro e Paolo, il funerale di Livia Mandruzzato, figura notissima nel mondo del volontariato e della solidarietà.
La funzione viene preceduta dal rosario alle 14 e si concluderà al cimitero di Fabbrica Durini. Scomparsa a 96 anni, Livia Mandruzzato era stata fin dagli anni Settanta, l’anima della Fondazione Clotilde Rango di Alzate Brianza. La struttura, nella frazione di Fabbrica Durini, ospita donne con lesioni cerebrali gravi.
La Fondazione era dedicata alla figlia, scomparsa nel 1989 e affetta da una grave disabilità. Nel 2014 alla signora Livia era stata conferita la “Rosa Camuna”, la benemerenza assegnata da Regione Lombardia.
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Domani il compleanno di Como Accoglie
Como Accoglie, l’associazione chi occupa dell’aiuto dei senzatetto in città e del sostegno ai migranti, collaborando con le altre realtà del territorio compie un anno.
I volontari festeggiano la ricorrenza domani alle 18.45 in via Colonna 7, a Camerlata, con una festa nei locali dell’associazione Asylum. Previsti un brindisi e un piccolo rinfresco.
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Viale Varese, in commissione II i dettagli del progetto Nessi e Majocchi
Domani pomeriggio intanto, in una seduta della commissione consiliare II appositamente convocata, l’architetto Angelo Majocchi illustrerà il progetto di riqualificazione di viale Varese con l’incremento dei posti auto e la valorizzazione dell’area. Da più parti era stata fatta presente la necessità di poter conoscere nei dettagli le caratteristiche di questo progetto in project financing (la gestione del parcheggio e del verde per i trent’anni successivi sarebbe a favore dell’impresa), sul quale il Comune di Como si deve pronunciare entro il 27 luglio (90 giorni dalla presentazione). Nei giorni scorsi era avvenuta una presentazione alla categorie economiche che si sono dette favorevoli. «Le principali associazioni di categoria del territorio ritengono che il progetto depositato in Comune e relativo alla sistemazione dei parcheggi in viale Varese costituisca un’opportunità per la città di Como tanto sotto l’aspetto urbanistico ed architettonico», questo il commento unanime di Ance Como, Unindustria Como, Confesercenti Como, Confcommercio Como, Confartigianato Como, Cna del Lario e della Brianza, Cdo di Como e Sondrio. Da più parti è però stata richiesta al Comune una campagna di comunicazione più articolata verso tutti i cittadini per chiarire i dubbi espressi anche dal fronte del no. Nel frattempo infatti, un gruppo di residenti aveva promosso una raccolta di firme contro l’ampliamento del parcheggio a raso di viale Varese. L’iniziativa, appoggiata da Circolo “Angelo Vassallo” – Legambiente Como, Fiab Como Biciamo, Iubilantes, Città Possibile, Wwf Insubria, Lipu Como, Italia Nostra Como e Arci provinciale di Como, aveva portato al deposito in Comune di oltre mille firme.